L’amministrazione del regno di Sicilia

Cancelleria, apparati finanziari e strumenti di governo nel tardo medioevo

Alessandro Silvestri
Collana: I libri di Viella, 282
Pubblicazione: Marzo 2018
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Edizione cartacea
pp. 500, 15x21 cm, bross.
ISBN: 9788867286898
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L’Europa tardomedievale è contrassegnata dalla presenza di unioni politiche particolarmente complesse, che includevano diversi stati e territori. Come si manifestava l’esercizio dell’autorità da parte dei governanti? Secondo quali logiche? Tramite quali strumenti?

Grazie alla straordinaria documentazione archivistica superstite, il regno di Sicilia del secolo XV costituisce un modello ideale per studiare questo tipo di problematiche e per verificare quali meccanismi – amministrativi, finanziari e informativi – furono approntati dai re aragonesi e dagli ufficiali al loro servizio per regolarne il governo a distanza e per indirizzarne l’utilizzo delle risorse.

Nonostante la perdita dell’indipendenza politica e il suo definitivo assorbimento tra i territori della Corona d’Aragona, l’isola mantenne però un impianto istituzionale autonomo, che divenne terreno di scontro e negoziazione con i sovrani, ma nel contesto di una complessiva adesione della società siciliana alla politica estera di Alfonso il Magnanimo.

  • Abbreviazioni e unità di misura
  • Introduzione
  • I. L’impianto cancelleresco
    • 1. Origini e formazione della cancelleria siciliana (secoli XII-XIV)
    • 2. La riconquista aragonese e l’avvio della ricostruzione istituzionale nell’età dei Martini
      • 1. Gli apparati cancellereschi del regno e il modello aragonese
      • 2. La svolta quattrocentesca: tradizione e rinnovamento
    • 3. L’incertezza amministrativa durante l’interregno e la fine dell’indipendenza
    • 4. Gli uffici cancellereschi nell’età di Alfonso il Magnanimo
      • 1. Il declino della real cancelleria
      • 2. L’evoluzione dell’ufficio del protonotaro
      • 3. L’affermazione dei segretari
  • II. Gli apparati finanziari
    • 5. L’avvento dei Trastámara e la riorganizzazione delle finanze pubbliche
      • 1. L’istituzione dell’ufficio del conservatore del real patrimonio (1414)
      • 2. La programmazione finanziaria e il controllo sui conti
      • 3. Il progetto riformistico del secretari Juan Tudela
    • 6. La tesoreria del regno: tra riforme mancate e riordinamento del settore pecuniario
    • 7. Dal rigorismo finanziario al debito pubblico
    • 8. L’avvio di una nuova strategia per l’amministrazione delle finanze
      • 1. Il Magnanimo, la Sicilia e la ricerca di risorse
      • 2. La riforma della tesoreria del 1431
    • 9. Una finanza di guerra
      • 1. Le riforme del 1436 e la gestione degli introiti straordinari
      • 2. Il ricambio ai vertici delle magistrature finanziarie
      • 3. Raccolta e distribuzione del reddito alla vigilia della conquista di Napoli
      • 4. I flussi finanziari nell’ultima età alfonsina e il ruolo di Giovanni Miroballo
    • 10. La Sicilia tra decentralizzazione e integrazione nel sistema finanziario della Corona d’Aragona
  • III. Gli strumenti di governo
    • 11. Scrivere. Tra innovazioni documentarie e rielaborazioni della tradizione amministrativa
      • 1. Gli ordini del re e la lictera executoria
      • 2. La lettera viceregia
      • 3. I capitoli delle comunità
    • 12. Registrare. Organizzazione e uso delle informazioni
      • 1. I registri delle lettere viceregie
      • 2. La forma dei registri e l’organizzazione delle scritture
      • 3. I libri del conservatore del real patrimonio: pratiche documentarie e sistemi di controllo
    • 13. Conservare. Gli archivi e la gestione della documentazione del regno
      • 1. L’amministrazione archivistica e i suoi spazi
      • 2. Concentrazione e dispersione delle scritture
      • 3. Il personale degli archivi dell’amministrazione centrale
  • Nota conclusiva
  • Bibliografia
  • Indice delle figure, tabelle e tavole
  • Indice dei nomi
  • Indice dei luoghi

Alessandro Silvestri

Alessandro Silvestri, storico medievista, è Post-Doctoral Research Assistant presso Birbeck - University of London.

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