Il lavoro delle donne nell’Italia contemporanea

Alessandra Pescarolo
Collana: Storia delle donne e di genere, 11
Pubblicazione: Marzo 2019
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pp. 364, 15x21 cm, bross.
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Come sono cambiate, nella storia, le leggi e le obbligazioni morali che regolano il lavoro femminile? E come hanno influito sulle pratiche concrete? I mariti “normalmente” mantenevano le mogli, considerando incompatibile con il proprio onore la loro presenza negli spazi pubblici? Oppure le donne hanno sempre lavorato, in casa e fuori? Il lavoro era fonte di autostima e diritti o era solo una penosa incombenza cui ci si doveva rassegnare? Le domande sono molte e il dibattito è intenso, ma per la prima volta questa sintesi vuole offrire una risposta.

Possiamo così ripercorrere una nuova storia delle italiane dall’Ottocento a oggi, seguendo per le varie figure professionali le tensioni fra rappresentazioni ed esperienze. Il racconto parte però da un breve flashback sul mondo antico, essenziale per impostare una storia del lavoro che sia anche culturale. Mestieri e soggetti ripopolano una scena dominata fino a oggi dal mito della fabbrica fordista: contadine e domestiche, setaiole e trecciaiole, sarte e ricamatrici. E poi telefoniste, commesse, dattilografe, maestre e infermiere, avvocatesse, donne medico e magistrato. Ma anche lavoratrici della casa, con il loro lavoro di cura, produttivo di beni e di valori, indispensabile alla vita e alla società. Fino alle giovani di oggi, esposte nuovamente alla precarietà e al disincanto di una rivoluzione incompiuta.

  • Il valore delle donne e del loro lavoro: un’introduzione
  • 1. L’inferiorità delle donne: una credenza di lunga durata
    • 1. Nel mondo degli uomini: gli antefatti
    • 2. Le radici della minorità femminile
    • 3. Un lungo intermezzo: persistenze ideologiche e cicli di trasformazione
    • 4. Continuità patriarcale e nuova ideologia del mercato nel codice civile del 1865
    • 5. Una modernità statistica: i censimenti del nuovo Regno
  • 2. Troppo ozio o troppo lavoro: possidenti e contadine nel secondo Ottocento
    • 1. Ozi diversi di uomini e donne
    • 2. Vite di periferia: le benestanti fra noia e ignoranza
    • 3. Molte braccia per poca terra: sovrappopolazione e miseria nell’Italia ottocentesca
    • 4. La stratificazione sociale rurale e il posto delle donne
    • 5. Il lavoro delle contadine: fatica senza valore
    • 6. Lavoro, culture familiari e soggettività
  • 3. Nascita, declino e adattamento delle industrie rurali
    • 1. Contadine “industriose”
    • 2. Dimensioni quantitative e declino selettivo
    • 3. Il Meridione
    • 4. Il Nord-ovest
    • 5. L’area mezzadrile e contadina
    • 6. Un’arte rurale, un’identità forte: le trecciaiole toscane
    • 7. Riflessioni conclusive
  • 4. Donne e bambine in fabbrica
    • 1. Una manodopera qualificata e a basso costo
    • 2. Seta, sudore e lacrime
    • 3. Le altre fabbriche
    • 4. I due disciplinamenti
  • 5. Rivendicazioni e conflitti: dall’azione dal basso alla tutela maschile
    • 1. Più uomini nell’industria
    • 2. Momenti di libertà: le prime lotte per la dignità del lavoro
    • 3. Politica di classe, tutela delle donne
  • 6. La svolta del Novecento: la ricostruzione ideologica del lavoro femminile
    • 1. Dalla minorità alla differenza
    • 2. Percorsi diseguali nel settore dei servizi
    • 3. Flussi e riflussi di un mestiere antico: il servizio domestico
    • 4. I mestieri invisibili della città: il lavoro a domicilio
    • 5. La maestra, proiezione pubblica della madre
    • 6. L’infermiera moderna fra istinto femminile e medicalizzazione della cura
    • 7. Borghesi ma “economiche”: le impiegate
    • 8. Classi medie e socialismo
  • 7. Guerra e rivoluzione: la grande frattura
    • 1. Donne e uomini nell’apocalisse della guerra
    • 2. La protesta fra guerra e dopoguerra
    • 3. Un passo avanti? L’influenza del conflitto sulla vita delle donne
  • 8. Una modernità diseguale: il fascismo
    • 1. Il problema del lavoro
    • 2. Studio o lavoro? Una questione di genere e di classe
    • 3. Tra norme e realtà
    • 4. Il nuovo ceto medio: impiegate, commesse, insegnanti, professioniste
    • 5. Una nuova rappresentazione dei ceti tradizionali
    • 6. L’aumento delle diseguaglianze salariali
  • 9. La grande trasformazione e il cambiamento culturale
    • 1. Cittadinanza politica, diritti del lavoro, nuovi privilegi
    • 2. Molte a casa ma non tutte: un quadro sociale articolato
    • 3. Il rifiuto del mondo contadino: dalla protesta alla fuga dalle campagne
    • 4. L’espansione del lavoro a domicilio e le operaie in fabbrica
    • 5. Via dal paese per un lavoro
    • 6. L’età d’oro della donna di casa
  • 10. Oltre il Novecento: dall’uguaglianza giuridica al declino delle tutele del lavoro
    • 1. Dal movimento femminista alla parità giuridica
    • 2. Fra “doppia presenza” e crescita dell’istruzione
    • 3. Rincorrendo l’Europa: tutele al ribasso, traguardi mancati
    • 4. Posizioni professionali e classi sociali
    • 5. Ritardi e diseguaglianze
    • 6. La resistenza del modello male breadwinner: fra cultura e vincoli sociali
  • Appendice. Serie storiche di lungo periodo
  • Riferimenti bibliografici
  • Indice dei nomi

Alessandra Pescarolo

Alessandra Pescarolo ha diretto l’area «Società» dell’Istituto di ricerche socioeconomiche della Regione Toscana (Irpet) e ha insegnato Sociologia e storia della famiglia e Sociologia e storia del lavoro all’Università di Firenze. Sui temi di questo libro ha scritto fra l’altro Storia sociale delle donne in Italia (con A. Bravo, M. Pelaja e L. Scaraffia, Laterza, 2001) e ha curato, con M.T. Mori, A. Scattigno e S. Soldani, Di generazione in generazione (Viella, 2014).

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