Critica del testo. XIV/3, 2011. Dante, oggi / 3. Nel mondo

Testata: Critica del testo • Anno di pubblicazione: 2011
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pp. 462, ISBN: 9788883346392
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Illustri, materne, colte, straniere: le lingue d’Italia nel Novecento e la lingua di Dante
Nadia Cannata Salamone

Illustri, materne, colte, straniere: le lingue d’Italia nel Novecento e la lingua di Dante

Il saggio muove dal De Vulgari Eloquentia e dal ruolo che l’arte e la poesia costituiscono per Dante in relazione alla definizione di un’identità culturale. La questione si pone anche nel Novecento e il saggio ne illustra alcuni aspetti in relazione alla scrittura di Natalia Ginzburg, Luigi Meneghello e Primo Levi.

The essay moves from the De Vulgari Eloquentia investigating the role of art and poetry in Dante in relation to the definition of an "Italian" cultural identity. The same issue arose in the Novecento and the essay investigates some aspects of it in the writings of Natalia Ginzburg, Luigi Meneghello and Primo Levi.


Dante nella poesia italiana del secondo Novecento
Luigi Severi

Dante nella poesia italiana del secondo Novecento

La presenza di Dante nel Novecento italiano (ed extraitaliano) è un fenomeno imponente. Il saggio ne indaga le ragioni, individuate prima di tutto nella necessità, comune al poeta moderno e a Dante, di affrontare con mezzi intellettuali una drammatica crisi di civiltà. Quindi si volge ad analizzare alcune modalità del dialogo col modello dantesco: Pasolini ne usa la categoria infernale per descrivere l’orrore moderno; Amelia Rosselli si affida alla parola di Dante per una prima ipotesi di salvezza; una vera e propria tensione purgatoriale opera invece in Sereni, mentre Luzi si apre a un’ipotesi paradisiaca. In Zanzotto, come nei migliori tra i più recenti poeti, la presenza di Dante, incessante, esprime infine il difficile equilibrio tra necessità di rappresentare il male dell’ultima modernità, e possibilità di superarlo attraverso la parola.

Dante’s influence on twentieth century Italian literature, and on world literature in general, is enormous. This paper investigates the reasons behind the phenomenon, the most prominent being the need to come to grips with the tragedy of the collapse of a whole civilization, which twentieth century writers share with Dante. An analysis of the way modern poets deal and interact with Dante’s model is then offered. It is argued that Pier Paolo Pasolini uses Dante’s infernal framework as a means for describing the horror of the modern world, while Amelia Rosselli sees in Dante’s word the possibility of human salvation. A truly Dantescan purgatorial tension is identified in Vittorio Sereni’s poetry, whereas a paradisal paradigm is found to operate in Mario Luzi’s work. Dante’s presence is constant in the poetic work of Andrea Zanzotto, as well as in that of recent Italian poets. For them, Dante epitomizes the difficult balance between the need to represent evil as it manifested itself in late modernity and the belief in the possibility for the poetic word to overcome it.


Rifrazioni dantesche e altra intertestualità ne La rosa di Franco Scataglini
Fabrizio Costantini

Rifrazioni dantesche e altra intertestualità ne La rosa di Franco Scataglini

La presenza di Dante (fra Commedia e Fiore), di Cavalcanti, di Jaufre Rudel e di altre fonti delle letterature medievali romanze vengono rintracciate all’interno della più medievale delle opere di Franco Scataglini, La rosa, poemetto in settenari che rielabora (quasi più che tradurre) il celebre Roman de la rose. Nel contributo si individuano puntuali riscontri intertestuali che, posti in relazione, mostrano l’affascinante gioco di specchi e rifrazioni che il poeta anconetano, anche attraverso un recupero memoriale istintivo, allestisce per celebrare gli autori a lui più cari; l’analisi dei piani della citazione esplicita, della ripresa complessiva di specifici modelli narrativi, dell’intertestualità più o meno svelata, consente l’accesso alle dinamiche progettuali, ideologiche e compositive che sono state messe in atto nell’allestimento de La rosa. Al centro di questa intertestualità, che agisce contemporaneamente a livello rimico, a livello lessicale e a livello tematico, si evidenzia in particolare una notevole ripresa del "dialogo a distanza" fra il Cavalcanti di Donna me prega e il Dante di Inferno 10 (come : lume), con originale rilancio da parte di Scataglini fra Purgatorio 28 (fiume : lume) e La rosa stessa (come […] lume : fiume). La presenza e l’ampliamento del noto percorso intertestuale dantesco-cavalcantiano consente al poeta di rifunzionalizzare alcuni elementi portanti della propria poetica, presenti in parte anche nel modello Roman de la rose, quali hortus, eros e specialmente memoria.

The study investigates the presence of Dante, Cavalcanti, Jaufre Rudel and of other romance sources in Franco Scataglini’s La rosa, modern rewriting of the Roman de la rose. The intertextual connections, the explicit quotation system, the general reutilization of narrative models, the more or less strict intertextuality, all show along which lines La rosa is built. Its intertextuality, acting simultaneously in rhymes, lexicon, themes, shows a remarkable echo of the famous "remote interlocution" among Cavalcanti (Donna me prega) and Dante (Inferno 10, rhymes come: lume), and furthermore, with Scataglini, among Purgatorio 28 (fiume : lume) and La rosa (come […] lume: fiume). Such echoes and the amplification of the well known intertextuality Cavalcanti-Dante allows Scataglini to orientate some fundamental elements of its "ars poetica" like, above all, hortus, eros and memoria.


Il canone scolastico dantesco
Valentina Berardini

Il canone scolastico dantesco

Muovendo dai risultati dell’inchiesta condotta da Roberto Antonelli sul Canone della Letteratura Europea, l’A. si interroga sulle modalità di studio della Commedia nella scuola secondaria analizzando le scelte operate dai docenti per lo studio, parziale e selettivo, del poema dantesco. Dopo aver brevemente ripercorso in senso diacronico le indicazioni offerte dal Ministero della Pubblica Istruzione, riflette sui risultati derivanti da un sondaggio condotto in alcuni licei italiani e propone l’avvio di una riflessione sui meccanismi della memorabilità del testo dantesco.

Basing on the results of a recent survey conducted by Roberto Antonelli on the European Literary Canon, the paper poses the question of how Divina Commedia has been taught at school in order to better understand what idea of Dante’s poem students have at the end of their high school course. After having summarized the most important steps in defining Dante’s studies at school, the author focuses on Dante’s poem qualities and their relationship with ars memoriae.


Traduzioni e irradiazioni ispaniche novecentesche della Commedia di Dante (Ángel Crespo, Luis Martínez de Merlo, Abilio Echevarría e María Zambrano)
Rossend Arqués

Traduzioni e irradiazioni ispaniche novecentesche della Commedia di Dante (Ángel Crespo, Luis Martínez de Merlo, Abilio Echevarría e María Zambrano)

Quest’articolo intende tracciare un quadro generale del dantismo spagnolo del secolo scorso prendendone in considerazione le diverse manifestazioni: traduzioni, critica letteraria, rappresentazioni artistiche nonché la cosiddetta ricezione creativa. Dato il gran numero di opere delle quali non tutte meritano particolare attenzione, si è deciso di prendere in esame le più importanti e recenti traduzioni metriche (cioè quella di Ángel Crespo, di Abilio Echevarría e di Luis Martínez de Merlo) e anche un caso particolare di ricezione filosofica di Dante, quello cioè di María Zambrano.

This article intends to draw a general picture of last century’s Spanish Dantism by looking at its various manifestations: translations, literary criticism, artistic representations as well as the so-called creative reception. Given the large number of works not all of which deserve special attention, it was decided to consider just the most important as well as recent metric translations (namely those of Ángel Crespo, Abilio Echevarría and Luis Martínez de Merlo) and also a special case of philosophical reception of Dante (that of María Zambrano).


Dante e i miti storiografici della letteratura catalana contemporanea
Gabriella Gavagnin

Dante e i miti storiografici della letteratura catalana contemporanea

Scopo del saggio è illustrare il ruolo svolto dalla storiografia letteraria catalana negli sviluppi del dantismo catalano novecentesco. La centralità assegnata alla fortuna di Dante nella Catalogna medievale, in quanto fattore differenziale di una tradizione letteraria che aspira ad articolarsi in modo autonomo rispetto a quella spagnola, favorisce molteplici attività divulgative nonché un rinnovato interesse per l’opera di Dante da parte di poeti e scrittori.

The aim of the essay is to illustrate the role played by the Catalan literary historiography in the development of twentieth-century Catalan Dantism. The centrality given to the reception of Dante in medieval Catalonia, as a differential factor of a literary tradition that aspires to be structured independently of the Spanish one, promotes many dissemination activities as well as a renewed interest in Dante’s work by poets and writers.


La Commedia in area lusofona. Traduzioni e critica
Giulia Lanciani

La Commedia in area lusofona. Traduzioni e critica

Traduzioni e studi critici della Divina Commedia – nell’Ottocento e per buona parte del Novecento –, sono in genere scarsi e di non eccellente qualità sia in Brasile che in Portogallo. Solo negli ultimi vent’anni del secolo scorso si registra un notevole mutamento nei confronti dell’opera dantesca, con buone o eccellenti traduzioni e con contributi interpretativi altrettanto rimarchevoli.

Translations and critical studies on Divina Commedia – in the nineteenth and most of the twentieth century – are generally few and not of outstanding quality both in Brazil and Portugal. Only in the last twenty years of the past century there is a greater interest towards Dante’s work, with good or excellent translations and remarkable interpretative essays.


Dante nel Novecento letterario francese
Gianfranco Rubino

Dante nel Novecento letterario francese

Nel ventesimo secolo l’esempio di Dante è stato importante per alcuni scrittori francesi: Claudel, Péguy, Sollers, Risset hanno trovato ispirazione nella sua poesia, nel suo pensiero, nelle sue immagini per le loro opere creative o critiche. Alcuni romanzieri come Giono e Green, malgrado la brevità dei loro riferimenti al poeta italiano, hanno mostrato una grande ammirazione per lui e una profonda conoscenza del suo poema.

In the twentienth century, Dante’s example was important for some French writers: Claudel, Péguy, Sollers, Risset drew inspiration from his poetry, his thought, his images for their creative or critical works. A few novelists such as Giono and Green, despite the shortness of their references to the Italian poet, showed a great admiration for him and a profound knowledge of his poem.


Le traduzioni francesi della Commedia nel Novecento
Martine Van Geertruijden

Le traduzioni francesi della Commedia nel Novecento

Nel Novecento francese prosegue la riscoperta del capolavoro dantesco che, già nel secolo precedente, aveva messo fine ad un lungo e imbarazzato silenzio. Questo rinnovato interesse è ben percettibile nell’intensa attività di traduzione, di cui dà conto questo contributo. Le traduzioni novecentesche sono state ordinate in una lista ragionata che delinea, seppur non in modo esaustivo, la complessa e ricca cornice ermeneutica entro cui ciascuna traduzione si inserisce. A partire da un ridotto campione di contesti esemplari dal punto di vista dell’interpretazione del testo dantesco, si sono poi analizzate le diverse scelte operate dai singoli traduttori, dimostrando come il processo traduttivo, anche quando può condurre all’apparenza a scelte arbitrarie, fonda la sua ragion d’essere e la sua legittimità su un lungo e preliminare lavoro di critica sul testo di partenza.

The rediscovery of Dante’s masterpiece proceeded apace in 20th-century France, after initial critical forays in the previous century had brought an awkward, centuries-long silence to an end. A proliferation of translations, which is the subject of this study, attests to this rekindled interest. The 20th-century translations have been arranged in an annotated list, which, although not exhaustive, outlines the complex, richly-layered hermeneutical framework within which each translation may be placed. Starting with a limited selection of exemplary contexts, from the perspective of the interpretation of Dante’s work, the study proceeds to analyze the different strategies adopted by individual translators, proving that even when the translation process results in choices of words or phrases that are seemingly arbitrary, it finds its raison d’être and its legitimacy in a lengthy preliminary phase: the critical appraisal of the original text.


Dante in Inghilterra
Piero Boitani

Dante in Inghilterra

Quella della cultura di lingua inglese con Dante è una vera e propria storia d’amore. Iniziata nel Trecento con Chaucer, non è ancora terminata e si estende ormai a tutti i paesi dove la lingua inglese domina: Irlanda, America, Africa, Caraibi, Australia. Chaucer, il "Padre" della poesia inglese, riconosce a Dante precisione assoluta e onnipotenza di parola. La stessa visione del poeta italiano avranno Coleridge nel XIX secolo e T. S. Eliot nel XX.

The love story between the English-speaking world and Dante begins with Geoffrey Chaucer in the 14th century and has not come to an end yet. Chaucer, the father of English poetry, acknowledges Dante’s absolute precision and omnipotence in writing. The very same things will be said by Coleridge in the 19th century and by T. S. Eliot in the 20th. Dante’s influence spreads through the world where English is the predominant language: to Ireland, America, Africa, the Caribbean, Australia.


Dante in Russia nel XX secolo
Cesare G. De Michelis

Dante in Russia nel XX secolo

Il XX secolo s’è aperto con una nuova versione della Commedia (di N. Golovanov, 1902) e s’è chiuso con un’altra (di Vl. Marancman, 2006), con al centro quella di M. Lozinskij (premio Stalin 1946). I centenari della morte (1921) e della nascita (1965) di Dante sono stati momenti di particolare impulso, ma accanto al lavoro traduttorio e storico-letterario, s’è avuta una rilevante messe di influssi danteschi nella letteratura, da Blok a Majakovskij, da Mandel’štam a Solženicyn. Ripercorrendo la fortuna del "Dante russo", prima, durante e dopo l’epoca sovietica, l’A. utilizza un modello storiografico che vede prevalere l’interesse filologico nei momenti di ampliamento, e quello assimilativo nei momenti di approfondimento del sistema culturale russo.

The 20th century has been opened with a new translation of the Commedia (by N. Golovanov, 1902) and closed with another translation (by Vl. Marancam, 2006), while in the mid-century there was M. Lozinskij’s version (Stalin Prize 1946). Dante’s death (1921) and birth (1965) centenaries have been moments of particular interest and activities, but beyond the translations and historical-literary criticism studies, Dante’s influence has much affected Russian literature, from Blok to Mayakovsky, from Mandelshtam to Solzhenitzyn. The Author goes over "Russian Dante" fortune before, during and after the Soviet era, preferring a historiographic approach, where the philological interest prevails in the widening moments, while the assimilative interest prevails in closer examination of the Russian cultural system.


Epica e etica: oltre il dantismo polacco
Luigi Marinelli

Epica e etica: oltre il dantismo polacco

L’articolo si propone come una sintesi dei maggiori temi, questioni e motivazioni del dantismo polacco, con particolare riferimento al XX secolo e oltre. Vi vengono ripercorsi i motivi tradizionali che legano gli scrittori del Novecento alla tradizione romantica ottocentesca, e discussi alcuni casi esemplari: Gombrowicz, Vincenz, Miłosz, anche in una più ampia dimensione comparatistica (in ispecie Eliot, Mandel’štam, Brodskij). Si nota così che alla "necessità" etica di Dante in fase moderna, tende gradualmente a sostituirsi un "Dante estetico" nella fase postmoderna, con una fioritura di nuove traduzioni, non solo della Divina Commedia, e il ristabilimento di un maggiore equilibrio fra dantismo letterario e dantologia polacca. Anche in questo senso la situazione polacca si rivela nient’affatto marginale nel contesto europeo e internazionale, risultando un laboratorio di tendenze più vaste e d’interesse generale, che vanno ben oltre i limiti di una mera lingua e letteratura nazionale.

The essay proposes a synthesis of the major themes and issues of Polish Dantism, with particular reference to the 20th century and beyond. The author retraces the traditional motifs which connect 20th century authors to the Romantic tradition, and discusses some examples (Gombrowicz, Vincenz, Miłosz) in a broader comparative dimension (referring specifically to Eliot, Mandel’štam, Brodsky). What emerges is that the Modernist ethical "necessity" of Dante tends to be gradually replaced by a Postmodernist "aesthetic Dante", with a flowering of new translations – not only of the Divina Commedia –, and restoring a newer balance between Polish literary Dantism and Dante studies. In this sense the Polish situation turns out to be not at all marginal in the European and international context, being a laboratory of broader trends and concerns which go far beyond those of a national language and literature.


Dante dopo Auschwitz: l’Inferno di Peter Weiss
Camilla Miglio

Dante dopo Auschwitz: l’Inferno di Peter Weiss

Lo scrittore, drammaturgo e pittore Peter Weiss attraverso una pluriennale e profonda lettura della Commedia di Dante riesce a trovare le coordinate per rappresentare l’orrore di Auschwitz. Questo articolo tenta di indicare forme e metodo della riscrittura dantesca di Peter Weiss e di motivare la decisione dell’autore di cancellare ogni traccia dantesca dal Paradiso, pubblicato come L’istruttoria, e di non pubblicare il dramma, completo in ogni sua parte, Inferno.

The writer, playwright and painter Peter Weiss finds through a close and pluriennial reading of Dante’s Commedia the patterns to give aesthetic representation to the unconceivable horror of Auschwitz. This article tries to point out the shape and method of Weiss’ rewriting of Dante and also to give account of the final concealement of the Dantesque reference in the published Paradiso as Die Ermittlung and of the decision of leaving his Inferno unpublished.


Dante in Nordamerica verso e dentro il Terzo Millennio
Rino Caputo

Dante in Nordamerica verso e dentro il Terzo Millennio

Negli ultimi vent’anni il panorama della critica dantesca nordamericana si è fatto più ampio e articolato, senza tuttavia mettere da parte gli assunti critici dei primi studiosi – Ch. S. Singleton in particolare – entrati ormai nella tradizione. Tale interesse per Dante è testimoniato in primo luogo dal numero, dalle dimensioni e dal livello scientifico dei volumi prodotti. Tanto che lo studio di Dante può fare a meno di quell’univocità interpretativa che coincide con i confini nazionali, mentre la varietà degli approcci esegetici consente di rinnovare continuamente il rapporto tra il testo dantesco e la sua fruizione, poiché quel che è universale per il lettore è il piacere della lettura.

The last twenty years the panorama of American Dante criticism has become wide-ranging and more articulated, without, however, repudiating traditional critical theories of earlier scholars, in particular the evergreen teachings of Ch. S. Singleton. This interest in Dante is sanctioned, first of all, by the number, the dimensions and the scientific standards of the collected volumes produced. Thus, the study of Dante can disregard interpretation that coincides with national confines; it is rather the variety of exegetical approaches that allows to continuously renew the relationship between Dante’s text and its fruition because, above and beyond the different settings amongst critical traditions, what is universal for the reader is the pleasure of reading.


Dante nella letteratura ispanoamericana
Nicola Bottiglieri

Dante nella letteratura ispanoamericana

Dalla prima traduzione nello spagnolo americano ad opera del presidente della Repubblica argentina Bartolomeo Mitre, alla riscrittura modernista fatta da Rubén Darío, dalle serate dantesche, nelle quali venivano letti canti della Commedia agli emigranti italiani, alla presenza di Dante nella letteratura sui desaparecidos, dai commenti critici di J. Luis Borges, fino alle riflessioni del peruviano Wiesse Rebagliati su Matelda, questo saggio mette in evidenza quanto la presenza di Dante abbia accompagnato i momenti più significativi della letteratura ispanoamericana.

From the first translation into Spanish carried out by the President of the Argentine Republic, Bartolomeo Mitre, to the modernist reinterpretation made by Rubén Darío, from the dantesque performances during which cantos of the Commedia were read for Italian emigrants, to the presence of Dante in the literature about the desaparecidos, from the critical comments by Jorge Luis Borges to the considerations by the Peruvian Wiesse Rebagliati about Matelda, this essay underlines how influent the presence of Dante has been in the most relevant transitions of Spanish American literature.


Dante na tradição brasileira
Sonia Netto Salomão

Dante na tradição brasileira

Dante è l’autore più consultato nel sito web del Ministero dell’Educazione e della Cultura Brasiliana da studenti universitari. L’articolo cerca di spiegarne le ragioni, percorrendo per la prima volta le tappe della ricezione dantesca nella tradizione brasiliana. Si propone, inoltre, di analizzare la presenza del canone dantesco a livello intertestuale e profondo nella scrittura di importanti autori brasiliani. Il percorso va dal Settecento dell’Arcadia, periodo nel quale si forma il sistema letterario brasiliano, alla contemporaneità. Da segnalare il dialogo con il modello dantesco in Machado de Assis, Guimarães Rosa e Haroldo de Campos. Sono state ugualmente considerate le traduzioni e qualche curiosa presenza di Dante nell’ambito della cultura popolare e di massa.

Dante is the most consulted author in the Brazilian Ministry of Education and Culture website by university students. The article tries to explain the reasons for this, following for the first time the stages of Dantesque reception in the Brazilian tradition and trying to analyze the presence of the canon at a deep and intertextual level in the works of important Brazilian authors. The itinerary runs from the eighteenth century, the period of the Arcadian movement, when Brazilian literary system was founded, to the present time. To note the Dantesque style in Machado de Assis, Guimarães Rosa e Haroldo de Campos. Translations and a few curious Dantesque presences in popular and mass culture were also considered.


La Divina Commedia nel mondo arabo: orientamenti critici e traduzioni
Elisabetta Benigni

La Divina Commedia nel mondo arabo: orientamenti critici e traduzioni

L’articolo presenta lo stato degli studi critici e delle traduzioni della Commedia editi in lingua araba. Prendendo spunto dal noto dibattito sulle fonti arabe dell’opera di Dante, sviluppatosi in epoca moderna in particolare nell’ambito degli studi orientalistici italiani e spagnoli, lo studio discute le controverse posizioni degli intellettuali arabi rispetto alla questione, oltre a offrire una ricognizione sulle traduzioni che sono apparse nel corso del Ventesimo secolo. In particolare sono state prese in esame le due più note traduzioni dell’opera: quella in prosa di Ḥasan ‘Uthmān, apparsa in Egitto fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta e quella in versi di Kāẓim Jihād edita nel 2002. I due lavori sono stati posti in comparazione e analizzati nelle loro rispettive peculiarità, mettendo in luce le diverse modalità di resa dell’originale italiano.

This article focuses on studies and translations of Dante’s Commedia in the Arab world. Starting with a survey of the discussions relating to Dante’s reliance upon Arabic and Islamic sources, the study examines how this well-known debate, promoted particularly in the context of Spanish and Italian modern orientalism, had a parallel and less-known counterpart in the Arab academy and intellectual environments. The study also examines the translations of the Commedia into Arabic edited during the 20th century particularly focusing on the Ḥasan ‘Uthmān’s prose version published between the 1950s and 60s and the Kāẓim Jihād’s verse translation published in 2002. The two works are compared and scrutinized with a view of understanding the techniques adopted in order to effectively render the Italian original into Arabic.


Il Novecento cinese di Dante
Alessandra Brezzi

Il Novecento cinese di Dante

L’intervento ripercorre le tappe più significative della tardiva e frammentaria lettura dell’opera dantesca in Cina; tardiva perché Dante raggiunse la Cina solo alla fine del XIX secolo, e frammentaria perché fu solo sulla Divina Commedia che si concentrò l’attenzione del pubblico cinese. La prima parte dell’intervento ripercorre l’evolversi cronologico dell’interesse cinese verso il poema dantesco ed il ruolo del suo autore nella storia letteraria italiana, la seconda, invece, si concentra su alcune recenti traduzioni della Commedia e sui loro problemi interpretativi.\ \ The paper aims at providing an overview of Chinese readings of Dante’s works in the past century. The Chinese interpretation was late and fragmentary: late because the Chinese lecture of Dante’s works started only at the end of the 19th century, and fragmentary because the Chinese attention was turned exclusively to the Divina Commedia. The first part of the paper follows the chronological development of Chinese interpretations of Dante’s poem, the second part analyses some recent translations of the Commedia and their interpretative problems.