Di gruppi numerosi e di singoli, interna ed esterna, a lungo e a medio raggio, temporanea, stagionale o definitiva, l’immigrazione ha connotato nel passato e ancora connota la storia e la cultura italiana. Nel Basso Medioevo, la categoria “straniero” comprendeva gran parte degli “altri”, giacché ogni città costituiva un’entità politica autonoma, nonostante i tentativi di
unificazione dei territori e di parificazione giuridica dei “sudditi”, perseguiti con maggiore o minore abilità dai signori. Stranieri erano dunque tutti coloro che abitavano in una città diversa dalla propria.
In questo volume si studiano la cittadinanza e i mestieri come strumenti del radicamento dei forestieri, nel tentativo di comprendere se e quanto abbiano contribuito alla loro integrazione. Rintracciare le modalità di inserimento degli immigrati nel tessuto politico, sociale ed economico costituisce una chiave di lettura peculiare, utile a meglio comprendere il complesso fenomeno dell’emigrazione.
- Beatrice Del Bo, Introduzione (p. 9)
- I. Radicamento e integrazione: la cittadinanza
- Paolo Grillo, Da diritto a privilegio. La cittadinanza nell’età comunale (p. 25)
- Flavia Negro, La cittadinanza del vescovo (secc. XIII-XIV) (p. 47)
- Miriam Davide, L’immigrazione lombarda nel Patriarcato di Aquileia: acquisizione della cittadinanza e modalità di integrazione socio-economica (p. 73)
- Giovanna Petti Balbi, Cittadinanza e altre forme di integrazione nella società genovese (secc. XIV-XV) (p. 95)
- Laura De Angelis, La cittadinanza a Firenze (XIV-XV secolo) (p. 141)
- Beatrice Del Bo, La cittadinanza milanese: premessa o suggello di un percorso di integrazione? (p. 159)
- Maria Nadia Covini, La patente perfetta. I privilegi accordati ai Simonetta dagli Sforza (p. 181)
- Carolina Obradors Suazo, Cittadini forestieri e integrazione nella Barcellona del Quattrocento: riflessioni sugli usi, sulle pratiche e sulla coscienza della cittadinanza tardomedievale (p. 209)
- II. Radicamento e integrazione: i mestieri
- Alma Poloni, «Nec compelli possit effici civis pisanus»: sviluppo dell’industria laniera e immigrazione di maestranze forestiere a Pisa nel XIII e XIV secolo (p. 235)
- Ivana Ait, L’immigrazione a Roma e Viterbo nel XV secolo: forme di integrazione dei mercanti-banchieri toscani (p. 263)
- Anna Esposito, Le minoranze indesiderate (corsi, slavi e albanesi) e il processo di integrazione nella società romana nel corso del Quattrocento (p. 283)
- Matteo Ceriana, Reinhold C. Mueller, Radicamento delle comunità straniere a Venezia nel Medioevo: «scuole» di devozione nella storia e nell’arte (p. 299)
- Maria Elisa Soldani, Partire in cerca di fortuna. Mercanti stranieri e mobilità sociale nella Barcellona tardomedievale (p. 333)
- Sergio Tognetti, Una famiglia di mercanti-banchieri fiorentini nella Francia del primo Cinquecento: i Gondi (p. 355)
- Giuliano Pinto, Conclusioni (p. 381)
- Indice dei nomi e dei luoghi (p. 391)