Tra la fine del ’700 e gli inizi dell’800 i confini di tutta Europa si irrigidirono, e controllare i movimenti di merci e persone che li attraversavano, tanto da un Paese all’altro quanto all’interno di ciascuno di essi, divenne per i pubblici poteri una priorità. Lo Stato si dotò di più efficaci apparati di vigilanza e impose ai sudditi di munirsi di documenti di riconoscimento: una novità epocale e sconvolgente, che impose nuovi codici di rapporto con le istituzioni ai tanti soggetti tradizionalmente abituati a muoversi in relativa libertà da un luogo all’altro.
Nella penisola italiana questo mutamento cominciò a prodursi in coincidenza con l’invasione francese di fine ’700 e si intensificò tra Età napoleonica e Restaurazione. Immaginare la nazione significò allora rivendicare le ragioni di una libertà di movimento che l’inedita invadenza dello stato burocratico nella vita individuale stava mettendo in forse, e pensare a una nuova geografia, capace di ammorbidire gli ostacoli imposti tanto dalle frontiere «naturali» quanto da quelle artificiali.
- Laura Di Fiore e Marco Meriggi, Introduzione (p. 7-23)
- Pasquale Palmieri, Gli itinerari della devozione nell’Italia del Settecento (p. 25-44)
- Francesco Mineccia, I flussi migratori stagionali trans-frontalieri tra lo Stato toscano e quello pontificio (1765-1815) (p. 45-61)
- Saverio Russo, La mobilità di pastori e lavoratori della terra nel Mezzogiorno tra Sette e Ottocento (p. 63-73)
- Stefano Levati, Gli spazi dell’illecito: il contrabbando del tabacco nell’Italia moderna tra privilegi e confini (p. 75-92)
- Maria Luisa Sturani, Riforme della maglia amministrativa e spazi sociali locali nel Piemonte napoleonico (p. 93-107)
- Lutz Klinkhammer, Tra controllo francese e nuova identità. I confini della libertà in Renania e in Piemonte sotto il dominio francese (p. 109-133)
- Anna Gargano, Reti nelle reti. Le circoscrizioni diocesane nel Regno delle Due Sicilie dal Decennio francese al Concordato del 1818 (p. 135-167)
- Laura Di Fiore, Al confine tra Regno delle Due Sicilie e Stato pontificio: il profilarsi di una “regione frontaliera” (p. 169-181)
- Chiara Lucrezio Monticelli, Spazi di circolazione delle culture amministrative nell’Impero napoleonico. La corrispondenza dei direttori di polizia tra Roma e le altre città italiane annesse (p. 183-198)
- Francesco Bartolini, Spazio “naturale” e spazio politico.Le geografie dei federalisti nel Risorgimento (p. 199-214)
- Gianluca Albergoni, Confinare il pensiero e l’azione. Movimenti sediziosi di letterati nel Regno Lombardo-Veneto (p. 215-237)
- Indice dei nomi (p. 239-246)