Le origini della giurisprudenza medievale

Questo è uno di quei rari libri destinati a segnare una svolta nel corso normale degli studi in settori specifici della conoscenza. Non si tratta, in senso stretto, di un libro di storia del diritto medievale. È piuttosto un innovativo e documentato affresco, tracciato secondo una prospettiva del tutto inedita, di un momento di passaggio decisivo per la storia della cultura occidentale: quando, come e dove rinasce, dopo secoli di oblio, una scienza legale in Occidente? E perché? E a chi attribuirne il merito?

Queste le domande poste dall’americano Radding e affrontate con sguardo libero da quei condizionamenti e pregiudizi che invece tanto hanno gravato, e tuttora spesso gravano, su quanti affrontano l’epoca del «Rinascimento giuridico» in una prospettiva imbevuta di una secolare tradizione eurocentrica. A tali domande l’Autore, che ha una formazione di storico delle istituzioni e della cultura medievale, fornisce risposte intelligenti e misurate, sempre attente ai dati di fatto, mai lontane dalle fonti.

Avversato dalla paludata accademia, proprio per il suo infrangere quadri consolidati e perciò confortanti, il libro di Radding possiede la suggestione e la forza evocativa di un racconto che merita di essere letto anche al di fuori della stretta cerchia degli specialisti.

• Premessa di Antonio Ciaralli (p. 7-20)
• Introduzione
• 1. La scienza legale nell’alto medioevo
• 2. Pavia e i suoi giudici
• 3. La dispersione del Palazzo
• 4. Antichi e moderni
• 5. L’epoca della giurisprudenza mista: 1050-1100
• 6. Dalle scuole allo Studium: 1110-1150
• Conclusione. L’invenzione di una disciplina
• Appendice. Elenco dei giudici di Sacro Palazzo
• Bibliografia
• Indice dei nomi, dei luoghi e delle cose notevoli
• Indice dell’Appendice

• Copertina ad alta risoluzione