Fama e genere, un nesso che rimarca la complessità di una relazione che persiste nei secoli nell’elaborazione giuridica e nella prassi della giustizia, nelle riflessioni dei teologi, nelle parole di predicatori e confessori.
La donna è scrutata, disciplinata e controllata. Ma non solo: la donna è desiderata, onorata e imitata. Fama buona e fama cattiva. Fama spesso flessibile e negoziabile. Cattiva fama è quella di meretrici, spie, streghe, convertite e peccatrici, ormai ridotte a categorie e la dogaressa, raro esempio di donna esemplare, è quasi eccedente. Trasgrediscono perché vagano per la città o non assolvono al debito fiscale attentando all’ordine.
Di ogni donna, del suo corpo, della sua onestà, dei suoi meriti la società attraverso sguardi, voci, mormorazioni decreta la fama.
- Vincenzo Lagioia, Maria Pia Paoli, Rossella Rinaldi,
Introduzione
- Tra fama e infamia: riflessioni storiografiche
- Marie Brassel,
Le cas des repenties à la fin du Moyen Âge entre la France et l’Italie
- Sophie Brouquet,
Elles ont abandonné leur mari: des femmes libérées, mais diffamées dans le Languedoc de la fin du Moyen Âge
- Agathe Roby ,
Prostituées médiévales: femmes sacrifiées, femmes libérées? Parcours de femmes méridionales de la fin du Moyen Âge
- Rossella Rinaldi,
Meretricio. Storia e storie (secc. XIII-XV)
- Laura Pasquini,
Figure di infamia: immagini femminili tra Medioevo e primo Rinascimento
- Cesarina Casanova,
La reputazione delle vittime. Dalle dicerie alle testimonianze giurate
- Matteo Duni,
La costruzione della strega: fama, indizi, prove (Italia settentrionale, secc. XV-XVI)
- Gustavo Adolfo Nobile Mattei,
Miserabili o criminali? Le prostitute come dilemma penale (secc. XVI-XVII)
- Tracce di vita: testimonianze
- Edward Loss,
Tra marginalità e ufficialità: donne e spionaggio in alcune città dell’Italia centro-settentrionale (secc. XIII-XIV)
- Fabien Coletti,
Femmes adultères dans la Venise du XVIe siècle: une transgression sociale
- Vincenzo Lagioia,
«Sotto pretesto di riforme»: le monache di Santa Maria delle Convertite, tra infamia e santità (Bologna, sec. XVI)
- Lucia Ferrante,
«Essendo massime avvezza a stare rinchiusa…». Fama e segregazione di genere (Bologna, secc. XVI-XVII)
- Maria Adank,
La dogaressa Elisabetta Querini Valier (1694-1700) e un’inedita visibilità in Palazzo Ducale a Venezia
- Daniela Lombardi,
La rilevanza giuridica della fama. Oneste e disoneste nei processi criminali per stupro (Firenze, sec. XVIII)
- Milagros León Vegas, Entre el amor, la honra y el desamor: mujer e individualismo afectivo en la España del siglo XVIII
- Indice dei nomi
In copertina: Francesco Salviati, Allegoria della fama (1552-1554). Roma, Palazzo Farnese, Sala dei Fasti farnesiani.
-
Archivio per la Memoria e la Scrittura delle donne "Alessandra Contini Bonacossi" - 19 Maggio ore 17:00
-
Bologna - 30 Settembre ore 17:30
ARCHIVIO DI STORIA DELLE DONNE DI BOLOGNA
-
Roma - 3 Febbraio ore 16:00
Biblioteca Nazionale Marciana. Sale Monumentali