Controllare il potere

Il mandato imperativo e la revoca degli eletti (XVIII-XX secolo)

Marco Fioravanti
Collana: I libri di Viella, 348
Pubblicazione: Marzo 2020
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pp. 244, 15x21 cm, bross.
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Al centro delle rivendicazioni costituzionali democratiche, dal periodo giacobino fino alla Comune di Parigi, passando attraverso la temperie rivoluzionaria del 1848, vi furono il mandato imperativo e la revoca degli eletti, istituti giuridici che permettono di ripercorrere la vicenda della rappresentanza politica e di tracciarne una sorta di controstoria.

Vengono così ricostruite le origini del sistema rappresentativo, partendo dalla crisi dell’Ancien régime e dalla critica illuministica attraverso la cesura delle Rivoluzioni americana e francese, per inoltrarsi nel lungo Ottocento e giungere, dopo una riflessione su esperienze e teorie novecentesche di autogoverno e sui lavori dell’Assemblea costituente italiana, a mo’ di epilogo, ai giorni nostri. L’affermazione del sistema rappresentativo avvenne proprio sulle ceneri delle dottrine e delle prassi del mandato imperativo e della revoca degli eletti, che indicavano un’alternativa alla democrazia liberale. Questa alternativa sarebbe riemersa, in un mutato contesto istituzionale, nel corso del XX secolo, quando in Europa si fece sempre più stringente la necessità di “democratizzare la democrazia”. Un’esigenza che oggi, in un’epoca di sfiducia e di risentimento verso la politica, ricompare con tutta la sua forza.

  • Introduzione
  • 1. Crisi dell’Ancien régime e critica illuministica
    • 1. La rappresentanza medievale e d’Antico regime
    • 2. Rappresentanze in conflitto
    • 3. La cultura illuministica
  • 2. La rappresentanza degli antichi e dei moderni
    • 1. Il modello anglosassone
    • 2. La Rivoluzione americana
    • 3. Il Popular Recall
  • 3. La nascita dello Stato rappresentativo
    • 1. Gli Stati generali francesi del 1789
    • 2. Verso l’abolizione del mandato imperativo
    • 3. Emmanuel-Joseph Sieyès
  • 4. La rappresentanza impossibile
    • 1. Il “discorso” giacobino e le pratiche sanculotte
    • 2. Il progetto Condorcet e la Costituzione montagnarda
    • 3. Terminare la Rivoluzione: da Termidoro a Brumaio
  • 5. La Fenice democratica
    • 1. La Monarchia limitata
    • 2. Il “momento” 1848
    • 3. La Comune di Parigi e il mito della democrazia diretta
  • Epilogo. Rappresentanza e responsabilità nel XX secolo
    • 1. Un dibattito mancato: il caso italiano
    • 2. Crisi dello ius publicum europaeum
    • 3. L’Assemblea costituente italiana
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi

In copertina: An Unlimited Democracy: or, the Active Power of France Reconciling Contending Parties by a General Hug, stampa controrivoluzionaria pubblicata a Londra nel 1792.

Marco Fioravanti

Marco Fioravanti insegna Storia del diritto medievale e moderno e Storia delle istituzioni politiche all’Università di Roma “Tor Vergata”. Attualmente è direttore di programma presso il Collège International de Philosophie di Parigi. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Le potestà normative del governo (Milano 2009), Il pregiudizio del colore (Roma 2012), La schiavitù (Roma 2017).

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