L’appello alla religione per legittimare la violenza e i conflitti ha attraversato e attraversa ancora il mondo contemporaneo e le società secolarizzate. Per le confessioni tradizionali e per le cosiddette religioni politiche moderne ciò ha significato fare ricorso ad alcuni dispositivi retorici che già in passato sono stati associati alla sacralizzazione della violenza: la guerra santa, il martirio, il sacrificio.
Sulla base di alcuni casi di studio che ruotano attorno a queste “figure del sacro” in diversi contesti religiosi e culturali, dall’Europa all’Estremo Oriente, il volume offre un contributo alla comprensione delle articolazioni assunte dal nesso tra religione e violenza negli ultimi due secoli.
In copertina: Lucien Jonas, Le Sauveur (1920). Valenciennes, chiesa di St-Géry.
Le tessere e il mosaico. Sulla “violenza” e la “religione” come soggetti/oggetti della storiografia dell’India del primo Novecento
Federico Squarcini
Crociata e guerra santa. Sacrificio, martirio e mobilitazione di massa nell’Italia del Risorgimento
Ignazio Veca
Una crociata antiprussiana? La Francia nella guerra del 1870-1871
Giovanni Cavagnini
Rivendicazioni nazional-cattoliche e guerra fascista. La campagna per i Luoghi Santi dell’estate 1940
Paolo Zanini
La stampa cattolica e la crisi buddista sudvietnamita del 1963: guerra di religione o “guerra giusta” contro il comunismo?
Francesca Ghezzi
Suicide or Martyrdom? The Catholic Church Debates the 1981 Northern Irish Republican Hunger Strikes
Maria Power
La violenza contro l’ambiente, Dorothy Stang (1931-2005) e i “martiri della creazione”
Valentina Ciciliot