Molto si è scritto intorno all’opera di Dacia Maraini, autrice molto amata e ambasciatrice della cultura italiana nel mondo, anche per l’inedito connubio tra femminismo, scrittura teatrale, scrittura narrativa e poetica nella sua complessa opera e personalità.
È possibile ormai provare a ripensare un nuovo lessico della letteratura e del teatro a partire da Maraini restituendole il posto che le spetta, grazie alla novità delle sue personagge e alla lingua del suo teatro nella drammaturgia contemporanea. Così come la vicenda della rivista «effe» e del Teatro La Maddalena di cui Maraini è stata protagonista permette di ripensare la letteratura nelle sue varie forme: le riviste e la scrittura giornalistica, la flessione autobiografica della scrittura della storia, la rappresentazione della fame nell’esperienza dei campi di concentramento, sua e di molte altre.
In appendice una conversazione inedita tra Dacia Maraini e Paolo Di Paolo.
Contributi di G. Boldorini, L. Fortini, C. Giovanardi, L. Iamurri, L. Mariani, G. Pi, L. Ricaldone, H. Serkowska, N. Setti, M. Venturini.
In copertina: Agnese De Donato, Teatro femminista di strada, 1974 (Courtesy Archivio Agnese De Donato).