Malgrado gli interventi dei papi del Rinascimento, ancora nel Settecento le principali famiglie dell’aristocrazia romana esercitavano nei loro feudi un dominio economico e politico culminante nell’esercizio della giustizia civile e criminale. La signoria dei principi Colonna rappresenta un caso eccezionalmente rilevante, per l’estensione territoriale, l’ampiezza delle prerogative baronali e il prestigio connesso alla storia della casata. La ricca documentazione dell’amministrazione colonnese consente di ricostruire le modalità concrete di esercizio del potere feudale, i suoi aspetti simbolici e ideologici, i legami e i conflitti che determinava, e di seguirne la crisi e la resistenza di fronte ai mutamenti politico-sociali, fin oltre l’abolizione formale promossa da Pio VII nel 1816.
- Abbreviazioni
- Introduzione
- 1. I feudi dei Colonna alla fine del Settecento
- Un quadro comparativo – I feudi pontifici nel patrimo- nio dei Colonna – Le strutture amministrative
- 2. Fra il papato e la Spagna
- Da Martino V alla battaglia di Lepanto – Da signori di Genazzano a principi di Paliano – Nuovi assetti politici e prestigio della tradizione
- 3. I diritti feudali. Controversie e rivendicazioni
- Un tono feudale – Privative, ricognizioni, corvées – Il peso crescente delle esenzioni fiscali – La politica locale fra il barone e il Buon Governo – Garantire la sussistenza – Crisi e resistenza del potere feudale
- 4. La giustizia del principe
- Un secolo di processi del tribunale di Marino – Suppliche e grazie – Delitti e pene – Riconciliare e assolvere – La giustizia baronale e l’infragiudiziario – «In odio della Giustizia» – Barone, tribunale e vassalli – Tra buona giu- stizia e bilancio familiare – Giurisdizioni complementari, giurisdizioni concorrenti – Verso la Repubblica
- Epilogo