La pittura infamante

Secoli XIII-XVI

Gherardo Ortalli
Collana: La storia. Temi, 48
Pubblicazione: Novembre 2015
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Edizione cartacea
pp. 184, 16 tav. col. f.t., 15x21 cm, bross.
ISBN: 9788867280209
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A partire dalla seconda metà del Duecento, sulle mura dei più importanti edifici pubblici delle città italiane di tradizione comunale cominciarono ad apparire sorprendenti immagini di persone portate al rogo, impiccate, capovolte, in pose grottesche e offensive. Erano l’espressione di una nuova pratica penale in via di consolidamento e destinata a sopravvivere fino al secolo XVI ed oltre: la pittura infamante. Con essa i depositari del potere pubblico punivano, con tutti i crismi dell’ufficialità, i colpevoli di determinati delitti, seguendo una via consona alla mentalità del tempo.

In questo libro – un vero classico di storia medievale, finalmente di nuovo disponibile in una edizione aggiornata e ampliata – l’autore esamina la pittura infamante nei suoi più diversi aspetti: dove e quando nacque e si sviluppò, che efficacia ebbe nel giudizio dei contemporanei, quali fini si propose, quali situazioni le furono più congeniali, fino a spiegarne la genesi in riferimento alla particolare evoluzione della società dei comuni, tra guelfismo e ghibellinismo, tra «grandi» e «popolo».

  • Premessa
  • 1. Introduzione
    • 1. La pena infamante
    • 2. La pittura d’infamia
  • 2. Caratteri e sviluppo della pittura infamante
    • 1. Un sistema d’immagini
    • 2. La rilevanza giuridica
    • 3. Qualità dei reati e differenze di immagini
    • 4. I luoghi
    • 5. La logica urbanocentrica
    • 6. Le origini della pena
    • 7. Gli antecedenti
    • 8. L’efficacia e le reazioni
  • 3. I rapporti con le aree dell’arte e della magia
    • 1. Tra immagine “tipica” e ritratto
    • 2. Didascalia e rime infamanti
    • 3. La pittura infamante e il sortilegio delle immagini
    • 4. Divino anziché demoniaco
  • 4. La pittura d’infamia nella vicenda storica tra medio evo ed età moderna
    • 1. Le matrici dell’uso: neutralità o parzialità
    • 2. Il raggio di applicazione
    • 3. Sotto il segno di guelfismo e popolo
    • 4. Scale di valori e codici di comportamento
    • 5. Tracce e persistenze dei caratteri originari: fino allo spegnimento
  • 5. Conclusioni
  • Indice analitico
  • Indice degli autori

Nuova edizione riveduta e aggiornata
Prima edizione: «…pingatur in Palatio…». La pittura infamante nei secoli XIII-XVI, Jouvence, Roma 1979

Gherardo Ortalli

Gherardo Ortalli è professore emerito di Storia medievale presso l’Università di Venezia Ca’ Foscari. Della sua ampia e varia produzione si ricordano, fra gli altri, i volumi Lupi genti culture (Einaudi, 1997) e Barattieri. Il gioco d’azzardo fra economia ed etica. Secoli XIII-XV (il Mulino, 2012), nonché la direzione di «Ludica, annali di storia e civiltà del gioco» pubblicata da Fondazione Benetton Studi Ricerche-Viella.

Professor Emeritus of Mediaeval History at the University of Ca’ Foscari, Venice and a member of numerous academies and societies in Italy and elsewhere, Ortalli is especially interested in the mentality, culture and history of ludicity; he has been the editor of the journal Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco since its first issue. In 2017 he was awarded the ‘Chabod’ Prize by the Accademia dei Lincei for the best Italian work of mediaeval, modern or contemporary history published in the previous five years. He is President Emeritus of the Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venice.

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