Sono trascorsi ottant’anni dalla morte di Antonio Gramsci, politico, filosofo, giornalista, linguista e critico letterario italiano, tra i fondatori del Partito Comunista Italiano, fondatore dell’«Unità», autore dei Quaderni del carcere e uno dei più importanti pensatori del XX secolo.
Autorevoli storici e studiosi italiani e internazionali riflettono sul ruolo del pensiero gramsciano in Italia e nella cultura internazionale, facendo il punto sulle acquisizioni e sulle prospettive degli scritti di Gramsci, sulla sua filosofia della praxis e la sua importanza nella cultura italiana, analizzando anche stato e nuove frontiere degli studi gramsciani nel mondo globale (Europa, Stati Uniti, Asia, America Latina).
Atti del convegno internazionale di studi Egemonia e modernità. Il pensiero di Gramsci in Italia e nella cultura internazionale (Roma, 18-20 maggio 2017) organizzato dalla Fondazione Gramsci e dall’International Gramsci Society-Italia in collaborazione con l’Istituto della Enciclopedia Italiana.
- Prefazione di Giuseppe Vacca
- Nota dei curatori
- I. La biografia e gli scritti: le prospettive della ricerca
- Silvio Pons, Gramsci e la Rivoluzione russa: una riconsiderazione (1917-35)
- Francesco Giasi, La vita
- Maria Luisa Righi, Gli affetti
- Chiara Daniele, L’epistolario
- Leonardo Rapone, Gli scritti giornalistici e politici
- Gianni Francioni, I Quaderni
- II. Egemonia e filosofia della praxis nella cultura italiana
- Guido Liguori, Gramsci conteso vent’anni dopo
- Marcello Mustè, Gramsci nella storiografia filosofica e nella storia della cultura
- Giuseppe Cospito, Sui concetti di traducibilità e filosofia della praxis
- Giancarlo Schirru, Marxismo e linguistica
- Alessio Gagliardi, Fascismo e «politica totalitaria»
- Fabio Frosini, Stato delle masse ed egemonia: note su Franco De Felice interprete di Gramsci
- Francesco Dini, Mercati ed egemonie fra indifferenza geografica e geografie del potere
- Sergio Zilli, Il racconto del paesaggio come descrizione dei rapporti di classe in Italia
- III. Studi gramsciani in Europa e Stati Uniti
- Panagiotis Sotiris, Althusser e Poulantzas: Stato ed egemonia
- Bruno Settis, Usi e letture di Gramsci nelle teorie della regolazione
- Gino Satta, Letture di Gramsci nell’antropologia italiana del dopoguerra
- Riccardo Ciavolella, Gramsci, l’antropologia e la “politica del popolo”
- Ursula Apitzsch, Migrazioni ed egemonia
- Renate Holub, I Cultural Studies nell’economia duale degli Stati Uniti: un abbozzo
- IV. Studi gramsciani in Asia e America Latina
- Partha Chatterjee, Gramsci in India: egemonia capitalistica e politiche subalterne
- Tian Shigang, Il termine “egemonia” nell’edizione cinese dei Quaderni
- MartÍn Cortés e Raúl Burgos, Le eredità di Gramsci in Argentina
- Javier Balsa, Ernesto Laclau e l’egemonia: concetti chiave e dialoghi con Gramsci
- Alvaro Bianchi, America, America Latina
- Alberto Aggio, Il populismo con le lenti di Gramsci
- Luiz Sérgio Henriques, Il Brasile dopo la fine della dittatura. Riflessioni gramsciane
- Massimo Modonesi, Usi latinoamericani del concetto di rivoluzione passiva
- V. Nuove frontiere degli studi gramsciani
- Francesca Izzo, Dall’internazionalismo al “cosmopolitismo di tipo nuovo” nei Quaderni del carcere
- Peter D. Thomas, Postegemonia: un passo avanti, due passi indietro?
- Alessandro Carlucci, Egemonia e linguistica nella ricerca internazionale
- Peter Ives, Gramsci e l’inglese globale
- Mark McNally, Egemonia e relazioni internazionali: il recupero del “nazionale-popolare”
- Matteo Bolocan Goldstein, Un pensiero mobile tra le spazialità del mondo
- Indice dei nomi
In copertina: Viktor Efimovich Popkov, The Club Will Be Ready by Autumn! (1961), collezione privata.