In quali termini si può parlare del “potere delle donne” tra Cinque e Seicento? Una partecipazione limitata e minoritaria al potere maschile? Contropoteri illeciti e seduttivi? Poteri delegati, indiretti, informali?
Regine e reggenti, governatrici, tutrici, ambasciatrici, spose e madri di principi: le donne abitano la sfera pubblica, rivelando quanto il campo dei rapporti di potere sia potentemente strutturato e attraversato dalle relazioni di genere.
Nella complessa rete delle relazioni dinastiche, familiari, cetuali e intellettuali che percorrono l’Europa del tempo, il “filo rosso” della presenza femminile disegna nuove strategie politiche e simboliche per la conquista di un inedito primato.
Ciò vale anche per Roma, “città del Papa”, dove proprio le donne della famiglia papale, tra luci ed ombre, accrescono significativamente la loro influenza sulle fazioni politiche, nel cerimoniale di corte, nella vita stessa della Curia.
- Premessa, di Francesca Cantù (p. 7-11)
- María Victoria López-Cordón Cortezo, L’immagine della regina nella Monarquía hispánica: modelli e simboli (p. 13-44)
- Marina D’Amelia, La nuova Agrippina. Olimpia Maidalchini Pamphilj e la tirannia femminile nell’immaginario politico del Seicento (p. 45-95)
- Marina Caffiero, Sovrane nella Roma dei papi. Cerimoniali femminili, ruoli politici e modelli religiosi (p. 97-123)
- Julián José Lozano Navarro, Beatrice Maria d’Este. Il rapporto tra una sovrana del Seicento e la Compagnia di Gesù (p. 125-141)
- Benedetta Borello, Parlare e tacere di potere. La conversazione epistolare tra fratelli aristocratici (secoli XVII-XVIII) (p. 143-169)
- Renata Ago, Le stanze di Olimpia. La principessa Giustiniani Barberini e il linguaggio delle cose (p. 171-195)
- Angela Groppi, La malinconia di Lucrezia Barberini d’Este (p. 197-227)
- Maria Pia Donato, Idiomi di straniere a Roma: Cristina di Svezia-Minerva e la sua accademia (p. 229-256)
- Simona Feci e Maria Antonietta Visceglia, Tra due famiglie: Anna Colonna Barberini “prefettessa” di Roma (p. 257-327)
- Indice dei nomi, a cura di Ondina Chirizzi (p. 329)