I Vallombrosani nel Piemonte medievale e moderno

Ospizi e monasteri intorno alla strada di Francia

Riccardo Ciliberti, Francesco Salvestrini
Collana: Fuori collana
Pubblicazione: Luglio 2014
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Edizione cartacea
pp. 160, 19 ill. col., 15x21 cm, bross.
ISBN: 9788867283095
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Il Piemonte, regione situata a diretto contatto con la Francia centro-meridionale, vero e proprio crogiuolo del monachesimo medievale, fu terra di elezione per gli Ordini religiosi coinvolti nella riforma dell’XI secolo. La famiglia benedettina vallombrosana, originaria della Tuscia, si diffuse in varie diocesi dell’Italia nord-occidentale, laddove questi regolari furono accolti da alcuni vescovi e usufruirono dell’appoggio offerto dai domini laici, che li ritennero promotori dell’obbedienza romana. Insediandosi in un’area attraversata da numerose ed importanti arterie stradali, i figli spirituali di Giovanni Gualberto esercitarono una diffusa attività di assistenza, soprattutto per i pellegrini e gli altri viaggiatori, affiancando ai loro chiostri varie strutture ospedaliere. Il volume ripercorre la vicenda delle fondazioni vallombrosane nel Piemonte dei secoli XII-XVIII, cercando di evidenziare in che misura il loro sorgere, nonché l’evoluzione da essi conosciuta, furono determinati dal vertice congregazionale, alla luce dei rapporti che le singole comunità stabilirono col superiore generale di Vallombrosa, il vicario dell’Ordine presente in “Lombardia”, le sedi episcopali, i capitoli delle cattedrali, le altre chiese locali e i ceti eminenti delle città.

  • Introduzione (p. 7)
  • I. Chiostri, patroni laici e istituti di carità. Il monastero-ospedale di San Pietro o San Giacomo di Stura presso Torino (p. 23)
    • 1. Il secolo XII. La fondazione (p. 23). 2. La dipendenza dal monastero dei Santi Marco e Benedetto (poi Sant’Agostino) di Piacenza (p. 28). 3. La prima metà del XIII secolo (p. 35). 4. Il ponte sulla Stura. Il caso di una dipendenza non voluta (p. 38); 5. La seconda metà del XIII e il XIV secolo (p. 43); 6. Il Quattrocento (p. 47); 7. Le altre dipendenze (p. 48).
  • II. Tra obbedienza regolare e vescovile. San Benedetto di Muleggio presso Vercelli (p. 65)
    • 1. La rifondazione (p. 65). 2. Il XII e il XIII secolo (p. 69); 3. I secoli successivi (p. 77).
  • III. Alcune note sul monastero dei Santi Apostoli Giacomo e Filippo presso Asti (Certosa di Valmanera) (p. 81)
    • 1. Le fonti (p. 81). 2. I secoli X-XIV (p. 82). 3. Il cenobio attraverso varie obbedienze (secoli XIV-XVI) (p. 87).
  • IV. Vallombrosa in Piemonte. Il monastero di San Bartolomeo di Novara, la sua biblioteca e le carte dell’abate Fedele Bazzetta (p. 89)
    • 1. Il monastero novarese e la sua storia fra Medioevo ed età moderna (p. 89). 2. La biblioteca del monastero alla fine del Cinquecento (p. 103); 3. Le carte e la raccolta libraria dell’abate Fedele Bazzetta (p. 110); 4. Conclusioni (p. 117)
  • Bibliografia (p. 119)
  • Indice dei nomi di persona (p. 147)
  • Indice dei nomi di luogo (p. 155)

Francesco Salvestrini

Francesco Salvestrini, docente di Storia Medievale all’Università di Firenze, ha all’attivo numerose pubblicazioni per i nostri tipi, fra cui si segnalano: I Vallombrosani nel Piemonte medievale e moderno. Ospizi e monasteri intorno alla strada di Francia (con Riccardo Ciliberti, 2014); Il carisma della magnificenza. L’abate vallombrosano Biagio Milanesi e la tradizione benedettina nell’Italia del Rinascimento (2017).

Riccardo Ciliberti

Riccardo Ciliberti è dottorando di ricerca presso il Dottorato in Studi Storici delle Università di Firenze e Siena, in cotutela con l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi.

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