Le sorti intitolate giardino d’i pensieri

Ristampa anastatica dell’edizione 1540

Francesco Marcolini
Fondazione Benetton Studi Ricerche
Collana: Ludica: collana di storia del gioco, 7
Pubblicazione: Settembre 2007
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Edizione cartacea
pp. 228, 21x29,7 cm, bross.
ISBN: 9788883342653
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Le sorti di Francesco Marcolino da Forlì intitolate giardino d’i pensieri vennero pubblicate a Venezia nel 1540 e, in una seconda edizione rivista, nel 1550. Poi, come tutti i testi divinatori, incapparono nei divieti dell’Index librorum prohibitorum.

L’autore fin lì era noto esclusivamente come editore e come connaisseur di ingegneria e meccanica, oltreché come “compare” di Pietro Aretino e intimo di Tiziano e Sansovino. Nella circostanza dell’esordio chiamò a collaborare personalità di rilievo dell’arte e della letteratura presenti a Venezia sul finire degli anni trenta (Lodovico Dolce per le 2.500 terzine contenenti gli altrettanti responsi; Giuseppe Porta e altri artisti rimasti anonimi per il frontespizio e le cento incisioni del corpus figurativo). Forte delle consuetudini di una tradizione millenaria, che ammetteva sia riprese dirette dei materiali della convenzione, sia semplici adattamenti di quei materiali con aggiornamenti di tempo e di luogo, sia invece interventi più radicali. Marcolini per la propria occasione sortesca si ritagliò una cifra particolare. Privilegiò le componenti figurative e quelle ludico-combinatorie. In questo senso la sua era un’opera, e anzi un’operazione culturale, profondamente innovativa e d’autore.

Il risultato, ora riproposto in edizione anastatica, fu un unicum di altissimo livello, originale nelle soluzioni proposte e sorprendente nella cifra complessiva. E in grazia di ciò destinato a essere inteso oltre che come prodotto di una bottega e di un catalogo intimamente militanti, come espressione di quella civiltà del pieno Rinascimento che per aspetti non marginali era sul punto di essere inibita, di lì a pochissimi anni, dal gelo e dal buio dei pronunciamenti tridentini.

In coedizione con la Fondazione Benetton Studi Ricerche

Con una nota di Paolo Procaccioli
Fondazione Benetton Studi Ricerche

Paolo Procaccioli

A lecturer in Italian Literature at the University of Tuscia, Paolo Procaccioli’s main interest is in Late Mediaeval and Renaissance vernacular literature and his publications range in subject matter from the 14th to the 18th century. His research covers early exegesis of Dante, the novella after Boccaccio, Pietro Aretino, polygraphs such as Dolce, Ruscelli, Doni and Sansovino, Marcolini and publishing in the 1500s, Renaissance parodic exegesis, 16th century treatises on handwriting, 16th- and 17th-century art criticism and letter-writing in the Early Modern period. He is amongst the promoters of the inter-university ‘Cinquecento plurale’ and ‘Carteggi research groups’. He is an ordinary member of the Accademia dell’Arcadia and a corresponding member of the Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti.

Francesco Marcolini

Francesco Marcolini, nato a Forlì a inizio Cinquecento, fu libraio, editore e tipografo a Venezia, dove aprì nel 1535 una propria stamperia. Figura di primo piano nella storia dell’editoria volgare, vide nella letteratura in lingua italiana un filone in grado di creare un nuovo largo pubblico. Nella sua carriera – dal 1534 al 1545 e, dopo un soggiorno a Cipro, dal 1549 al 1559 – produsse un totale accertato di 103 edizioni. Amico e collaboratore di alcuni dei maggiori artisti e intellettuali del primo Cinquecento – Pietro Aretino, Niccolò Zeno, Daniele Barbaro, Francesco Sansovino, Anton Francesco Doni, Giuseppe Porta, Tiziano, Ludovico Dolce – riuscì ad intercettare la cultura di avanguardia a lui contemporanea, scegliendo abilmente di dare veste tipografica agli sfaccettati interessi di un vasto gruppo di autori. Nel 1559 lasciò Venezia per Verona, ed è intorno a quest’anno che risale la sua morte.

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