Nonostante i molti studi comparativi sulle guerre d’Italia del primo Cinquecento, un tema è passato di moda senza aver ricevuto la debita attenzione: i conflitti interni alle città e in generale alle comunità, che in molti casi sfociarono in esiti violenti, in rivolte cetuali e in conflitti di faida, coinvolgendo non solo le oligarchie, ma anche soggetti normalmente distanti dalla partecipazione diretta alla vita politica.
Le guerre e la presenza degli eserciti d’oltralpe nella penisola italiana misero in moto e favorirono conflitti interni nella Terraferma veneta, in Lombardia, a Brescia, a Padova, a Cremona, nella Patria del Friuli, a Bologna, a Pisa, a Genova, nell’area di Urbino e a Roma. Il libro si occupa di alcuni di questi conflitti, indagando da un lato la conflittualità cetuale, che si espresse nelle molte “rivolte di popolo”, e dall’altro gli scontri di fazione, che spesso culminarono nel fenomeno degli esili o nelle pratiche di pacificazione.
- Introduzione. Un tema passato di moda
- 1. Le molte guerre interne d’Italia
- 1. Rivolte nelle guerre d’Italia
- 2. Una connessione indiretta con le guerre d’Italia: Lucca (1531)
- 3. Un caso eccentrico: Trento (1525)
- 4. Per un quadro comparativo
- 5. Rivolte senza immagini
- 2. Conflitti di popolo e di fazione a Genova
- 1. Arcaismi
- 2. Istituzioni economiche e politiche
- 3. Conflitti di ceto (1506-1507)
- 4. Un’alternativa all’arcaismo
- 3. Le reti dell’esilio
- 1. Una corte in esilio
- 2. Gli esiliati nel Ducato di Urbino
- 3. I Fregoso alla corte di Urbino
- 4. Conflitti di fazione a Genova
- 5. Caratteristiche comuni di una famiglia in esilio: i Fregoso
- 4. Guerre e paci. Pratiche di pace intracomunitarie
- 1. Studiare le paci
- 2. Le paci di Giulio II
- 3. Genova 1506
- 4. Roma 1511
- 5. Conclusione
- 5. Commercio, finanza e conflittualità politica
- 1. Città in guerra
- 2. Un eruditissimo pappagallo: commercio e guerra
- 3. Mercanti in guerra
- 4. Investire nell’instabilità?
- Conclusioni
- Appendice I. Un documento sull’instabilità politica e l’economia
- Appendice II. Urbino 1507: uomini d’arme e di corte
- Bibliografia
- Indice dei nomi
In copertina: Illustrazione di proprietà di Carlo Taviani
Carlo Taviani ha insegnato presso l’Università di Teramo, Cape Town e Bologna. Svolge attività di ricerca presso l’Università di Zurigo nell’ambito del progetto “Atlantic Italies” ed è affiliato al Deutsches Historisches Institut di Roma. Con la Viella ha già pubblicato il volume Superba discordia (2008) ed ha curato, insieme a Matthias Schnettger, il volume Libertà e dominio (2011).