Servi medievali

Dinamiche del diritto comune

Emanuele Conte
Collana: Ius nostrum, 21
Pubblicazione: Ottobre 1996
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Edizione cartacea
pp. 334, 17x24 cm, bross.
ISBN: 9788885669529
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Quando, nella prima metà del Duecento, un signore di Deruta, presso Perugia, si rivolse al magistrato per intentare un’azione contro un contadino suo dipendente che si era allontanato dalla terra, non pensava che si sarebbe trovato a fronteggiare, al processo, una difesa esperta e agguerrita. Lasciata Deruta, il contadino aveva infatti accumulato fortune sufficienti per permettersi di rivolgersi a un avvocato d’eccezione: Iacopo Balduini, famoso professore dell’Università di Bologna. L’autorevolezza del difensore fece sì che la storia di quel processo fosse tramandata per secoli, affidata al margine di un manoscritto scolastico.

Da questo episodio prende le mosse il libro di Emanuele Conte in cui si analizza la presenza nella realtà sociale medievale di una costellazione di situazioni personali subordinate (manentes, homines alterius, servi glebae) che non è facile cogliere sotto il profilo giuridico, e che rappresentò un problema arduo per la cultura dell’età del diritto comune, trionfante nelle scuole e filtrata ampiamente anche nei tribunali.

Seguendo i percorsi suggeriti dalle fonti, il libro si lascia condurre lungo itinerari talvolta inattesi, che configurano le situazioni personali dei dipendenti rurali ora modellandole sul colonato basso imperiale, ora ponendo l’accento sulla fissità degli obblighi o richiamando talune soluzioni canoniche. Sullo sfondo, la società del basso Medioevo, cittadina e rurale, ecclesiastica e feudale: le sue esigenze materiali e le sue aspirazioni ideali animano le astrazioni dei giuristi, propongono problemi, suggeriscono soluzioni. Ne scaturisce un quadro mosso e variato, tutt’altro che dogmatico: un contributo che sollecita a sanare la separazione tra storia sociale e dimensione giuridica.

  • I. Due processi per tre professori. Iacopo, Azzone, Uguccio
    • 1. Un consilium di Iacopo Balduini in difesa di un contadino fuggitivo. 2. Azzone, Uguccio e la quasi possessio iuris. 3. Due versioni della quaestio: sfumature nell’intransigenza del civilista 4. Quasi possessio di diritti e condizioni personali subordinate: due temi connessi. 5. Iacopo Balduini e l’asservimento ex tempore. 6. Storia della società e storia del diritto: attrazioni e incomprensioni. 7. Colonato romano e servaggio medievale nella storiografia medievistica e in Marc Bloch. 8. Uno sguardo alla pratica: l’esempio dell’Umbria medievale.
  • II. Liberi o servi ? Il colonato giustinianeo e i civilisti medievali
    • 1. Sopravvivenza altomedievale del titolo de agricolis et censitis vel colonis del Codice. 2. Dai coloni tardo-antichi ai servi medievali nella realtà sociale e nell’astrazione giuridica. 3. Servi glebae in Irnerio e in alcune opere del XII secolo. 4. «Ascripticii sunt servi»: una presa di posizione di Rogerio. 5. Dalla quaestio legitima sullo status dei coloni alla distinctio in molti genera; un’operetta fortunata di Azzone. 6. Differenze tra servi e ascrittizi. 7. Cultura scolastica e preoccupazioni pratiche in Roffredo. 8. Aspetti privatistici e pubblicistici del rapporto tra signore e colono in Roffredo e Piacentino. 9. Il servaggio come status relativo in Accursio. Uno spunto su Bracton.
  • III. La scuola canonistica
    • 1. Coloni e originarii tra le fonti del Decretum. 2. Un fraintendimento di Graziano e i suoi correttori in Italia e in Francia. 3. I coloni tra i servi nella Summa Coloniensis e l’influenza di Rogerio in Francia. 4. Error in conditione: servi e coloni prima accomunati e poi distinti nella disciplina dell’errore nel matrimonio. 5. La dottrina di Uguccio e la sua fortuna. 6. Vincenzo Ispano, l’Ostiense e l’influenza della summula di Azzone. 7. Una lettera di Gregorio Magno nella collezione di Bernardo da Pavia.
  • IV. Consuetudine e dottrina dell’asservimento: i giuristi e le strutture sociali
    • 1. Una regola generale nel procedimento di acquisizione dello status di colono. 2. L’effetto della sentenza giudiziale nell’acquisto dello status. 3. Preoccupazioni “garantiste” nei glossatori: una procedura complessa per acquistare la condizione di dipendenza. 4. L’asservimento nello statuto bolognese: critiche esplicite dei civilisti. 5. Una modifica della disciplina statutaria. 6. L’asservimento per prescrizione nella consuetudine italiana: esempi toscani. 7. Concessioni agrarie e rapporti di fidelitas. 8. Un’invettiva di Rolando da Lucca, i giuristi civilisti e i soprusi dei nobili. 9. Roffredo in veste d’avvocato: il cliente ha sempre ragione. 10. Coloni giustinianei e manentes medievali in Roffredo: utilità argomentativa del diritto romano.
  • V. Forme giuridiche della dipendenza. Spunti civilistici
    • 1. Interdetti possessori per il recupero dei servizi dovuti dai dipendenti nei Libelli di Roffredo. 2. Una posizione di Azzone. 3. Il modello delle servitù prediali. 4. Ancora sul rifiuto dell’asservimento per prescrizione: il tempo come elemento di presunzione. 5. Ancora sulle azioni possessorie: aperture e resistenze dei civilisti. 6. Una distinctio di Giovanni nella tradizione scolastica. 7. Iacopo Balduini interprete dell’opinione comune. 8. Strategie processuali in difesa dei rustici: consigli dei professori agli avvocati. 9. «Auctoritas consuetudinis vel praescriptionis»: la voce discordante di Guido da Suzzara. 10. Consuetudini altomedievali e interpretazioni scientifiche.
  • VI. Forme giuridiche della dipendenza. Modelli dei canonisti
    • 1. Diritto germanico, diritto romanzo, quasi possessio, Gewere. 2. L’identificazione tra originarii giustinianei e manentes medievali in Paucapalea. 3. La convergenza tra status e obbligazione nella dottrina degli impedimenti all’ordinazione sacerdotale. 4. Uguccio accoglie le posizioni dei civilisti. 5. Una digressione sul rapporto sovrano-suddito letto in chiave obbligatoria. 6. Un ius in personam come effetto dell’obbligazione perpetua in Uguccio e la decr. Pervenit di Pasquale II. 7. Una teoria di Bernardo di Compostella: il rapporto di dipendenza è una consuetudo. 8. Fortuna della teoria di Bernardo. 9. Giovanni Teutonico decretalista e la prescrizione dei servizi. 10. La legislazione di Innocenzo III e l’affermazione dell’ottica possessoria nei decretalisti. 11. Il tempo come titulus nella prescrizione di cose incorporali. 12. Ricordi delle teorie dei decretisti nella più tarda dottrina canonistica.
  • VII. Fedeltà rurale. L’hominitium
    • 1. L’omaggio servile attira l’attenzione della scienza. 2. L’hominitium nel Formulario di Martino da Fano. 3. Martino e Jean de Blanot. 4. Contaminazioni tra omaggio feudale e omaggio servile. 5. Effetti reali dell’omaggio ligio in Jean de Blanot. 6. Jacques de Revigny e l’omaggio come negozio obbligatorio privo di effetti reali. 7. La dottrina del Revigny contrapposta a quella di Jean de Blanot nella tradizione orleanese. 8. Esiti della contesa: Baldo difende la realitas dei rapporti feudali. 9. Riemerge il modello delle servitù prediali. 10. Uno spunto di Antonio da Butrio sullo status percipiendi del creditore.
  • VIII. Servi, sudditi, cittadini
    • 1. Una norma federiciana, la dottrina e la consuetudine. 2. I servitia nel Liber Augustalis e la tutela del demanio regio. 3. Libertà personale e tuitio regia. 4. Orientamento della cultura giuridica napoletana in materia di realitas dei rapporti di dipendenza. 5. Convergenza dei rapporti senior-vassus e dominus-rusticus. 6. I servi catalani, l’opera di Pere Albert e la sua dipendenza dal Blanot. 7. Ancora sul continuum tra servaggio e vassallaggio in Catalogna. 8. Resistenze storiografiche. 9. Il “contratto di status” e la sua presunzione. 10. Il cittadino e il suo legame alla città. 11. La tutela della libertà del cittadino in Catalogna. 12. In Italia: il privilegium libertatis e le sue matrici feudali. 13. I provvedimenti di affrancazione dei servi della gleba in Italia. 14. Un parallelismo con le norme che favorivano la “liquidazione” del dominio eminente sui fondi circostanti le città. 15. I giuristi civilisti e l’ideale cittadino. 16. Una conclusione
  • Appendice. Tre testi di glossatori sul colonato giustinianeo
    • I. La Summula de agricolis et censitis di Azzone
    • II. Una distinctio de agricolis et colonis attribuita ad Alberico
    • III. Il titolo de agricolis nella Summa Trium Librorum di Rolando da Lucca
  • Abbreviazioni
    Indice dei manoscritti
    Indice analitico dei nomi, delle cose notevoli e della letteratura citata

Emanuele Conte

Emanuele Conte (Roma, 1959) insegna Storia del diritto medievale e moderno nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre. Tra le sue pubblicazioni: Tres libri codicis. La ricomparsa del testo e l’esegesi scolastica prima di Accursio (Klostermann, 1990); I maestri della Sapienza di Roma dal 1514 al 1787. I Rotuli e altre fonti (Isime, 1991); Uso, tempo, possesso dei diritti. Una ricerca storica e di diritto positivo (con V. Mannino e P.M. Vecchi, Giappichelli, 1999); Diritto comune. Storia e storiografia di un sistema dinamico (il Mulino, 2009).

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