Come riconoscersi europei? È possibile costruire una lettura della storia d’Europa che permetta di condividerne le radici, e dunque fondare l’idea di un’appartenenza comune? E perché una moda culturale, un’idea filosofica, una scuola letteraria oltrepassano i confini nazionali per diventare patrimonio europeo? Qual’è il ruolo che le donne hanno svolto in questi processi? E quali sono, in definitiva, i confini dell’Europa?
I saggi raccolti nel volume sviluppano la riflessione storica su questi temi, chiamando in causa soggetti e categorie finora dimenticati o per converso assunti acriticamente: sovranità, politica, cittadinanza, onore restituiscono la complessità di un mosaico composto secondo la prospettiva dell’appartenenza di genere.
- Andreina De Clementi, Introduzione
- Wolfgang Reinhard, Che cos’è la cultura politica europea? Per la fondazione di un’antropologia politica della storia
- Elena Brambilla, Donne, salotti e Lumi: dalla Francia all’Italia
- Pilar Pérez Cantó, La Ilustración española y El debate de los sexos (1726-1750)
- Pietro Costa, Il ‘discorso della cittadinanza’ e la differenza di genere
- Carmen de la Guardia, Género y ciudadanía. Las raíces comunes de una exclusión
- Edith Saurer, Le frontiere dell’Europa e l’antropologia mediterranea
- Note di discussione
- Gianfranco Poggi, Che cosa ci stanno a fare, nella pratica didattica della sociologia, i ‘classici’ del pensiero sociale moderno?
- Luciano Allegra, Come il capitalismo maturo riscoprì la protoindustria e la impose (agli altri)