Corrado Bologna

Studioso di Filologia romanza (che ha insegnato in diverse Università italiane e straniere) e di Letterature romanze medioevali e moderne (alla Scuola Normale Superiore, dove ha chiuso la sua carriera), ha sempre coniugato le ricerche di carattere filologico-letterario con quelle antropologiche e iconologiche. Ha lavorato su Angelo Colocci e la filologia del Cinquecento, e sul Teatro della Memoria di Giulio Camillo. Si è occupato di poesia trobadorica e antico-italiana, del Romanzo di Alessandro, di Cavalcanti, Dante, Petrarca, Ariosto, Guicciardini; fra i moderni di Cervantes, Manzoni, Baudelaire, Apollinaire, Unamuno, Pessoa, Longhi, Gadda, Calvino, Pasolini. Ha curato opere di Jean Starobinski, Enrico Castelli, Giorgio R. Cardona. Ha studiato E. R. Curtius, E. Auerbach, L. Spitzer, A. Warburg. Con Flatus vocis ha analizzato il ruolo della vocalità fra metafisica e antropologia.

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