Fascismi in vetrina

Pubblicità e modelli di consumo nel Ventennio e nel Terzo Reich

Bianca Gaudenzi
Collana: I libri di Viella, 446
Pubblicazione: Gennaio 2023
Wishlist Wishlist Wishlist
Scheda in PDF Scheda in PDF Scheda in PDF
Edizione cartacea
pp. 324 + 24 ill., 15x21 cm, bross.
ISBN: 9791254692967
€ 29,00 -5% € 27,55
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello € 27,55
Edizione digitale
PDF con Adobe DRM
ISBN: 9791254692585
€ 16,99
Acquista Acquista Acquista
ePUB con Adobe DRM
ISBN: 9791254694749
€ 16,99
Acquista Acquista Acquista

L’abile uso dei media e della propaganda rappresenta una delle caratteristiche più evidenti dell’era fascista e nazista. Finora la storiografia si è concentrata prevalentemente sul lato politico di questa storia, tralasciando la cosiddetta «propaganda commerciale», la pubblicità, che nell’arco degli anni Trenta venne a costituire uno degli elementi chiave della strategia del consenso di entrambi i regimi.

Attraverso un misto di terrore e seduzione, i totalitarismi reclutarono ampi settori dell’industria pubblicitaria per fabbricare una visione distintamente fascista di (futura) prosperità da proiettare sulle masse di aspiranti consumatrici e consumatori.

Basandosi su approfondite ricerche d’archivio in Italia, Germania e negli Stati Uniti, questo studio propone una sostanziale reinterpretazione del rapporto tra fascismi e consumi, sfatando così il mito della natura imprescindibilmente democratica delle società dei consumi.

  • Abbreviazioni
  • Introduzione
  • Prologo. Lo studio Dorland: un’enclave del Bauhaus al servizio del regime nazista
  • 1. Da ciarlatani ad eroi? I ruggenti anni Venti della pubblicità
    • 1. «La réclame è una menzogna che […] seduce come fosse una verità»
    • 2. Da Cenerentola a chiave della prosperità mondiale
    • 3. La professionalizzazione del mestiere pubblicitario
  • 2. L’inquadramento autoritario della pubblicità
    • 1. La «nuova era fascista»: il congresso di Roma e Milano del 1933
    • 2. L’epurazione nazionalsocialista dell’industria pubblicitaria
    • 3. «La Pubblicità d’Italia»: l’istituzionalizzazione fascista della réclame
    • 4. Il futuro della pubblicità europea sotto l’Asse Roma-Berlino
  • 3. Tra ideologia e commercio
    • 1. La crociata per la nazionalizzazione dei contenuti pubblicitari
    • 2. Comprare il duce e il Führer: la commercializzazione dei simboli politici
    • 3. Verso il fallimento della pubblicità totalitaria
  • 4. Vendere per il Führer e per il duce
    • 1. Berlino 1936: il trionfo della pubblicità nazista
    • 2. La Società per la pubblicità commerciale: camice brune e know-how statunitense
    • 3. L’Unione Pubblicità Italiana: un impero pubblicitario al servizio del fascismo
  • 5. Una, nessuna, centomila: la pubblicità nell’era dei fascismi
    • 1. La pubblicità collettiva tra autarchia e individualismo
    • 2. Da donna-crisi a perfetta fascista? Le réclame per il focolare domestico
    • 3. La razzializzazione dei contenuti pubblicitari
    • 4. L’esclusività dei consumi nell’era dei fascismi
  • Epilogo. Da un futuro di benessere alla guerra totale
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi

In copertina: le matite formano un fascio littorio, pubblicità di Lucio Venna, ca. 1937 (da Vanni Codeluppi, Storia della pubblicità italiana, Roma 2013).

Bianca Gaudenzi

Bianca Gaudenzi è ricercatrice in Storia dell’Europa contemporanea all’Istituto Storico Germanico di Roma, al Wolfson College, Università di Cambridge e al Zukunftskolleg, Università di Konstanz. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Comprare per credere (con F. Fasce e E. Bini, 2016) e The Restitution of Looted Art in the 20th Century, numero monografico del «Journal of Contemporary History» 52, 3 (2017).

Forse ti interessa anche