Bembo ritrovato

Il postillato autografo delle Prose

Fabio Massimo Bertolo, Marco Cursi, Carlo Pulsoni
Collana: Scritture e libri del medioevo, 18
Pubblicazione: Maggio 2018
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Edizione cartacea
pp. 336, 28 tav. 17x24 cm, bross.
ISBN: 9788867289752
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La scoperta di un autografo rappresenta certamente un evento fortunato nella ricostruzione testuale di un’opera. Ma come bisogna comportarsi quando si rinviene l’edizione di una delle opere più importanti della nostra storia letteraria, recante in margine postille autografe che contengono varianti, rimandi e annotazioni riferite a controlli che l’autore si riprometteva di fare, se l’opera in questione è stata letta nel corso dei secoli in un’altra forma, che ne costituisce una vera e propria vulgata? È questo il caso del postillato autografo, finora sconosciuto, della prima edizione delle Prose di Pietro Bembo (Venezia, Tacuino, 1525), di recente identificato e oggetto del presente studio. I frequenti interventi di mano del Bembo negli ampi margini dei fogli permettono di ricostruire non solo le modifiche testuali che confluirono nella seconda e nella terza edizione, ma anche di venire a conoscenza di riflessioni linguistiche e di rimandi a passi di opere prese a modello finora ignoti. Lo studio filologico è preceduto da un’accurata indagine sulla storia del postillato e seguito da un’analisi paleografica delle notazioni del Bembo, che ha l’obiettivo di metterne a fuoco la stratificazione cronologica. Il volume si chiude con l’edizione del testo secondo l’ultima volontà d’autore, attestata dagli interventi autografi che Bembo appose al suo libro, pur tenendo conto del fatto che alcuni di essi non hanno avuto alcuna fortuna nel corso dei secoli.

  • 1. Il postillato delle Prose (P1): la storia
  • 2. La carta di guardia iniziale
    • 2.1 La scrittura visibile
    • 2.2. La scrittura invisibile
  • 3. Edizione e commento delle postille di P1
  • 4. Descrizione codicologica e paleografica
    • 4.1. Descrizione codicologica
    • 4.2. Descrizione paleografica
      • 4.2.1. La tipologia grafica
      • 4.2.2. Le maiuscole
      • 4.2.3. Le cifre arabiche
    • 4.3. Cronologia e stratigrafia nella scrittura di Pietro Bembo
      • 4.3.1. Un quadro d’insieme
      • 4.3.2. Una metodologia sperimentale
      • 4.3.3. I mutamenti nella resa esecutiva: le epistole vaticane
      • 4.3.4. I mutamenti nella resa esecutiva: le postille
    • 4.4. L’attività revisoria: i segni di richiamo
      • 4.4.1. Un tentativo di classificazione
      • 4.4.2. Frequenze d’uso e funzioni: i segni nei margini
      • 4.4.3. Frequenze d’uso e funzioni: i segni in corpo testuale
  • 5. Gli autori e le loro opere in P1
    • 5.1. Un quadro riassuntivo
    • 5.2. Le citazioni di Dante e di Petrarca
    • 5.3. Le aggiunte decameroniane alle Prose
    • 5.4. Le altre postille
    • 5.5. Un frammento del Teseida conosciuto da Bembo
    • 5.6. Due casi di ricezione attiva delle Prose
  • 6. Le Prose secondo l’ultima volontà d’autore
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi
  • Indice dei manoscritti e delle stampe antiche

Fabio Massimo Bertolo

Fabio Massimo Bertolo, bibliologo, è amministratore delegato di Finarte.

Marco Cursi

Marco Cursi insegna Paleografia latina presso l’Università degli studi di Napoli – Federico II. Per i nostri tipi ha curato i volumi «Il Decameron: scritture, scriventi, lettori. Storia di un testo» (2007), «La scrittura e i libri di Giovanni Boccaccio» (2013), «Bembo ritrovato. Il postillato autografo delle Prose» (con Fabio Massimo Bertolo e Carlo Pulsoni, 2018).

Carlo Pulsoni

CARLO PULSONI insegna Filologia romanza e Lingua e letteratura galega presso l’Università degli Studi di Perugia. Si è occupato di lirica romanza delle origini, delle “Tre Corone” del Trecento italiano, di Cinquecento italiano e iberico, e di Novecento, anche dal punto di vista storico.

CARLO PULSONI teaches Romance Philology and Galician Language and Literature at the University of Perugia. He has dealt with lyrical romance of the origins, the “Three Crowns” of the Italian fourteenth century, the Italian and Iberian sixteenth century, and the twentieth century, also from the historical point of view.

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