Architetture di Storia

Fascismo, storicità, cultura architettonica italiana

Giorgio Lucaroni
Collana: I libri di Viella, 432
Pubblicazione: Novembre 2022
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pp. 172 + 16 ill. col., 15x21 cm, bross.
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Lungo tutto il ventennio, il fascismo italiano ha espresso narrazioni e rappresentazioni volte a tracciare i confini passati, presenti e futuri della “rivoluzione” mussoliniana.

Partecipe di questa costruzione e decostruzione del tempo storico fu anche la cultura architettonica nazionale, attratta fin dai primi anni Venti dalle profferte del regime e affermatasi come uno dei più influenti campi intellettuali nell’Italia tra le due guerre. Non solo nella pietra ma attraverso scuole, progetti, riviste, esposizioni, l’architettura concorse alla formazione di un immaginario storico eclettico e mutevole, tarato sul ventennio e sintetizzato nella definizione di Era fascista.

Obiettivo del presente lavoro è allora di indagare quest’insieme di concetti e categorie storiche come parti di un concreto regime di storicità, di una tensione storica tutt’altro che neutrale e invece politica pensata per rimarcare le radici, i limiti e gli orizzonti della stagione mussoliniana.

  • Introduzione
    • 1. Storia e storicità
    • 2. Il ventennio come «regime di storicità»
    • 3. La cultura architettonica come «campo intellettuale»
    • 4. La cultura architettonica come fonte
  • 1. Gli esordi
    • 1. Roma 1920. «Nave senza nocchiero in gran tempesta»
    • 2. Artigiani e sorgenti. Due Biennali monzesi
    • 3. Il presente come rottura. Due prolusioni romane
    • 4. «I veri monumenti moderni della civiltà»
    • 5. Il Gruppo 7 e la «nuova epoca arcaica»
    • 6. La III Mostra internazionale delle Arti decorative
    • 7. «La Casa Bella» e «Domus»
    • 8. La I Esposizione Razionale. «Invertire l’ordine statico»
  • 2. Babele  
    • 1. Disordine controllato
    • 2. Essere testimoni del tempo fascista
    • 3. La IV Triennale. L’«ora che volge»
    • 4. La II Esposizione Razionale. «Marciare per non marcire»
    • 5. La Mostra della Rivoluzione. Musealizzare il presente
    • 6. «Non è interessante che il presente»
    • 7. La V Triennale. Stile e civiltà
  • 3. Era fascista
    • 1. L’Universa di Roberto Papini
    • 2. La modernità latina di Carlo Enrico Rava
    • 3. La storicità come distinzione
    • 4. La «città corporativa»
    • 5. Il concorso per il Palazzo Littorio. Totalità, perennità, universalità
    • 6. L’Esposizione dell’Aeronautica italiana. Storia come superamento
    • 7. «Sic nos non nobis». Storia come teleologia
    • 8. La VI Triennale. «Coerenza»
    • 9. Storia come destino
  • Epilogo. «Clima imperiale»
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi

In copertina: Piero Portaluppi, Villa in Montagna, 1930.

Giorgio Lucaroni

Giorgio Lucaroni è dottore di ricerca in Studi storici, geografici e antropologici presso l’Università degli Studi di Padova. Concluso un Master in Public History all’Università di Modena e Reggio Emilia è stato Visiting Scholar presso la University of California, Los Angeles (UCLA) e borsista al Deutsches Historisches Institut di Roma. Attualmente collabora con l'Istituto Nazionale Ferruccio Parri.

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