Nel basso Medioevo una parte importante della popolazione urbana era costituita da manodopera dipendente impegnata nella manifattura tessile, nei grandi e piccoli cantieri edili, nell’attività metallurgica, nei cantieri navali e nelle attività portuali, e infine nelle maggiori botteghe artigiane, dove al servizio del maestro operavano apprendisti e lavoranti.
Nei confronti dei lavoratori sottoposti la considerazione e l’atteggiamento degli strati sociali superiori oscillarono tra diffidenza, pietà e timore. I lavoratori non specializzati – stante il basso livello dei salari – erano potenzialmente dei poveri, talvolta dei poveri pericolosi. Nel corso del XIII secolo, sotto la spinta iniziale di istanze religiose, si svilupparono attività assistenziali, nuove e originali, che mirarono ad attutire il disagio e l’indigenza. Le autorità pubbliche ebbero presto un ruolo di primo piano in questo processo, spinte anche dal timore di conseguenze negative per l’ordine pubblico e per l’economia cittadina.
Conoscere meglio quali furono l’organizzazione del lavoro, la tipologia della manodopera impiegata, le competenze e le abilità richieste, i contratti di ingaggio, i salari corrisposti e i livelli di vita conseguenti (a partire dai regimi alimentari), e ancora gli istituti ospedalieri e le confraternite assistenziali significa far luce su aspetti non secondari della società e dell’economia del tempo.
- Premessa
- 1. I lavoratori salariati nell’Italia bassomedievale: mercato del lavoro e livelli di vita
- 2. L’organizzazione del lavoro nei cantieri edili (Italia centro-settentrionale, secoli XIII-XV)
- 1. Maestri, manovali, apprendisti. 2. Rapporti di lavoro e forme d’ingaggio. 3. Imprenditori e committenti. Nota bibliografica aggiuntiva.
- 3. L’immigrazione dei lavoratori della lana nelle città italiane. Alcune considerazioni
- 4. Alimentazione e livelli di vita. Considerazioni sulle fonti documentarie
- 1. Premessa. 2. I consumi collettivi. 3. I consumi familiari.
- 5. Ricchezza e povertà nelle città toscane del Trecento
- 6. I costi dei grandi pellegrinaggi medievali
- 1. Il pellegrinaggio in Terrasanta (dai resoconti dei viaggiatori italiani). 2. I pellegrinaggi a San Giacomo di Compostella e a Roma. Nota bibliografica aggiuntiva.
- 7. Le città italiane di fronte alle grandi carestie trecentesche
- 8. L’ospedale di Santa Maria Nuova nella Firenze di Dante
- 9. Gli “infermi” dell’ospedale della Misericordia di Prato nel Quattrocento
- 1. L’ospedale e la città alla fine del Medioevo. 2. I tre «Libri di infermi». 3. La provenienza e l’estrazione sociale. 4. Cause e motivazioni dei ricoveri. 5. Degenze e mortalità.
- Fonti
- Bibliografia
- Indice dei nomi
Giuliano Pinto è professore emerito di Storia medievale nell’Università di Firenze. I suoi studi hanno per oggetto prevalente la società italiana del basso Medioevo, con particolare attenzione agli aspetti economici, all’evoluzione demografica, ai rapporti tra città e territorio. Tra i suoi volumi ricordiamo, per i tipi di Viella, Il lavoro, la povertà, l’assistenza. Ricerche sulla società medievale (2008).