Il dossier “Unione Sovietica” ha occupato la scrivania di tutti i ministri degli Esteri italiani dal dopoguerra
no al crollo dell’Urss. Quali relazioni istituire con Mosca? Pur con tutti i distinguo, ogni governo della penisola dovette elaborare strategie per contrastarne le ingerenze, difendersi dalle sue minacce o collaborare con essa, nella cornice più ampia della competizione tra blocchi.
Nel decennio 1958-1968, con l’avvio della coesistenza pacifica e l’affermarsi della distensione, i governi italiani seppero portare avanti una politica estera creativa e originale, volta a collocare il paese in modo nuovo sugli scenari internazionali. Il dialogo con l’Urss fu uno degli elementi più innovativi del nuovo corso, che suscitò le attenzioni del Cremlino e diede avvio a una nuova fase dei rapporti bilaterali.
Questo volume ripercorre l’intreccio delle relazioni politiche, economiche, e culturali che si stabilirono tra Roma e Mosca, attraverso un’ampia documentazione, per lo più inedita, proveniente da archivi russi e italiani.
Questo volume è stato realizzato con il sostegno dell'Archivio storico Eni
- Elenco delle abbreviazioni e degli acronimi
- Introduzione
- 1. Dalle elezioni del 1958 al viaggio di Gronchi in Urss
- 1. Il “fattore URSS” nelle elezioni del 1958
- 2. Il II governo Fanfani e la «svolta diplomatica» in politica estera
- 3. I primi colloqui dell’ambasciatore Pietromarchi
- 4. Il governo Segni e la questione dei missili Jupiter
- 5. Un laico e un credente in Unione Sovietica: Saragat e La Pira in URSS
- 6. Lo sviluppo delle relazioni commerciali e la visita del ministro Del Bo in Unione Sovietica
- 7. Verso il viaggio di Gronchi in Unione Sovietica
- 8. I colloqui di Gronchi e Pella a Mosca
- 2. Dal governo Tambroni alla crisi di Cuba
- 1. La crisi governativa e il nuovo esecutivo Tambroni
- 2. Il governo delle “convergenze parallele” e le attese di Mosca
- 3. L’anno della svolta nelle relazioni economiche: il 1960
- 4. I preparativi del centro-sinistra. Alla ricerca di legittimazione internazionale
- 5. Il viaggio di Fanfani e Segni in URSS
- 6. Il bilancio del viaggio e la crisi di Berlino. L’Italia mediatrice tra Est e Ovest?
- 7. Il XXII congresso del PCUS e il PCI
- 8. Il primo governo di centro-sinistra e l’elezione di Segni alla presidenza della Repubblica
- 9. L’intreccio delle relazioni commerciali e politiche nel 1962
- 10. L’Italia e la crisi di Cuba: un moderato appoggio alla causa atlantica?
- 3. 1963-1964: il biennio dei cambiamenti o delle conferme?
- 1. URSS e Santa Sede: prove di dialogo per favorire (o strumentalizzare?) la pace
- 2. Le elezioni del 1963: avanzata comunista e fine della leadership di Fanfani
- 3. Il governo Leone
- 4. La questione socialista e la scissione del PSIUP
- 5. Il centro-sinistra organico. Prove di dialogo
- 6. La morte di Togliatti e il Memoriale di Yalta
- 7. La nuova dirigenza del PCI e il IX congresso nazionale DC
- 8. La destituzione di Chruščëv: «fine di un uomo o di una politica?»
- 9. Le relazioni bilaterali nel 1964
- 4. I governi moro-fanfani e l’urss (1965-1968)
- 1. Il 1965. La normalizzazione dei rapporti bilaterali
- 2. L’Italia tra equilibrio bipolare e questione vietnamita
- 3. La visita del ministro degli Esteri Gromyko in Italia
- 4. Dall’accordo FIAT alle trattative per il gasdotto ENI
- 5. Il presidente del Prezidium del Consiglio Supremo dell’URSS Podgornij in Italia
- 6. Il ministro degli Esteri Fanfani torna a Mosca
- 7. La fine della IV legislatura e le elezioni del maggio 1968
- Epilogo
- Bibliografia
- Indice dei nomi
Alessandro Salacone è dottore di ricerca in Storia dell’Italia contemporanea, attualmente
assegnista di ricerca presso l’Università “L’Orientale” di Napoli e collaboratore dell’Istituto di Storia mondiale presso l’Accademia delle Scienze della Federazione Russa. Autore di vari saggi sulle relazioni italo-sovietiche, per i nostri tipi ha curato (con F. Bettanin, M. Prozumenščikov, A. Roccucci) L’Italia vista dal Cremlino (2015).