Il Processo a Paolo Orgiano (1605-1607)

A cura di Claudio Povolo, con la collaborazione di Claudia Andreato, Valentina Cesco, Michelangelo Marcarelli
Collana: Fonti per la storia della Terraferma veneta, 19
Pubblicazione: Giugno 2003
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Edizione cartacea
pp. 788, 6 ill. b/n, 17x24 cm, ril.
ISBN: 9788883340970
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La fonte qui pubblicata è da tempo famosa per un motivo di ordine letterario: i possibili rapporti tra Il Processo Orgiano e I promessi sposi («Storia ... scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni», secondo il sottotitolo dell’edizione del 1824).

In una relazione del 1993 all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti Vittore Branca, Gaetano Cozzi e Gino Benzoni così si esprimevano sulla questione: «La coincidenza dei fatti emergenti da tale Processo con quelli narrati da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi è tale da rendere plausibile e legittima l’ipotesi che egli, nella fase di gestazione ed avvio del suo romanzo, avesse potuto prendere visione del fascicolo processuale istruito dalla suprema magistratura veneziana. L’intelaiatura narrativa del capolavoro manzoniano [...] corrisponde difatti, in buona misura, alla più complessa vicenda processuale che si svolse nel piccolo villaggio vicentino negli anni 1605-07. [...] L’analogia tra la struttura narrativa dei due testi è tale che possiamo considerare il Processo contro Paolo Orgiano ben più di una semplice fonte che il Manzoni poté consultare per scrivere il suo romanzo».

Paolo Oggiano, l’imputato, è infatti un giovane nobile che, circondato da una piccola corte di aristocratici e di bravi, esercita un incontrastato dominio sul villaggio in cui risiede. Suo compagno di ozi, di bagordi e di violenze è il più giovane cugino e uno zio, temuto e rispettato, interviene spesso a proteggere le loro malefatte. Tra le vittime emerge Fiore, una giovane contadina che vive con la madre vedova. Nonostante le minacce dell’Orgiano, che da tempo le ha manifestato pressantemente le sue attenzioni, ella riesce a sposarsi. Nottetempo i due giovani nobili inviano però i loro bravi alla sua casa, per condurla violentemente nel loro palazzo. A proteggere le vittime è un frate, fra Ludovico Oddi, che si oppone alle prepotenze nobiliari e spinge la giovane a ribellarsi, ma subisce la reazione dello zio che ricorrendo alla curia vescovile vicentina ottiene un processo contro il frate.

Gli indizi, come si vede, sono forti, anche se manca la prova definitiva di un collegamento tra questo Processo e il romanzo, sicché la questione rimane aperta. La fonte che qui si pubblica, specie per i confronti testuali cui sollecita gli studiosi, può dare un impulso e un apporto alle ricerche. Quali che siano gli esiti, sorride l’idea che a monte del più grande romanzo della letteratura italiana moderna si possa collocare una piccola, perfino squallida, vicenda capitata ai primi del Seicento in quel di Orgiano, sconosciuto villaggio rurale del Basso Vicentino.

  • Introduzione, di Claudio Povolo (p. v-lxx)
    • Storia di un fascicolo processuale.
      Il fascicolo processuale.
      Il rito inquisitorio del Consiglio dei dieci.
      Bibliografia.
  • Postilla. Il romanziere e il manoscritto, di Giorgio Cracco (p. lxxi-lxxiii)
  • Criteri di edizione (p. lxxv-lxxviii)
  • Il processo a Paolo Orgiano (1605-1607) (p. 1-626)
  • Indici e Glossario (p. 627-707)
    • Indice cronologico, a cura di Claudia Andreato
      Glossario, a cura di Valentina Cesco
      Dramatis personae, a cura di Claudia Andreato
      Elenco delle illustrazioni
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