Pesci fuor d’acqua

Nel medioevo e in età moderna, le donne erano ritenute incapaci per natura di discernere i propri interessi e vittime predestinate di truffe e raggiri, un’immagine del tutto opposta a quella del prudente padre di famiglia. “Pesci fuor d’acqua”, senza la protezione del padre o del marito, avevano diritti sui beni della famiglia di origine, ma la possibilità di gestirli era limitata e sottoposta a procedure complesse, il cui tratto comune era l’autorizzazione di un familiare adulto e di sesso maschile.

Tema di questo libro è la relazione che, per le donne, intercorse tra l’avere e il disporre, tra godere di diritti di proprietà e essere riconosciute per legge incapaci di usarli in piena autonomia.

Porre al centro della storia delle donne l’analisi della loro capacità giuridica significa operare una riconsiderazione sostanziale delle relazioni di genere. La costruzione dell’identità maschile e femminile, infatti, si basa tanto sul riconoscimento di diritti di proprietà, quanto soprattutto sulla definizione di ciò che si può fare di questi diritti.

La capacità riguarda le pratiche patrimoniali in senso stretto, ma ha ricadute su tutti i fronti dell’agire femminile: ad esempio, il lavoro e la tutela dei minori, ai quali in molti contesti le donne sono assimilate. Inoltre si dimostra un punto nevralgico anche delle relazioni famigliari, in quanto sancisce forme di potestà maschile esercitate da rappresentanti della parentela di sangue o di quella acquisita.

Il libro affronta per la prima volta questi temi, e lo fa considerando un osservatorio particolare: Roma, dove proprio alle soglie dell’età moderna si verifica un mutamento drastico nella condizione legale delle donne.

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• Abbreviazioni
• Pesci, donne e sirene. Introduzione
• 1. I contratti delle donne tra processi normativi e dinamiche politiche
• Il silenzio degli statuti e le voci della tradizione
  Tra padre e marito: la geografia del vincolo (secc. XIII e XIV)
  Un’identità univoca (secc. XV-XVI)?
  Identità delle donne e dinamiche politiche
  Contro il vincolo. Il caso di Parma e di Piacenza
  Carte
• 2. Uomini di legge e contratti delle donne a Roma
• Legislatori: gli statuti romani tra Quattro e Cinquecento
  I notai: il tornante degli anni Trenta
  I giudici: l’interposizione dei decreti di volontaria giurisdizione
• 3. Dal notaio. Contraenti e famiglie
• Atti solenni nell’opinione dei giuristi…
  … e nella pratica notarile
  Parola «come istromento»
  Autorizzate alla lontana: i testamenti dei mariti e dei padri
  La ricerca del consenso: parenti, curatori e mariti (e un giudice che ci va di mezzo)
  Contro la propria volontà
  Ripensamenti
  Tabelle
• 4. Una causa qualunque. I Colonna, i Barberini e una donazione sospetta
• Cesare e Anna: le ragioni del sangue e della fedeltà
  Anna e i figli: le ragioni dell’affetto e dell’interesse
  Cesare e Antonia
  Cesare e i Barberini: la ricerca del diritto
  I Barberini e Cesare: il diritto della Rota
• 5. Altre prospettive
• La «città sul monte»
  Solennità materiali e solennità formali
  I Gottifredi
  I Valenti
  Donne, non più minori
  Occhio ai giudici
• Fonti e bibliografia
• Statuti
  Fonti edite
  Bibliografia

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