Tornei, giostre, razzie, cacce di tori per le strade della città, personaggi di alto profilo politico letteralmente divorati dalla folla, vendette, faide e lotte tra fazioni... Sono molti i conflitti e le violenze esaminati in questo volume, di cui si indagano le ragioni profonde. A provocarli è solo il desiderio di potere, di arricchirsi o di mantenere lo status quo da parte delle élite? O, quasi all’opposto, essi possono esser causati dalla difesa di diritti acquisiti o addirittura da una domanda di rinnovamento e giustizia sociale da parte degli strati più ampi e poveri della popolazione?
Il lettore scoprirà che indagare il contesto territoriale di Roma e del suo distretto ‒ questo il teatro degli eventi in esame ‒ nel periodo compreso tra XIII e XV secolo, attraverso l’apporto documentario di diari, cronache e resoconti stilati più o meno quotidianamente da testimoni contemporanei, significa compiere anzitutto un’investigazione sugli universi emotivi dei singoli cronisti nei confronti della violenza. Solo così sarà possibile capire, e scoprire, se e fino a che punto tali emozioni abbiano influenzato la rappresentazione degli eventi riportati sulla carta e la nostra possibilità di interpretarli.