Il governo del popolo 1

Dall’antico regime alla Rivoluzione

A cura di Giovanni Ruocco e Luca Scuccimarra
Collana: I libri di Viella, 123
Pubblicazione: Settembre 2011
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Edizione cartacea
pp. xviii-428, 15x21 cm, bross.
ISBN: 9788883346408
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ISBN: 9788883349492
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Nelle società contemporanee, la parola “popolo” sembra più che mai rappresentare il fondamentale termine di riferimento dell’intero spettro del discorso politico-istituzionale. Nessun attore politico appare, infatti, disposto a rinunciare alla pretesa di parlare del popolo e per il popolo, giacché è proprio la volontà di quest’ultimo ad attribuire legittimità a decisioni cruciali su confini, costituzioni, regimi e politiche pubbliche. Ma chi è il “popolo” che rappresenta la fonte ultima dell’autorità politica e quali sono le forme attraverso le quali fa sentire la sua voce? Rispondere a queste domande significa addentrarsi in un campo ideologico e discorsivo complesso e polarizzato, nel quale continuano a riproporsi le aporie costitutive della «democrazia dei moderni».

Il percorso di approfondimento storiografico qui proposto contribuisce a una più accurata messa a fuoco genealogica di quell’onnipervasivo linguaggio che, da due secoli a questa parte, caratterizza i processi di organizzazione e auto-rappresentazione politica delle società occidentali. Dalle dottrine cinquecentesche del tirannicidio alle teorizzazioni illuministiche sulla rappresentanza politica, alla concezione rousseauiana della sovranità popolare, il volume analizza gli snodi cruciali della politica moderna, fino al grande laboratorio politico-costituzionale della Rivoluzione francese, assunto come luogo fondativo dell’ambivalente ideale di governo del popolo che ancora oggi domina – incontrastato – lo spazio di esperienza politica delle democrazie contemporanee.

  • Giovanni Ruocco e Luca Scuccimarra, L’ambivalenza di un concetto: approcci al tema (p. vii-xviii)
  • Prima della Rivoluzione: il popolo escluso
    • Giovanni Ruocco, Pensare il popolo nella Francia d’ancien régime (p. 3-46)
    • Alberto Clerici, La dialettica parte/tutto nelle teorie della sovranità popolare dei monarcomaques (p. 47-71)
    • Simona Gregori, L’aménagement des peuples. Le origini della Science du Gouvernement nel primo Settecento francese (p. 73-102)
    • Egle Betti Schiavone, Popolo e popoli in Montesquieu (p. 103-118)
    • Giulia Maria Labriola, Brevi note su proprietà e rappresentanza nel pensiero fisiocratico (p. 119-131)
    • Andrea Marchili, Rousseau e la fondazione della volontà generale: popolo, nazione, opinione pubblica (p. 133-160)
    • Luca Basso, Unità e pluralità nel pensiero politico di Leibniz (p. 161-186)
    • Cristina Laurenti, Tra popolo e plebe. Il Settecento politico italiano (p. 187-201)
    • Luca Cobbe, Nation, sympathy, opinion. Hume e i prolegomeni per una scienza sociale (p. 203-236)
  • La Rivoluzione e la sua eredità: il popolo in lotta
    • Luca Scuccimarra, Genealogie della nazione. Sieyès e le ambivalenze del vocabolario rivoluzionario (p. 239-266)
    • Paola Persano, Educare alla verità. Condorcet e la politica del popolo (p. 267-298)
    • Paolo Perenzin, Dai «mœurs» alla «morale». Il governo del popolo in Robespierre (p. 299-330)
    • Daniele Di Bartolomeo, Abuso delle parole (e della storia) nella Rivoluzione francese: il popolo dell’anno III (p. 331-355)
    • María Valvidares, La “primavera dei popoli”? Le Giunte Provinciali alle origini della guerra di indipendenza spagnola (p. 357-381)
    • Ronald Car, Prussia 1806-1814: il popolo in armi tra utopia e Realpolitik (p. 383-415)
  • Indice dei nomi (p. 417-428)
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