a cura di
Ermanno Orlando, Gherardo Ortalli, Franco Rossi
Nel 1871 due docenti di Ca’ Foscari, Adolfo Bartoli e Rinaldo Fulin, davano vita all’«Archivio Veneto», periodico destinato a diventare la spina dorsale della storiografia regionale. Tre anni dopo, nel 1874, nasceva la Deputazione di storia patria per le Venezie, di cui la rivista diventava l’organo ufficiale, con il compito di pubblicare fonti, saggi, testi di comprovato valore scientifico, concernenti la storia delle regioni veneta, tridentina, giulia e adriatica e, per il periodo del dominio veneziano, delle province e dei luoghi che furono soggetti o formarono parte della Repubblica di San Marco. La sede della Deputazione è, per statuto, Venezia; dal 1981 essa è ospitata in un palazzetto secentesco a San Giacomo dell’Orio, appositamente restaurato e messole a disposizione dal Comune di Venezia. Grazie ai suoi primi animatori (oltre a Rinaldo Fulin, ricordiamo i nomi di Barozzi, Berchet, Cecchetti, Lampertico, Stefani), fu avviata la benemerita pubblicazione delle principali fonti della storia della Serenissima, dalle indagini sul fondo archivistico degli Inquisitori di Stato ai Diarii di Marin Sanudo. Questi ultimi, conservati in originale presso la Biblioteca nazionale Marciana, furono trascritti, corredati da indici e pubblicati in elegante edizione di 58 tomi con impresa venticinquennale (1879-1903).
Le pubblicazioni della Deputazione (oltre all’«Archivio Veneto», l’attuale collana Studi, che subentra alla lunga serie dei Monumenti e della Miscellanea di storia veneta, e la nuova collana Testi) sono elencate nel sito della Deputazione: www.veneziastoria.it, dove è pure reperibile ogni altra principale informazione concernente l’istituzione e la sua Biblioteca, aperta al pubblico.