Zona liminare

Il nartece di Santa Sabina a Roma, la sua porta e l’iniziazione cristiana

Ivan Foletti, Manuela Gianandrea
Collana: I libri di Viella. Arte / Studia Artium Mediaevalium Brunensia, 3
Pubblicazione: Dicembre 2015
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Edizione cartacea
pp. 280, 68 tav. b/n, col., 17x24 cm, bross.
ISBN: 9788867283545
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Sulla sommità dell’Aventino si erge la basilica di Santa Sabina, uno dei monumenti più significativi del mondo tardoantico. Il suo ingresso principale è costituito da un ampio nartece, caratterizzato dalla presenza di opere straordinarie, quali l’antica porta lignea, la decorazione a imitazione del marmo di V secolo e l’imago altomedievale della Theotokos. Il nartece, per anni trascurato negli studi, doveva essere, in origine, uno degli ambienti di maggior fasto e importanza dell’intero edificio e, soprattutto, non un semplice spazio a servizio delle opere ma il luogo per cui queste erano state pensate. Destinato con ogni probabilità principalmente ai catecumeni e ai penitenti, doveva connotarsi come una vera e propria zona liminare, mondo tra i mondi, zona di transito fisico e spirituale. Il presente volume intende indagare questo luogo a tutto tondo, con un’attenzione particolare alla sua storiografia, all’archeologia del monumento e alle sue decorazioni, rivelandone la facies tardoantica straordinariamente conservata nella sostanza. Si vuole proporre al lettore uno sguardo sinergico, volto a mostrare come la coesistenza dei diversi media permetta una più esaustiva comprensione dello scenario artistico tardoantico.

  • Indice
  • Introduzione
  • Ivan Foletti
    • 1. Status quaestionis. Alcune riflessioni storiografiche
      • 1. Primi studi; 2. La storia dell’arte universale: Seroux d’Agincourt, Burckhardt, Schnaase, Cavalcaselle e Crowe; 3. Il metodo iconografico, gli studi monografici e la questione orientale: Kondakov, Berthier, Wiegand e Strzygowski; 4. Cinque decenni di “vuoto”, l’Italo-Gallic School e Félix Darsy; 5. Sahoko Tsuji: una tesi celata dalla storia?; 6. Alla ricerca del “programma”: Gisela Jeremias e Jean-Michel Spieser; 7. Nuove domande tra Cultus et decor e Seeing medieval art.
  • Ivan Foletti e Manuela Gianandrea
    • 2. Il nartece, la sua funzione e le sue decorazioni
      • 1. Il nartece come “zona liminare”; 2. Il nartece e il Cortile dell’Arancio tra passato e presente: lettura di un palinsesto complesso; 3. Uno spazio al di fuori delle regole? L’ingresso alla basilica nel V secolo; 4. Una proposta di restituzione per il nartece tardoantico; 5. Una questione ancora aperta: esisteva un quadriportico nel V secolo?; 6. Un nartece troppo lungo… e un battistero da ritrovare; 7. Marmi reali e simulati sull’antica facciata; 8. Regole presunte, suggestivi modelli e condizionamenti esterni: esegesi di una spazialità; 9. Il nartece e le sue funzioni: tra la liturgia stazionaria e quella regolare.
  • Ivan Foletti
    • 3. La porta di Santa Sabina, un’immagine in dialogo con il culto
      • 1. La porta, la liturgia battesimale e la formazione catecumenale romana; 2. Stile e retorica; Appendice. Corpus iconografico e critico.
  • Manuela Gianandrea
    • 4. Il nartece nei secoli altomedievali
      • 1. La decorazione del nartece nell’alto Medioevo. Tra Roma e l’Oriente: il dipinto murale con la Vergine e il Bambino tra Santi e committenti; 2. Perché un affresco nel nartece? Il portico nell’alto Medioevo.
  • Conclusioni
  • Appendice. Appunti sui restauri (2010-2012)
  • Roberto Saccuman
    • Il restauro dell’antica porta
  • Lidia Del Duca
    • L’antica facciata della basilica di Santa Sabina. Tecnica e tecnologia
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi e dei luoghi

Ivan Foletti

Ivan Foletti is professor of art history at Masaryk University, Brno, where he specializes in the study of the historiography of Byzantine studies and in the art of Milan, Rome, and the Caucasus in the Late Antique and Early Medieval period. He is the head of the Center for Early Medieval Studies in Brno, editor-in-chief of Convivium, and director of the Hans Belting Library.

Manuela Gianandrea

Manuela Gianandrea è professore di Storia dell’arte medievale presso la Sapienza Università di Roma, dove attualmente dirige il Dottorato di ricerca in Storia dell’arte. Dal 2009 è curatore del Museo domenicano di Santa Sabina all’Aventino. Co-dirige il progetto Mapping Sacred Spaces. Form, Functions, and Aesthetics in Medieval Southern Italy (Max Planck Institut), è componente del progetto Rome aux siècles ‘obscurs’. Les lumières de la communication visuelle, Ve-XIe siècles (FNS), ha curato diversi convegni internazionali ed è membro di molti comitati di collane e riviste scientifiche. Le sue ricerche vertono su Roma, il Patrimonium Petri e il Meridione nel medioevo, con particolare attenzione all’analisi delle fonti e all’interazione tra immagini, opere e spazio sacro.

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