Il volume ricostruisce e interpreta il ’68 e il post-’68, in Italia, attraverso la categoria della “rivoluzione transpolitica”. Con questa chiave ermeneutica e con un approccio di storia culturale dell’educazione, si distinguono “quattro ’68”, visti nella loro specifica processualità, nei loro caratteri antropologico-pedagogici e nella mutua influenza e confluenza: la contestazione giovanile esistenziale; il movimento studentesco; il dissenso cattolico; l’autunno caldo operaio. Non manca un’analisi delle risposte del sistema politico italiano, in particolare sul piano della politica scolastica.
- Premessa. Immaginazione e Potere
- 1. «Non è ancora la rivoluzione, ma è già qualcosa»
- 1. Oltre l’autobiografia del ’68: per un’interpretazione storica complessa
- 1.1. Memorie e storia
- 1.2. Un approccio critico-interpretativo
- 1.3. Considerare anche il post-’68
- 2. La sorpresa
- 2.1. Crescita e benessere (anche in Italia)
- 2.2. Consumo e consumismo
- 2.3. Progresso tecnico, democratizzazione e socializzazione
- 3. La sua eccezionalità: un evento scolastico mondiale
- 3.1. Primo e secondo mondo
- 3.2. Scolarizzazione di massa e sistemi invecchiati
- 3.3. Condizioni giovanili
- 4. Il ’68 e il post-’68 come rivoluzione transpolitica
- 4.1. Erlebnis collettivo
- 4.2. L’interpretazione transpolitica
- 4.3. Una rivoluzione
- Nota bibliografica
- 2. «Siamo liberi perché stiamo vivendo la nostra gioia totale»
- 1. Forme di autorità e anti-autoritarismo
- 1.1. Razionalità strumentale e intrascendibilità del sistema nel capitalismo maturo
- 1.2. L’autorità, la sua morfologia, la tecnologia dell’insegnamento
- 1.3. Il Re è nudo
- 2. La formazione delle élites disponibili: il quinquennio di preparazione e l’innesco del ’68 italiano
- 2.1. «La Zanzara»: non solo il “caso” del 1966
- 2.2. Non solo «La Zanzara»: giornali e associazioni studentesche
- 2.3. Le riviste dell’impegno culturale
- 3. Pedagogia della Parola e prendersi la parola
- 3.1. La nonviolenza della parola
- 3.2. Parola-Volontà e linguaggi molteplici
- 3.3. Parola trasgressiva
- 4. Violenza educatrice e pedagogia nera
- 4.1. Il problema della violenza
- 4.2. Guerra no, guerriglia sì
- 4.3. Un nodo di fondo
- 4.4. Una pedagogia doppiamente nera
- 4.5. Il rovesciamento della dimensione ludica
- 3. «Tremando, tramando, tremendo»
- 1. I quattro ’68
- 1.1. La contestazione giovanile globale
- 1.2. Il movimento studentesco
- 1.3. Il dissenso cattolico
- 1.4. L’autunno caldo operaio
- 1.5. La dimensione pedagogico-educativa
- 2. Antropologia pedagogico-culturale dei quattro ’68
- 2.1. «Ma che colpa abbiamo noi». Nel ’68 esistenziale
- 2.2. «Trionfi la giustizia proletaria». Nel ’68 ideologico
- 2.3. «In ciò che noi crediamo Dio è risorto». Nel ’68 ecclesiale
- 2.4. «Stato e padroni, fate attenzione». Nel ’68 operaio
- 3. Polarità diverse
- 3.1. Influenze, ibridazioni, polarizzazioni
- 3.2. La periodizzazione
- 3.3. Continuità, durate, esiti
- 4. Una Paideia mite in un’educazione informale
- 4.1. Il comune antifascismo
- 4.2. Il limite hegelomarxista
- 4.3. Un’ipotesi sovraordinata: rivoluzione come conversione
- 4.4. «Vecchia piccola borghesia». Obiezioni di coscienza e forma istituente
- 4. Le risposte del sistema politico
- 1. Le difficili scelte della politica scolastica
- 1.1. Voci da fuori il ’68 e da dentro il sistema politico italiano
- 1.2. Volontà di innovazione e resistenze
- 1.3. Il fallimento di Sullo
- 1.4. Riforme avviate ma non realizzate
- 2. Organismi partecipativi e democrazia scolastica: attenzione al tema
- 2.1. L’avvio con Scaglia e Sullo
- 2.2. La proposta Misasi e i cambiamenti in Commissione
- 2.3. Le relazioni di maggioranza e di minoranza
- 3. Organismi partecipativi e democrazia scolastica: dibattito e conclusioni
- 3.1. Il dibattito parlamentare
- 3.2. Le chiusure di Scalfaro
- 3.3. La conclusione con Malfatti
- 4. I veri cambiamenti storici
- 4.1. 150 ore e tempo pieno
- 4.2. Asili nido e integrazione dei disabili
- 4.3. Una nuova cultura scolastica
- 5. Educarne cento senza colpirne uno: il post-’68
- 1. Il post-’68: nuova utopia e nuova profezia
- 1.1. Visione più ampia del post-’68
- 1.2. Obiezione di coscienza alla tecnocrazia
- 1.3. Utopia e profezia
- 2. Uno spunto per una diversa Italian Theory
- 2.1. Enzo Paci
- 2.2. L’interpretazione del ’68
- 2.3. Tre poli
- 3. Un sentiero interrotto: il compromesso storico
- 3.1. Problemi politici ed economici nell’Italia del post-’68
- 3.2. Enrico Berlinguer e la proposta del «compromesso storico»
- 3.3. Franco Rodano e la critica della società opulenta
- 4. Istanze di
rivoluzione transpolitica (testimoniale-paradossale)
- 4.1. Il personale è politico: il neofemminismo
- 4.2. Il personale è politico: percorsi diversi
- 4.3. Il mondo cattolico e le prospettive pastorali della Chiesa
- 4.4. La pace come alternativa di Civiltà
- 4.5. Accoglienza e solidarietà di base
- Epilogo. Il ’68, il post-’68 e la società refluente
- Indice dei nomi
In copertina: Mario Schifano, Festa cinese, 1968.
Fulvio De Giorgi insegna Storia dell’educazione nell’Università di Modena e Reggio Emilia. Presiede il Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa e dirige la rivista «Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche». Per i nostri tipi ha pubblicato Millenarismo educatore. Mito gioachimita e pedagogia civile in Italia dal Risorgimento al fascismo (2010).