In occasione del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, il convegno organizzato a Roma dall’Associazione delle istituzioni di cultura italiane – di cui questo volume raccoglie gli interventi – intendeva celebrare un’idea d’Italia che nasce dalla cultura che decine di istituti italiani sviluppano e attualizzano con la loro attività di ricerca e divulgazione, con le carte e le immagini degli archivi e delle biblioteche che conservano e mettono a disposizione del pubblico; istituti che hanno i loro eponimi in autorevoli figure di intellettuali o nella loro ragione sociale un campo eccellente e specifico della cultura italiana.
Non vogliamo che anche gli istituti culturali, impoverendosi e scomparendo, contribuiscano ulteriormente alla fine di un intero sistema, quello della cultura italiana, che comprende anche l’università, l’industria culturale, i beni culturali, paesaggistici e artistici – con cui mantengono stretti legami operativi –, altre parti anch’esse in via di impoverimento e scomparsa.
Il messaggio affidato al convegno riguardava infatti le ragioni profonde dell’unità e unificazione del paese ereditate dalle riflessioni più alte sulla sua storia, meritevoli di essere trasmesse alle future generazioni: le diversità politiche, sociali e culturali, riguardanti le classi dirigenti e la popolazione, che hanno contribuito a rendere ricca, plurale, mobile l’Italia e potranno dare ancora frutti se non saranno tematizzate in modo integralista e mutuamente esclusivo o peggio dimenticate.
Associazione delle istituzioni di cultura italiane
Il volume raccoglie gli interventi al Convegno Una e plurale. L’Italia della cultura organizzato per i 150 anni dell’Unità dall’Associazione delle istituzioni di cultura italiane (Roma, Complesso dei Dioscuri, 22-23 settembre 2011).
Cura editoriale di Roberto Giannotti.