Il figlio del rabbino

Lodovico Mortara, storia di un ebreo ai vertici del Regno d’Italia

Massimiliano Boni
Collana: Alia, 5
Pubblicazione: Ottobre 2018
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Edizione cartacea
pp. 304, 15x21 cm, bross.
ISBN: 9788833130286
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Brillante avvocato, acclamato universitario, potente magistrato, ambizioso politico, Lodovico Mortara (1855-1937) ha attraversato da protagonista buona parte dell’età liberale, prima che i colpi del fascismo portassero al crepuscolo un intero establishment.

Figlio del rabbino di Mantova, nato cittadino austriaco, Mortara si affermò come maestro della procedura civile del nuovo Stato unitario, fino a diventare presidente della Cassazione romana, ossia “primo magistrato d’Italia”. A lungo amico intimo di Nitti, nel suo primo governo ne divenne ministro Guardasigilli. Anche se la morte gli evitò di subire la persecuzione delle leggi razziali, lo stesso non fu per la sua famiglia, tra cui il figlio Giorgio, statistico di fama internazionale, e la figlia Nella, libera docente in fisica sperimentale all’Università di Roma.

Il volume illustra i primi passi di Mortara nel mondo forense; la fama accademica raggiunta a Pisa e Napoli, e gli scontri con Scialoja e Chiovenda; l’improvviso passaggio in magistratura, segnato dal voto concesso alle donne e dalla lotta per conquistare lo scranno della Cassazione; il percorso politico, caratterizzato da una lunga serie di riforme nel campo della giustizia civile e penale. Una sezione a parte, infine, è dedicata all’ebraicità di Mortara, e ai suoi rapporti con il mondo ebraico italiano, di cui fu, anche nei momenti di maggiore e aspro dissenso, uno dei più importanti esponenti dell’epoca.

  • Premessa
  • 1. Il contesto storico e familiare (1855-1873)
    • 1. Mantova nel XIX secolo
    • 2. La figura del padre
  • 2. L’ingresso nella scena pubblica: da avvocato di provincia a pontefice del diritto (1874-1902)
    • 1. L’esercizio della professione legale
    • 2. Maestro di procedura
    • 3. L’apogeo scientifico
    • 4. La direzione della «Giurisprudenza italiana»
    • 5. La riforma del processo sommario
    • 6. L’incredibile abbandono della cattedra
  • 3. Gli anni della magistratura (1903-1923)
    • 1. Una nuova vita
    • 2. Membro libero del Grande Oriente d’Italia
    • 3. In Corte d’Appello: il voto alle donne
    • 4. Procuratore generale della Cassazione romana: le inaugurazioni dell’anno giudiziario
    • 5. Primo presidente di Cassazione: la lotta per la nomina
    • 6. Segue. La presidenza Mortara
    • 7. Segue. L’epurazione del 1923: il caso dei decreti legge
    • 8. Epilogo: la messa a riposo di un magistrato scomodo
  • 4. L’attività politica
    • 1. Consigliere comunale a Mantova; scritti politici; contro il dispotismo illuminato
    • 2. L’amicizia con Nitti. Il carteggio
    • 3. Lo scandalo del Palazzaccio
    • 4. Commissario per il dopoguerra
    • 5. L’homo novus a capo del ministero
    • 6. L’attività di legislatore: la riforma del processo penale e quella mancata del processo civile
    • 7. In Senato
    • 8. I rapporti con il fascismo
    • 9. Il declino dell’astro
  • 5. I rapporti con il mondo ebraico
    • 1. Una nuova minaccia: il sionismo (1897)
    • 2. Il Comune ebraico di Firenze (1920)
    • 3. L’organizzazione giuridica delle comunità israelitiche (1930)
  • 6. I Mortara dopo Mortara (1938-1943)
    • 1. Una famiglia in fuga
    • 2. L’esilio di Giorgio
    • 3. La resistenza di Nella e Silvia
  • Conclusioni
    • 1. Ragione, senso pratico, giustizia
    • 2. Il suo lascito
    • 3. L’identità ebraica
  • Riferimenti bibliografici
  • Indice dei nomi

Massimiliano Boni

Massimiliano Boni è consigliere della Corte costituzionale. Ha pubblicato Gaetano Azzariti: dal tribunale della razza alla Corte costituzionale («Contemporanea», 3, 2014), e i romanzi Il museo delle penultime cose (2017), Solo per un giorno (2015), entrambi per 66thand2nd editore, e La parola ritrovata (Giuntina, 2006).

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