Intorno al tema dei linguaggi politici è in corso ormai da diversi anni un intenso dibattito storiografico, grazie anche al rinnovamento di prospettive scaturito dal dialogo con altre scienze umane e sociali. Proprio l’esigenza di mettere a fuoco questo denso nodo concettuale ha indotto un gruppo di studiosi del tardo Medioevo e del primo Rinascimento a cimentarsi con un progetto di ricerca articolato lungo due direttrici principali.
Innanzitutto si è voluto allargare l’analisi oltre il circuito dei testi prodotti da umanisti, filosofi e altri “grandi autori”, valorizzando l’ampio spettro di fonti per convenzione definite “pragmatiche” – capitoli, gravamina, arenghe, missive, statuti, testimoniali, atti notarili, ecc. – solitamente trascurate dagli storici delle idee come da quelli della cultura “alta”.
In secondo luogo si è prestata un’attenzione particolare alle circostanze d’uso dei linguaggi, così da cogliere la funzione polemica e rivendicativa: da qui l’importanza dei contesti in cui le idee prendevano corpo e dei rapporti tra gli autori o produttori di testi e i loro destinatari.
- Andrea Gamberini, Giuseppe Petralia, Introduzione (p. vii-xiii).
- Il lessico della soggezione e il lessico della sovranità
- Patrick Boucheron, L’architettura come linguaggio politico: cenni sul caso lombardo nel secolo XV (p. 3-53).
- Federica Cengarle, Le arenghe dei decreti viscontei (1330 ca.-1447): alcune considerazioni (p. 55-87).
- Isabella Lazzarini, «Cives vel subditi»: modelli principeschi e linguaggio dei sudditi nei carteggi interni (Mantova, XV secolo) (p. 89-112).
- Francesco Senatore, La cultura politica di Ferrante d’Aragona (p. 113-138).
- Anna Airò, L’architettura istituzionale e territoriale del Regno di Napoli nello specchio degli atti linguistici di un privilegio sovrano (XV secolo) (p. 139-167).
- Il linguaggio delle comunità urbane
- Christine Shaw, The language of Genoese political pragmatism in the Quattrocento (p. 171-186).
- Giovanni Ciccaglioni, Microanalisi di un’istituzione. L’universitas septem artium e il suo linguaggio a Pisa al tempo della dominazione viscontea (1399-1405) (p. 187-214).
- Laura Turchi, Liberalitas Estensis: le declinazioni del linguaggio politico in un dominio signorile (p. 215-241).
- Il linguaggio delle comunità rurali
- Alessandro Barbero, La rivolta come strumento politico delle comunità rurali: il Tuchinaggio nel Canavese (1386-1391) (p. 245-265).
- Federico Del Tredici, Loci, comuni, homines. Il linguaggio degli atti notarili nella bassa pianura milanese (prima metà del Quattrocento) (p. 267-290).
- Massimo Della Misericordia, Decidere e agire in comunità nel XV secolo (un aspetto del dibattito politico nel dominio sforzesco) (p. 291-378).
- Fazioni, relazioni esterne, ceti: i linguaggi non territorializzati
- Marco Gentile, Discorsi sulle fazioni, discorsi delle fazioni. «Parole e demonstratione partiale» nella Lombardia del secondo Quattrocento (p. 381-408).
- Letizia Arcangeli, Piccoli signori lombardi e potenze grosse (p. 409-443).
- Andrea Gamberini, Le parole della guerra nel ducato di Milano: un linguaggio cetuale (p. 445-467).
- Opere citate (p. 469)
- Indice dei nomi (p. 519)
- Indice dei luoghi (p. 537)
Atti del convegno, Pisa, 9-11 novembre 2006