Con la cesura rivoluzionaria di fine Settecento, la nozione di popolo si trasforma, da termine passivo e residuale, in un elemento chiave della riflessione e del dibattito pubblico. Non c’è più discorso politico che non ne faccia il suo nucleo problematico; sovranità popolare e democrazia diventano espressioni e temi di dibattito imprescindibili.
Eppure, le aporie della precedente riflessione sul concetto non si sciolgono affatto, anzi si consolidano, mutano conformazione, in alcuni casi si esasperano: nell’uso discorsivo comune, il popolo, ora soggetto istituzionale dell’azione e delle decisioni politiche, continua ad oscillare tra la sua identità unitaria astratta e la sua natura storica di realtà articolata ed esclusa in alcune sue componenti; continua così anche l’uso polemico del termine, tra l’idea e le immagini di un governo del o per il popolo.
Questo volume, seconda tappa di una storia del discorso sul popolo dall’antico regime al Novecento, scandaglia e ricostruisce la riflessione politica europea – con uno sguardo anche a quella americana – fino agli anni Settanta dell’Ottocento; un contesto nel quale il riferimento al popolo si amplia in un arcipelago concettuale, fatto di termini spesso non nuovi, ma ora centrali, come «nazione», «razza» e «classe».
- Giovanni Ruocco e Luca Scuccimarra, Rappresentare il popolo tra ordine e rivoluzioni (p. ix-xix)
- Il governo del popolo: una difficile eredità
- Giovanni Ruocco, Neutralizzare il popolo: Rousseau e la Rivoluzione nella critica liberale (p. 3-23)
- Simona Gregori, Dal popolo agli industriali: Saint-Simon e l’eclissi della sovranità (p. 25-46)
- Alberto Clerici, Contro l’uguaglianza, contro il privilegio. Il giovane Guizot e i suoi critici (1820-1821) (p. 47-69)
- Silvia Rodeschini, Il popolo come opera. Per una definizione hegeliana del concetto di Volk (p. 71-100)
- Luca Cobbe, Il carattere di un popolo. John Stuart Mill e le semantiche del collettivo (p. 101-129)
- Natascia Mattucci, Il punto di vista nazionale: razza, schiavitù e colonialismo negli scritti di Tocqueville (p. 131-156)
- Popolo, nazione, classe: la cesura del 1848
- Luca Scuccimarra, I paradossi della sovranità popolare. La crisi del ’48 in Francia e la questione del suffragio universale (p. 159-188)
- Andrea Lanza, Umanità androgina e repubblica sessuata. Valorizzazione ed esclusione della donna nel socialismo francese intorno al 1848 (p. 189-208)
- Vitantonio Gioia, Progresso tecnico, crescita culturale e trasformazioni economiche. Proudhon, il “senso comune” e le vie del progresso sociale (p. 209-234)
- Claudio De Boni, Auguste Comte: la politica positiva e il linguaggio “popolare” della religione dell’Umanità (p. 235-260)
- Federico Tomasello, Dal popolo al proletariato. Marx e la costruzione del soggetto rivoluzionario (p. 261-287)
- Maurizio Ricciardi, La società di tutto il popolo. Linee storiche sui concetti politici del socialismo tedesco dopo il 1848 (p. 289-309)
- Il governo del popolo e le metamorfosi della rappresentanza
- Paola Persano, Razionalizzare la democrazia, educare il popolonell’Ottocento francese (p. 313-334)
- Ronald Car, La concezione dello “Stato popolare (Volksstaat)” nei giuristi tedeschi del tardo Ottocento (p. 335-354)
- Paolo Colombo e Valentina Villa, Governare il popolo, legittimare il re: la costruzione dell’identità nazionale e dell’immagine pubblica della monarchia nell’Italia post-unitaria (p. 355-374)
- Cristina Bon, Verso una more perfect Union. Problemi di rappresentanza politica e revisione costituzionale negli Stati Uniti dell’Ottocento (p. 375-399)
- Benedetta Barbisan, Countermajoritarian difficulty e principio di rappresentanza (p. 401-413)
- Michele Surdi, Il popolo decostruito (p. 415-423)
- Indice dei nomi (p. 425-435)