La storia al cinema

La schiavitù sullo schermo da Kubrick a Spielberg

Natalie Zemon Davis
Collana: La storia. Temi, 7
Pubblicazione: Novembre 2007
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Edizione cartacea
pp. 176, ill. b/n, 15x21 cm, bross.
ISBN: 9788883342639
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ISBN: 9788883345234
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Il rapporto fra storia scritta e storia raccontata per immagini è al centro di questa affascinante incursione di una storica nelle rappresentazioni della resistenza alla schiavitù offerte dal mezzo cinematografico. Natalie Zemon Davis, che scrisse Le retour de Martin Guerre e collaborò come consulente per l’omonimo film francese, affronta qui la questione di come l’industria cinematografica abbia ritratto gli schiavi nelle opere di cinque grandi registi: Spartacus di Stanley Kubrick (1960), Queimada di Gillo Pontecorvo (1969), La última cena di Tomás Gutiérrez Alea (1976), Amistad di Steven Spielberg (1997), Beloved di Jonathan Demme (1998).

Attraverso la scelta di un tema specifico, l’autrice sottolinea le potenzialità proprie del cinema di narrare il passato in modo efficace e significativo e di proporre riflessioni convincenti su eventi e processi storici; a condizione però di rimanere fedele alle fonti, lasciando spazio alla creatività e all’invenzione nell’ambito della plausibilità e della verosimiglianza.

  • Ringraziamenti
  • Introduzione
  • 1. Il film come narrazione storica
  • 2. Resistenza e sopravvivenza: Spartacus
  • 3. Riti e ribellioni: Queimada e La última cena
  • 4. Testimoni di un trauma: Amistad e Beloved
  • 5. Raccontare la verità
  • Appendice. Trumbo e Kubrick discutono di storia
  • Nota, di Alessandro Portelli

Con una nota di Alessandro Portelli

Alessandro Portelli

Alessandro Portelli, già professore ordinario di Letteratura angloamericana all’Università di Roma La Sapienza, ha fondato e dirige il Circolo Gianni Bosio per la conoscenza critica delle culture popolari. Ha svolto la funzione di delegato del sindaco per la Memoria storica per il Comune di Roma dal 2003 al 2008. È autore tra l’altro di: Il testo e la voce. Oralità, scrittura e democrazia nella letteratura americana (Roma 1994); L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria (Roma, 1999, premio “Viareggio” 1999); Storie orali, Racconto, memoria, immaginario (Roma, 2007); They Say in Harlan County: An Oral History (New York 2011); La città dell’acciaio. Due secoli di storia operaia (Roma 2017); Dal rosso al nero. La svolta a destra di una città operaia (Roma 2023). 

Natalie Zemon Davis

Natalie Zemon Davis (Detroit, 1928) ha insegnato a Toronto, Berkeley, Parigi, Oxford e Princeton. È una delle storiche contemporanee più influenti. Nota soprattutto per le sue ricerche sulla Francia del XVI e XVII secolo, i suoi interessi spaziano dalla storia sociale alla storia delle donne, dall’antropologia al cinema.
Tra le sue opere tradotte in italiano, Le culture del popolo (Einaudi 1980), Il ritorno di Martin Guerre (Einaudi 1984), Storie d’archivio (Einaudi 1982), Donne ai margini (Laterza 1996), Il dono (Feltrinelli 2002). Per la Viella ha pubblicato La passione della storia. Un dialogo con Denis Crouzet (2007) e La storia al cinema. La schiavitù sullo schermo da Kubrick a Spielberg (2007).

Edizione originale: Natalie Zemon Davis, Slaves on Screen. Film and Historical Vision, Vintage Canada, 2000
Traduzione di Nicola Pizzolato

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