Gioco e giustizia nell’Italia di Comune

A cura di Gherardo Ortalli
Fondazione Benetton Studi Ricerche
Collana: Ludica: collana di storia del gioco, 1
Pubblicazione: Dicembre 1993
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Edizione cartacea
pp. 238, 17x24 cm, bross., 1^ rist. 2014
ISBN: 9788885669277
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Il volume, che raccoglie i risultati del seminario tenutosi a Treviso nel maggio 1991 su “Giustizia, gioco e diporto nell’Italia di comune (secoli XIII-XV)”, non intende proporre una storia del gioco né della giustizia in età comunale, quanto piuttosto migliorare la conoscenza della dimensione ludica partendo dai collegamenti che ha sempre avuto col mondo della giustizia. Il rapporto – comunque centrale – tra gioco e giustizia è visto muovendo da prospettive di studio diverse. Storici della società, della cultura, del diritto, delle istituzioni contribuiscono a illuminare un argomento troppo spesso tralasciato dalla storiografia tradizionale perché “frivolo” e carente di fonti (testamenti, memorie, contratti, atti notarili... sono in proposito piuttosto silenziosi).

Tre i fili conduttori dei contributi: il ruolo della ludicità nel vivere quotidiano del medio evo; la presa di coscienza da parte dell’autorità di uno spazio per le pulsioni giocose; un graduale inasprimento delle “regole del gioco” con atteggiamenti normativo-repressivi che si fanno più duri con l’avanzare del secolo XV.

In coedizione con la Fondazione Benetton Studi Ricerche

  • Temi e percorsi per una ludicità da riscoprire, di Gherardo Ortalli (p. 7-11).
  • Massimo Vallerani, “Giochi di posizione” tra definizioni legali e pratiche sociali nelle fonti giudiziarie bolognesi del XIII secolo (p. 13-34)
    • 1. Fonti processuali. 2. Fonti poliziesche. 3. Conclusione. Appendici.
  • Elisabeth Crouzet-Pavan, Quando la città si diverte. Giochi e ideologia urbana: Venezia negli ultimi secoli del Medioevo) (p. 35-48).
  • Gherardo Ortalli, Il giudice e la taverna. Momenti ludici in una piccola comunità lagunare (Lio Maggiore nel secolo XIV) (p. 49-70)
    • 1. Malandrino, Furlinfan e il consigliere: spazi ludici comuni per figure diverse. 2. Lio Maggiore, o la periferia e i suoi ritmi. 3. Quale gioco in tribunale. 4. Vietato e permesso: i termini della repressione dell’azzardo. 5. La taverna, luogo deputato per la ludicità. 6. Molti poli per diverse espressioni del gioco.
  • Andrea Zorzi, Battagliole e giochi d’azzardo a Firenze nel tardo Medioevo: due pratiche sociali tra disciplinamento e repressione (p. 71-107)
    • 1. Le battagliole. 2. I giochi d’azzardo. 3. Qualche osservazione conclusiva.
  • Andrea Degrandi, Problemi di percezione e di rappresentazione del gioco d’azzardo (p. 109-120)
    • 1. Introduzione. 2. Il gioco e il denaro. 3. Il gioco, la parola e il corpo. 4. Il gioco e la gestione del tempo. 5. Conclusione.
  • Aldo A. Settia, La “battaglia”: un gioco violento fra permissività e interdizione (p. 121-132)
    • 1. Motivi e tappe dell’interdizione. 2. I tentativi di regolamentazione. 3. La gradualità delle pene. 4. I casi di Siena e di Perugia.
  • Franco Cardini, Armeggiar di notte (p. 133-143).
  • Carlo Dolcini, Riflessioni sul torneo nella canonistica (secc. XII-XIV) (p. 145-148).
  • Alessandra Rizzi, Il gioco fra norma laica e proibizione religiosa: l’azione dei predicatori fra Tre e Quattrocento (p. 149-182)
    • 1. Comuni e predicatori: i termini di un rapporto. 2. Il Trecento. 3. Il Quattrocento. 4. I perché del fenomeno. 5. Le disposizioni sul gioco. 6. Giustizia e gioco nella predicazione quattrocentesca. 7. Le riforme sul gioco: valutazione complessiva. 8. Il falò delle vanità. 9. Conclusioni.
  • Claudia Cardinali, Il santo e la norma. Bernardino da Siena e gli statuti perugini del 1425 (p. 183-191)
    • 1. Perugia nel primo Quattrocento e il consolidamento del ceto aristocratico. 2. Sorvegliare e punire: il contributo di Bernardino. 3. Dalla predica alla norma. 4. Reprimere i giochi… 5. …disciplinare le feste.
  • Duccio Balestracci, Il gioco dell’esecuzione capitale. Note e proposte interpretative (p. 193-206).
  • Riassunti - Summaries - Résumées (p. 207-217)
  • Indice dei nomi e delle cose notevoli (p. 219-237)

Fondazione Benetton Studi Ricerche

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