Presentazione
Roberto Antonelli, Gioia Paradisi, Arianna Punzi
I volgarizzamenti oitanici della Bibbia nel XIII secolo (un bilancio sullo stato delle ricerche)
Eugenio Burgio
I volgarizzamenti oitanici della Bibbia nel XIII secolo (un bilancio
sullo stato delle ricerche)
Oggetto del contributo è la sola Bibbia in volgare presente per
oltre due secoli sul mercato librario francese basso-medievale, la
“Bible historiale complétée”, compilazione nata a Parigi dalla fusione
in un solo libro di parte della “Bible du XIIIe siècle” (1260-
1270 ca.) con la “Bible historiale”, adattamento dell’Historia scholastica
di Pietro Comestore redatto da Guiard des Moulins (1290
ca.). L’articolo vuole offrire una ricostruzione dello stato attuale
degli studi e delle ragioni socio-culturali del successo editoriale di
quest’opera – prodotta dal felice congiungersi dei metodi della
lectura universitaria della Bibbia e degli interessi professionali dei
librarii (insieme copisti e illustratori dei codici) – che viveva una
prima, importante stagione di crescita, sullo sfondo della nascita di
un pubblico di lettori laici, estraneo al ceto degli clerici.
The object of this essay is the only Bible in the vernacular that
was available for more than two centuries in the late medieval
book market in France: the “Bible historiale complétée”, compiled
in Paris by merging into one book part of the “Bible du XIIIe
siècle” (ca. 1260-1270 ) and the “Bible historiale”, an adaptation of
the Historia scholastica by Pietro Comestore, edited by Guiard des
Moulins (ca. 1290). This article intends to offer a reconstruction of
the current state of the studies and of the socio-cultural reasons for
the editorial success of this work – produced by the lucky
combination of Biblical reading methods in the universities and the
professional interests of the booksellers (who were both copiers
and illustrators of the codices). Moreover, this early success was
promoted by the birth of a new lay readership, independent of both
the clerical caste.
Copisti e varianti : codici gemelli nella tradizione manoscritta della Geste de Guillaume d'Orange e della Geste des Loherains
Maria Careri, Paolo Rinoldi
Copisti e varianti: codici gemelli nella tradizione manoscritta della
Geste de Guillaume d’Orange e della Geste des Loherains
Le chansons de geste sono un tradizionale terreno di battaglia
per chi cerca di studiare la genesi della mouvance testuale e di misurarne
i contorni. Scegliendo un campione di laboratorio ridotto in
estensione, gli autori analizzano i casi di microvarianza all’interno
di due gruppi di manoscritti “gemelli” di due celebri gestes (dei
Lorenesi e di Guillaume d’Orange), cercando di trarne conclusioni
più generali circa la qualità e specificità delle varianti nella trasmissione
scritta di testi epici.
The chansons de geste constitute a traditional battlefield for
those who study the genesis of textual mouvance and try to identify
its limits. After choosing a laboratory sample of limited size, the
authors have analysed instances of microvariation within two
groups of “twin” manuscripts of two famous gestes (that of Lorraine
and that of Guillaume d’Orange); and from these they have endeavoured
to draw more general conclusions concerning the
quality and the specificity of variants in the written transmission of
epic texts.
L'epica spagnola medievale : aspetti della tradizione
Salvatore Luongo
L’epica spagnola medievale: aspetti della tradizione
Il lascito diretto della poesia epica spagnola si riduce a due testi
quasi completi, il Cantar de Mio Cid e le Mocedades de Rodrigo,
a un frammento, il Roncesvalles, e a una redazione in cuaderna
vía del Poema de Fernán González; per il resto le leggende eroiche
sono state assorbite nella prosa delle cronache. Dati interni e/o referti
codicologici indicano che la preservazione dei testi superstiti è
stata assicurata, talora previa profonda risemantizzazione, da centri
monastici o diocesiani. Nel presente intervento, con incursioni
nella tradizione della prosificazioni, si propone una mise au jour
della questione.
The direct heritage of Spanish epic poetry can be reduced to two
almost complete texts, the Cantar de Mio Cid and the Mocedades de
Rodrigo, to a fragment, the Roncesvalles, and to a version of the
Poema de Fernán González, in cuarderna vía. Otherwise, heroic
legends have been absorbed into the prose of the chronicles. Internal
evidence and/or codicological discoveries suggest that the preservation
of surviving texts has been ensured, even if radically resemanticised,
by monasteries and diocesan centres. This article
attempts a mise au jour of the issue, with references to the prosifying
tradition.
Enrico II Plantageneto, i Capetingi e il «peso della storia». Sul
successo della Geste des Normanz di Wace e della Chronique des
ducs de Normandie di Benoît
Di cosa parliamo quando parliamo del successo di un’opera
storica nel medioevo? E in particolare quando facciamo riferimento
alla Geste des Normanz di Wace e alla Chronique des ducs de
Normandie di Benoît, le cronache dinastiche dei duchi normanni
patrocinate da Enrico II Plantageneto? Il contributo intende approfondire
il rapporto tra ciò che chiamiamo successo (o insuccesso)
di un testo storico e l’eziologia propriamente politica delle opere in
questione, a partire dal loro statuto di storiografia militante (impegnata
nelle intenzioni del sovrano e degli autori a favore della sovranità
plantageneta contro le pretese della corona di Francia in un
preciso momento storico) e dalla loro destinazione a una diffusione
vocale, nel corso di letture pubbliche.
What do we mean when we speak of the success of a historical
work in the Middle Ages? In particular, when we refer to the Geste
des Normanz and to the Chronique des ducs de Normandie by
Benoît, the dynastic chronicles of the Norman Dukes patronized by
Henry II Plantagenet? This essay examines in depth the relations
between what we call the success (or failure) of a historical text and
the actual political etiology of the works in question, starting with
their militant storiographic status (the commitment of the sovereign
and of the authors, at a particular historical moment, to supporting
Plantagenet sovereignty against the claims of the French throne), and
with their destiny, that of being spread orally in the course of public
readings.
Le metamorfosi di Darete Frigio : la materia troiana in Italia (con un'appendice sul ms. Vat. Barb. lat. 3953)
Arianna Punzi
Le metamorfosi di Darete Frigio: la materia troiana in Italia
(con un’appendice sul ms. Vat. Barb. lat. 3953)
Il saggio si propone di ripercorrere la circolazione della materia
troiana in Italia analizzando sia le opere, latine e volgari, lette,
copiate e tradotte nella nostra penisola, sia la fisionomia materiale
dei codici che le tramandano. Nell’Appendice si ragiona sull’ordinamento
della prima parte del manoscritto Barb. lat. 3953 che si
apre con una cronaca latina sulla guerra di Troia.
This essay traces the circulation of the Trojan material in Italy,
analysing both the works themselves, in Latin and in the vernacular,
that were read, copied and translated in our peninsula, and the material
physiognomy of the codices that transmitted them. The appendix
gives an explanation of the ordering of the first part of the manuscript
Barb. lat. 3953 which starts with a Latin chronicle of the Trojan War.
Histoire ancienne jusqu'à César: forme e percorsi del testo
Maria Laura Palermi
Histoire ancienne jusqu’à César: forme e percorsi del testo
A partire dal vaglio delle notizie desumibili dai cataloghi e dagli
studi che sotto diversi profili si sono occupati dell’Histoire ancienne
jusqu’à César, si prova a delineare il quadro di diffusione
dell’opera entro coordinate storico-geografiche, attraverso il confronto
tra i testimoni in riferimento ai diversi tempi e luoghi di copia.
Il contributo si sofferma infine sui problemi sollevati dall’identificazione
nei Registri angioini dei manoscritti Città del Vaticano,
BAV, Vat. lat. 5895 e London, British Library, Royal 20 D I.
This article starts with a careful analysis of information
obtained from various catalogues and studies concerned with the
Histoire ancienne jusqu’à César from different viewpoints. It goes
on to outline the historical-geographical framework within which
this work was diffused, by comparing instances referring to times
and places where it was copied. Finally, the article deals with the
problems raised by the identification, in the Registri angioini, of
the manuscripts, BAV, Vat. lat. 5895 in the Vatican City and Royal
20 D I in the British Library in London.
Frammenti arturiani : percorsi e nuove individuazioni : l'Estoire del saint Graal
Roberto Benedetti
Frammenti arturiani. Percorsi e nuove individuazioni: l’Estoire del
saint Graal
Mettendo a confronto due frammenti inediti dell’Estoire del saint
Graal, differenziati per ambiti di produzione, di riuso e di conservazione,
l’articolo indaga problemi relativi al reperimento e all’edizione
di testi tràditi da fogli di manoscritti smembrati. Viene proposto un
metodo possibile di ricerca per individuare altri fogli appartenuti a uno
stesso codice, attraverso un esame mirato dei fondi bibliotecari.
This article compares two unpublished fragments of the
Estoire du saint Graal, which differ in respect of their source, their
reutilisation and their preservation. It addresses problems relating
to the tracing, recovery and editing of texts that have been broken
up. A possible method of research is proposed for the purpose of
identifying separate sheets belonging to the same codex by means
of a specific examination in libraries to this effect.
Per la storia del Guiron le Courtois in Italia
Fabrizio Cigni
Per la storia del Guiron le Courtois in Italia
Il presente contributo traccia un bilancio dell’effettiva consistenza
della tradizione manoscritta di mano italiana del Guiron le Courtois,
alla luce delle recenti acquisizioni, di cui sono prese in esame le varie
proposte attributive, e delinea, sulla base del lavoro di R. Lathuillère,
una sommaria fisionomia del testo del romanzo conosciuto nelle corti
e nelle città italiane tra i secc. XIII (seconda metà) e il XIV.
This article weighs the arguments concerning the real
consistency of the Guiron le Courtois in the Italian manuscript
tradition, in the light of recent acquisitions. It examines various
attributions and outlines a summary physiognomy, based on the
work of R. Lathuillère, of the romance text as it was known in the
Italian courts and cities between the second half of the thirteenth
and the fourteenth century.
La tradizione della Mort Artu in Italia
Daniela Delcorno Branca
La tradizione della Mort Artu in Italia
La Mort Artu conosce in Italia un cospicuo successo: al di là
delle citazioni da parte di Dante e Boccaccio, sussiste un notevole
gruppo di riscritture in volgare comprese fra Due e Quattrocento. Si
può notare in questi testi una certa tendenza a isolare la Mort Artu
dal ciclo Lancelot-Graal salvo poi operare montaggi (per esempio
col ciclo di Tristano) nei quali appare a volte l’influsso della Post-
Vulgata. Altra caratteristica della Mort Artu circolante in Italia è la
resistenza all’entrelacement e una propensione verso costruzioni narrative
giustapposte e monadiche. Di fronte a elementi di rilievo del
romanzo (parentela Mordret-Artù; ruolo dell’amore di Lancillotto e
Ginevra) si registrano oscillazioni probabilmente dovute, più che alla
versione utilizzata, a reazioni personali di compilatori italiani.
The Mort Artu has been extremely successful in Italy: apart from
quotations from it by Dante and Boccaccio, it was rewritten in a
considerable number of vernacular versions between the thirteenth
and the fifteenth centuries. In these texts, a certain tendency can be
perceived to isolate the Mort Artu from the Lancelot-Graal cycle,
although later it was often reintegrated (for instance in the Tristan
cycle) apparently under the influence of the Post-Vulgate. Another
characteristic of the Mort Artu circulating in Italy was its resistence to
entrelacement and a tendency towards the juxtaposition of monadic
narrative reconstructions. Variations can be noticed in the treatment of
important elements in the romance (for instance, the relationship
between Arthur and Mordred, the role of the love story between
Lancelot and Guinevere), probably due to the personal reactions of the
Italian compilers rather than to the version that they used.
Il romanzo francese del Quattrocento : Pierre de Provence e dintorni
Anna Maria Babbi
Il romanzo francese del Quattrocento: Pierre de Provence e dintorni
Muovendo da considerazioni d’assieme sui romanzi francesi in
prosa del XV secolo, l’A. offre una precisa ricognizione della tradizione
manoscritta di due opere, tra loro accostabili per affinità di
argomento, che si distanziano per ambientazione dalla coeva produzione
cavalleresca di area borgognone: Paris et Vienne e Pierre
de Provence et la Belle Maguelonne. Quest’ultimo testo, in particolare,
viene indagato nelle modalità di trasmissione e nelle caratteristiche
materiali dei testimoni relatori, con speciale riguardo al
codice coburghese che servì da modello a Veit Warbeck per la sua
traduzione tedesca del Pierre de Provence, ultimata nel 1527 e impressa
ad Augsburg nel 1537.
This article starts with general comments on fifteenth-century
prose romances and goes on to establish a definite place in the
manuscript tradition for two works, Paris et Vienne and Pierre de
Provence et la Belle Maguelonne; works that can be linked inasmuch
as they have similar subjects, although their setting differs
from that of coeval production in the region of Burgundy. The
modes of transmission, particularly in the latter work, and the
characteristic matter of narrators and eye witnesses, are examined in
this article with special reference to the Coburg codex, which served
Veit Warbeck as a model for his German translation of Pierre de
Provence, concluded in 1527 and printed in Augsburg in 1537.
Appunti per una descrizone storico-geografica della tradizione manoscritta trobadorica
Carlo Pulsoni
Appunti per una descrizione storico-geografica della tradizione
manoscritta trobadorica
Il presente contributo si propone da un lato di offrire una sintesi,
ovviamente non esaustiva, sulla cronologia e sui luoghi della tradizione
lirica trobadorica; dall’altro di esaminare come questa tradizione
abbia influito su alcuni autori italiani del XIV secolo.
On the one hand, this article is intended to provide a synthesis,
obviously not exhaustive, of the chronology and of the places
where the troubadour lyrical tradition flourished. Secondly, it
examines the way in which this tradition influenced some Italian
authors in the fourteenth century.
Tradizioni regionali e tassonomie editoriali nei canzonieri antico-francesi
Dan Octavian Cepraga
Tradizioni regionali e tassonomie editoriali nei canzonieri antico-francesi
Le grandi antologie liriche medievali sono il luogo materiale
e intellettuale dove con più forza ed evidenza si pone il problema
dell’organizzazione gerarchica di tradizioni locali e municipali diverse
e discordi all’interno di un sistema poetico unitario e sovraregionale.
In questa prospettiva, si è cercato di mostrare l’incidenza
del criterio geografico di ordinamento delle tradizioni poetiche
all’interno dei progetti editoriali di alcuni grandi canzonieri
oitanici (i sondaggi sono stati condotti in particolare sui canzonieri
K, M ed U).
The hierarchical organisation of diverse, and often discordant,
local and municipal traditions within a unified, superregional
poetic system is a problem that must clearly be addressed in
connection with the great anthologies of medieval lyrics. In this
perspective, we have endeavoured to show the incidence of
geographical criteria in the editorial planning of some great lyrical
anthologies in the langue d’oïl (the research has been carried out
on the canzonieri K, M and U in particular).
Osservazioni sulla tradizione manoscritta della lirica d'oc e d'oïl in area lorenese
Valeria Beldon
Osservazioni sulla tradizione manoscritta della lirica d’oc e d’oïl
in area lorenese
Prendendo in esame i canzonieri lorenesi C (Bern, Bürgerbibliothek
389), I (Oxford, Bodleian Library, Douce 308) e U (Paris,
BNF, f. fr. 20050), se ne analizzano le caratteristiche materiali, la
struttura interna, le fonti e i criteri di ordinamento dei testi tramandati.
Ne emerge una più stretta parentela tra i codici C ed U e in essi
una predilezione per generi lirici nuovi, come le pastourelles, le
chansons de toile, che affiancano le composizioni cortesi dei trovieri
più noti. Riguardo a U, unico testimone con notazione musicale del ramo lorenese, si analizzano in particolare gli aspetti paleografico-
musicali.
This article examines the canzonieri of the Lorraine district C,
(Bern, Bürgerbibliothek 389), I (Oxford, Bodleian Library, Douce
308) and U (Paris, BNF, f. fr. 20050), analysing the characteristic
materials, the internal structure, the sources and ordering criteria of
the texts that have come down to us. A closer relationship between
codices C and U emerges from this, as well as a predilection for
new lyrical genres such as pastourelles, chansons de toile, which
accompany courtly compositions by better-known troubadours.
Due rilievi per un atlante lirico italiano (secoli XIII-XIV)
Lino Leonardi
Due rilievi per un atlante lirico italiano (secoli XIII-XIV)
Si discutono due nodi della prima diffusione geoculturale della
lirica in Italia: il ruolo di Bologna quale tramite presunto della penetrazione
dei Siciliani in Toscana, laddove sussistono argomenti a
favore piuttosto di un retroterra toscano occidentale, in area pisana;
e l’esistenza di una presunta tradizione lirica nell’Italia settentrionale,
parallela e indipendente da quella Toscana, laddove le pur
importanti presenze liriche, anche molto antiche, configurano una
produzione episodica, e non autorizzano a individuare una vera e
propria tradizione organica, in un’area dominata dalla diffusione
della poesia lirica in lingua d’oc.
This article discusses the roles of two geocultural centres from
which lyricism spread throughout Italy. It is presumed that the
Sicilians penetrated Tuscany through Bologna, where there are
arguments in favour of their presence in the hinterland of western
Tuscany around Pisa. There is also said to have been a lyrical
tradition in northern Italy, parallel to and independent of the
Tuscan movement, with an episodic production of lyrics, some of
them very ancient. This does not, however, authorise us to
recognize the existence of a genuine, organic tradition, in an area
where widespread lyrical poetry in langue d’oc prevailed.
Sillogi municipali di lirica trecentesca : il caso del codice Ghinassi
Teresa Nocita
Sillogi municipali di lirica trecentesca. Il caso del codice Ghinassi
Quale specimen di un più ampio studio in corso sulle raccolte manoscritte
di lirica italiana trecentesca, il contributo si propone di illustrare
il caso del codice Ghinassi, copiato a Bologna verso la fine del
XIV secolo. Nel manoscritto, attualmente smembrato in tre frammenti
(Estense Càmpori app. 1258; Estense Càmpori app. 38; Vittorio Emanuele
563), è parso possibile riconoscere una singolare uniformità tematica,
celata dietro una struttura miscellanea che affianca brani prosastici
a componimenti poetici e alterna l’uso della lingua latina a quella
volgare. L’individuazione delle strutture profonde della silloge permette
di formulare precise ipotesi sui criteri seguiti nella selezione dei materiali,
che sembrano rispondere ad un principio “geografico” e “locale”.
Si ricostruisce così il legame esistente tra ragioni poetiche e ragioni
politiche, cui sembra opportuno ricondurre la genesi della miscellanea.
This article proposes to illustrate the case of the Ghinassi codex,
copied in Bologna towards the end of the fourteenth century, as a
specimen in a vaster study of fourteenth-century manuscript collections
of Italian lyrics. In this manuscript, which is at present broken
up into three fragments (Estense Càmpori app. 1258, Estense Càmpori
app. 38, Vittorio Emanuele 563), it seems possible to identify a
curious thematic uniformity hidden beneath an irregular structure
which juxtaposes prose passages and poetic compositions and
alternates the use of the latin language with that of the vernacular. By
identifying the deep structure of the collection we can formulate
precise hypotheses concerning the criteria used in the selection of the
material which seems to follow a “local”, or “geographical” principle.
This enables us to reconstruct the existing link between poetic and
political issues, which seems to underlie the genesis of the miscellany.
L'incanto del lotto Saibante-Hamilton 390: coordinate per un manoscritto
Gianni Vinciguerra
L’incanto del lotto Saibante-Hamilton 390. Coordinate per un manoscritto
Il codice Hamilton 390 organizza in compatta e serrata schiera
testi rappresentativi della tradizione letteraria volgare lombardoveneta.
Il contributo propone una descrizione del manoscritto come
forma-libro, esemplata quasi per intero sul modello delle categorie
del libro cortese, e al contempo intende esplorare il progetto editoriale
sotteso alla costellazione testuale, prodotto d’una volontà consapevole
delle parallele esperienze antologiche romanze.
The Hamilton codex 390 organises representative texts belonging
to the vernacular literary tradition of Lombardy and Veneto into
tightly compact groups. This article proposes a description of
book’s form, modelled almost entirely on the category of courtly
books. At the same time, it puts forward an editorial project,
consciously inspired by parallel experiences in the preparation of
romance anthologies, for the wide variety of texts.
Coordinate storico-geografiche del villancico iberico
Isabella Tomassetti
Coordinate storico-geografiche del villancico iberico
L’esame documentario della tradizione del villancico, genere lirico-
musicale caratterizzato da una sensibile duttilità delle tipologie
formali e da una peculiare eterogeneità dei temi e delle strutture retorico-
stilistiche, offre un profilo relativamente nitido per quel che concerne
i fuochi di sviluppo e le direttrici di diffusione del genere.
L’ambito di origine del villancico sembrerebbe essere il regno napoletano-
aragonese di Alfonso il Magnanimo, spazio cortese e circolo
letterario in cui ebbero luogo le prime sperimentazioni, anche sul terreno
musicale. Il genere si diffuse poi attraverso i percorsi privilegiati
della lirica cortigiana quattrocentesca, fino a raggiungere la sua definitiva
canonizzazione presso la corte castigliana dei Re Cattolici.
The villancico is a musical-lyrical genre, characterised by
flexible formal structures and peculiarly heterogeneous themes and
rhetorical styles. A documentary examination of this tradition
provides a relatively clear picture of the main focus of the genre
and of the directions in which it spread and developed. The
villancico seems originally to have emerged in the Neapolitan-
Aragonese kingdom of Alphonso the Magnanimous where early
experiments took place in court circles in both the literary and
musical fields. The genre spread through the privileged circles of
fifteenth-century courtly lyricism until it was finally sanctioned by
the Catholic kings at the Castiglian court.
Spunti per un panorama romanzo del manoscritto antologico
Maddalena Signorini
Spunti per un panorama romanzo del manoscritto antologico
Il contributo cerca di evidenziare – attraverso esempi relativi
alla tradizione manoscritta iberica, francese e italiana – in che modo
la particolare natura testuale che caratterizza il manoscritto antologico
presenti, dal punto di vista codicologico e paleografico,
momenti di rottura o significativi punti di contatto con la produzione
coeva, in particolare quella di lingua latina.
Using examples from the Spanish, French and Italian manuscript
tradition, this article evidences, from a paleographical and
codicological viewpoint, both divergent features and significant
points of contact with coeval production, particularly those in Latin.