Manfredi di Svevia – principe di Taranto e poi re di Sicilia – fu oggetto di una feroce damnatio memoriae già in vita e ha poi ricevuto una minima attenzione in ambito storico.
Ciononostante una rivalutazione storica e storico-artistica di questo sovrano è possibile attraverso l’impiego di un metodo di ricerca basato principalmente sullo studio delle fonti letterarie e sull’analisi del materiale artistico superstite.
Da questa sinergia emerge un ritratto inedito del giovane sovrano, che fu particolarmente attivo in ambito artistico nella promozione di specifiche tecniche come l’architettura, la pittura su legno o la miniatura, capaci di veicolare in ambito monumentale e privato le sue ambizioni e rivendicazioni politiche, e si distinse anche come sostenitore di generi quali la musica, il canto e la poesia che presso la corte sveva rivestivano un ruolo importante.
- Introduzione
- 1. I problemi della committenza manfrediana
- 1. Manfredi e la storiografia
- 2. Manfredi committente?
- 3. I sovrani e le arti in Italia meridionale: l’epoca normanna e angioina
- 4. Federico II committente: stato della questione
- 5. Una proposta di interpretazione: fonti, territorio, opere, stili
- 2. Le opere: la Sicilia citra e ultra flumen Salsum
- 1. La Sicilia ultra flumen Salsum: le riparazioni nella Cappella Palatina di Palermo
- 2. La Sicilia citra flumen Salsum
- 3. Opere non pertinenti: il sarcofago di Federico
- 3. Le opere: Napoli, Principato, Capitanata e Terra di Lavoro
- 1. Il distretto di Napoli: le riparazioni a Castel dell’Ovo e il caso di Sorrento
- 2. Principato: l’epigrafe del porto di Salerno
- 3. Capitanata
- 4. Terra di Lavoro: le riparazioni a Gaeta (Latina)
- 5. Opere non pertinenti: gli interventi a Napoli
- 6. Osservazioni preliminari
- 4. Opere tardo-sveve
- 1. La cappella del castello di Lagopesole (Potenza)
- 2. Il castello di Mesagne (Brindisi)
- 3. La torre detta di Federico a Enna
- 4. La plastica dopo Federico
- 5. La produzione manoscritta: i codici di lusso
- 5. «Molto fue largo e cortese e di buon’aire»
- 1. Arte, politica e legittimazione
- 2. Un’arte espressione del suo tempo
- 3. La corte di Manfredi. I familiares e i fedelissimi
- Conclusioni
- Appendice. Tabella delle opere commissionate da Manfredi
- Bibliografia
- Indice dei nomi
- Indice dei luoghi
- Crediti fotografici
In copertina: Giuseppe Alfano, tempera raffigurante lo stemma di Manfredi, già soffitto del duomo di Messina (1910). Messina, Archivio del Museo Regionale.
Francesca Soffientino è attualmente collaboratrice scientifica dell’Institut für Geschichtswissenschaft dell’Università di Bonn. Il suo principale ambito di studio è la produzione artistica degli Staufer in Italia e in Germania e l’analisi del concetto di potere e propaganda artistica in ambito europeo.