Negli anni Settanta il femminismo fu in Italia una pratica politica diffusa, che trasformò la coscienza e la vita di migliaia di donne; i suoi caratteri variarono molto da una città all’altra, rispecchiandone le differenze di storia sociale, politica e culturale.
Generazioni e memorie diverse analizzano i percorsi che hanno caratterizzato il vissuto di quella stagione: dal corpo e dalla sessualità al rapporto tra personale e politico, alla reinvenzione della vita quotidiana, ai nessi con i temi sociali e i soggetti politici.
Ne emerge la proposta di una “rilettura” del femminismo che pone domande sulla sua difficile trasmissione, sul suo carattere di storia incompiuta, sulle prospettive dei nuovi femminismi in una scena contemporanea profondamente mutata
- Introduzione di Teresa Bertilotti e Anna Scattigno (p. vii-xviii)
- Anna Rossi-Doria, Ipotesi per una storia che verrà (p. 1-23).
- Elda Guerra, Una nuova soggettività: femminismo e femminismi nel passaggio degli anni Settanta (p. 25-67).
- Manuela Fraire, Donne nuove: le ragazze degli anni Settanta (p. 69-79).
- Lea Melandri, La “protesta estrema” del femminismo (p. 81-98).
- Carmen Leccardi, La reinvenzione della vita quotidiana (p. 99-117).
- Emma Baeri, Violenza, conflitto, disarmo: pratiche e riletture femministe (p. 119-168).
- Liliana Ellena, Luisa Passerini, Elena Petricola, Sguardi incrociati sugli anni Settanta (p. 169-179).
- Luisa Passerini, Corpi e corpo collettivo. Rapporti internazionali del primo femminismo radicale italiano (p. 181-197).
- Elena Petricola, Parole da cercare. Alcune riflessioni sul rapporto tra femminismo e movimenti politici negli anni Settanta (p. 199-224).
- Liliana Ellena, Spazi e culture politiche nel femminismo torinese. Un percorso tra memoria e ricerca storica dagli anni Novanta ad oggi (p. 225-244).
- Indice dei nomi (p. 245)
Indice delle associazioni e dei gruppi femministi (p. 251)
Le autrici (p. 253)