Questa serie di cataloghi di incunaboli, dopo Sicilia (Siracusa, Catania e Ragusa), Emilia-Romagna (Cesena) e Sardegna (Cagliari), affronta per la prima volta un paese estero molto familiare, la Repubblica di San Marino con le sue due sedi di conservazione, la Biblioteca di Stato e la Biblioteca Universitaria.
Il numero degli esemplari è molto ridotto: 31 in tutto (per complessivi 28 volumi), 19 per la prima sede e 12 per la seconda. Quelli della Biblioteca di Stato, fondata nel 1839, vi sono arrivati attraverso le consuete vie usate per costituire raccolte in età moderna, vale a dire lasciti, acquisti e donazioni, peraltro in questo caso non facilmente identificabili. Molto diverso è il fondo della Biblioteca Universitaria, costituito da una raccolta di libri antichi, tra cui un manoscritto del secolo XV, uniti dal tema della memoria, o meglio della mnemotecnica. Su impulso di Umberto Eco, allora docente nell’ateneo sammarinese, questi esemplari furono acquistati nel 1991, dopo una lunga e difficile trattativa con il precedente proprietario, il collezionista Morris Young di New York.
- La forza della divulgazione (Paolo Rondelli)
- Elogio di un catalogo (Luciano Canfora)
- Premessa
- Storie dei fondi
- La Biblioteca di Stato (Claudia Malpeli)
- La Biblioteca Universitaria e il Fondo Young (Gabriella Lorenzi)
- Catalogo
- Bibliografia
- Sitografia
- Indici
- Cronologico
- Autori, opere, incipit
- Nomi di persona e di luogo
- Editori e tipografi
- Luoghi di edizione
- Possessori
- Corrigenda ISTC
- Concordanze tra il codice ISTC e il numero delle schede del catalogo
- Indice delle tavole
- Tavole
In prima di copertina: Repubblica di San Marino,
Biblioteca di Stato, Fond A INCUNABOLI 4, c. 1r.
In quarta di copertina: Repubblica di San Marino,
Biblioteca Universitaria, AFY 149, c. 64r, particolare.
Paola Erranni è stata bibliotecaria presso la Biblioteca Malatestiana dal 1981 al 2019
Marco Palma insegna Paleografia latina nella Facoltà di Lettere dell’Università di Cassino. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la morfologia e lo sviluppo di diverse scritture librarie e documentarie del medioevo occidentale. Lavora anche sugli aspetti materiali dei manoscritti e sulla trasmissione di testi classici e medievali prima dell’invenzione della stampa. Si interessa particolarmente ai problemi teorici e pratici della descrizione dei manoscritti medievali e alla diffusione in rete dell’informazione didattica e scientifica. Il catalogo aperto dei manoscritti, il suo progetto più recente, concepito alcuni anni fa insieme ad Antonio Cartelli, è stato finora realizzato, con diverse modalità, da tre biblioteche storiche italiane (la Laurenziana di Firenze, la Malatestiana di Cesena e la Lancisiana di Roma).