L’immortalità dei beni

Fedecommessi e primogeniture a Roma nei secoli XVII e XVIII

Maura Piccialuti
Collana: Ius nostrum, 24
Pubblicazione: Settembre 1999
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Edizione cartacea
pp. 298, 17x24 cm, bross.
ISBN: 9788885669994
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Analizzando la composizione dell’aristocrazia dello Stato pontificio in età moderna, viene ricostruita la prassi giuridica del fedecommesso, un istituto la cui ambizione era la conservazione “in eterno” dei beni familiari e la propagazione futura all’infinito della stirpe in linea maschile.

Nel periodo preso in esame il fedecommesso si rinnova e si diffonde, allontanandosi dalle originali caratteristiche derivate dal diritto romano. Nella Roma barocca, in particolare, diviene uno strumento di promozione sociale per accedere ai ranghi della nobiltà, e i teorici del tempo, come G.B. De Luca, danno veste giuridica a una prassi largamente usata. L’ampia documentazione pervenuta ci consente di esaminare da vicino gli effetti di questo istituto sull’articolazione dei patrimoni familiari, dai palazzi ai beni rustici, dalle collezioni d’arte agli investimenti monetari.

  • I. Aristocrazia e patriziato a Roma
    • 1. Fedecommesso e dinastie. 2. Gli scritti sulle famiglie romane: miti delle origini e tentativi di classificazione.3. Fedecommesso e nepotismo: l’aristocrazia pontificia tra Sei e Settecento. 4. La costituzione «Urbem Romam» di Benedetto XIV del 1746: patriziato urbano e cariche di Campidoglio.
  • II. Legislazione pontificia ed elaborazione della dottrina
    • 1. I debiti dei baroni romani: Clemente VIII e la bolla «Justitiae ratio». 2. La costituzione «Romanum decet pontificem» di Urbano VIII: nascita d’un archivio. 3. Opinioni sul fedecommesso nelle opere di G.B. De Luca.
  • III. La prassi: atti di primogenitura
    • 1. Primogeniture istituite come donazioni «inter vivos». 2. Primogeniture della nobiltà cittadina: i Capizucchi, i Marescotti, i Ginetti-Lancellotti.
  • IV. La prassi: testamenti che contengono fedecommessi
    • 1. Proemio e disposizioni sulla sepoltura. 2. Esequie e messe in suffragio. 3. I legati «pro anima»: elemosine, cappellanìe, lasciti di carità. 4. I «legati diversi»: parentela e fedeltà. Le prelature. 5. Il fedecommesso.
  • V. I beni fedecommissari
    • 1. Gli «inventari di tutti li beni»: valenza giuridica e tecniche descrittive. 2. La rappresentazione del potere: palazzi e collezioni a Roma. 3. Proprietà e investimenti: rendite e interessi.
  • VI. I limiti del fedecommesso
    • 1. Il prezzo del fedecommesso: il contenzioso e la conflittualità familiare. 2. Critiche degli illuministi e riforme dei sovrani. 3. Conclusioni.
  • Abbreviazioni
    Indice delle fonti
    Indice dei nomi

Maura Piccialuti

Maura Piccialuti (Roma 1938-2004) è stata Sovrintendente dell’Archivio Centrale dello Stato e ha insegnato Storia del diritto italiano presso l’Università di Viterbo. Tra le sue pubblicazioni: Amministrazione pubblica e istituzioni assistenziali dal 1871 al 1911, in Storia d’Italia, le regioni. Il Lazio (Einaudi, 1991); La carità come metodo di governo (Giappichelli, 1994). La sua ultima opera è stata la direzione di una vasta ricerca sulle “Fonti per la storia della malaria in Italia”, i cui risultati, introdotti da un suo ampio saggio, sono stati pubblicati nella collezione degli Archivi di Stato nel 2003.

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