Le indagini contenute in questo libro, benché di natura storiografica, secondo Gennaro Sasso sono segnate (qualcuno dirà contaminate) dalla filosofia che è nella testa dell’autore; il quale tuttavia confida di avere evitato di scrivere una «filosofia della storiografia», cercando, per contro, di ascoltare e capire storici e filosofi, ciascuno nel suo specifico universo di pensiero.
Oggetto di considerazione è, in primo luogo, il revisionismo, che da parti diverse dello schieramento politico e culturale si è esercitato su uomini, problemi e avvenimenti del passato recente e meno recente. Vengono così ripercorse, a proposito di Chabod, di Croce, di Gentile, di Cantimori, e di altri, questioni relative alle ideologie e alle pagine più tragiche del secolo che si è da poco concluso.
In secondo luogo, è presa in esame l’idea della decadenza, che Gennaro Sasso ha indagato a vari livelli sia nella riflessione intrinseca alla storiografia di Chabod, sia nelle pieghe più riposte del pensiero di Croce, sia nelle indagini sul mondo antico condotte da Santo Mazzarino, sia infine in una riflessione posta a conclusione del volume che consente di cogliere, in una sintesi suggestiva, i diversi temi dai quali il concetto di decadenza è stato costituito nel tempo.
I saggi qui raccolti sono apparsi originariamente:
1. Guerra civile e storiografia, in «La Cultura», 43/1 (2005), pp. 5-42
2. La storia come «arte» e l’Olocausto (Croce, Gentile, Hayden White e Carlo Ginzburg), in «La Cultura», 46/1 (2008), pp. 5-60
3. Chabod e il fascismo (Riflessioni e ricordi), in «La Cultura», 47/1 (2009), pp. 5-60
4. Gentiliana et Cantimoriana, in «La Cultura», 47 /2 (2009), pp. 230-232
5. Santo Mazzarino: la decadenza, il tempo. Appunti e riflessioni, in «Mediterraneo antico», XI/1-2, (2008), pp. 341-358
6. Riflessioni sulla decadenza, in «La Cultura», 49/1 (2011), pp. 5-46