E-Review. 10 - 2023. Oltre la scuola. Colonie per l’infanzia e esperienze educative in Italia (1945-1975)

Testata: E-Review • Anno di pubblicazione: 2023
Edizione cartacea
pp. , ISBN: 9791254693117
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Edizione digitale

Educazione all’aperto e colonie di vacanza nell’Italia del secondo dopoguerra
Tiziana Pironi, Simona Salustri

Prendendo le mosse dal rinnovato dibattito sull’educazione all’aperto, il dossier concentra l’attenzione sulle colonie di vacanza infantili nell’Italia del secondo dopoguerra, a un tempo esperienza educativa, ricreativa e di socializzazione; forma di welfare rivolta ai minori nel contesto della ricostruzione e della ripresa economica; terreno di confronto politico fra i diversi attori pubblici e privati coinvolti nell’organizzazione e nella gestione dei soggiorni di vacanza. L’Emilia-Romagna, molto ricca di esperienze diversificate in questo campo, si presenta come un caso di studio aperto a riflessioni in più direzioni.

Moving from the renewed debate on outdoor education, this dossier focuses on children's holiday camps in Italy after WW2. Holiday camps were at one time an educational, recreational and socialization experience; a form of child welfare in the context of reconstruction and economic recovery; a ground for political confrontation between public and private actors involved in the organization and management of holiday stays. Emilia-Romagna Region, very rich in diversified experiences in this field, presents itself as a case study open to reflections in several directions.


La ripresa dei soggiorni estivi nella colonia di Castel Raniero di Faenza nel secondo dopoguerra (1945-1955)
Dorena Caroli

Questo articolo analizza la ripresa dell’attività della colonia di Castel Raniero di Faenza dal 1945 al 1955, per opera dell’Ente ospizi marini e montani della città. Nel primo decennio postbellico questo ente cercò di organizzare il soggiorno dei bambini a fini terapeutici nella cornice di un’educazione cattolica basata su principi democratici. Dopo un’introduzione generale, la prima parte descrive la costruzione dell’edificio durante il regime fascista per i figli dei caduti di guerra. La seconda parte descrive i problemi della ricostruzione postbellica. La terza tratta del fallimento del progetto di finanziamento della colonia da parte dell’Unrra e la quarta della convenzione stipulata fra l’ente e il Centro italiano femminile che permise la ripresa delle attività a Castel Raniero dal 1950 al 1955.

This article analyzes the resumption of the activity of the holiday camp in Castel Raniero - Faenza from 1945 to 1955, by the city’s Organization for Marine and Mountain (Eomm) Charitable Institutions. During the first ten years after WWII, this institution sought to organize therapeutic stays for children within the framework of a Catholic education based on democratic principles. After an introduction describing the beginning of summer stays for children and the local political context in the immediate postwar period, the first part deals with the construction of the building during the Fascist regime for the children of the war victims. The second part describes the problems of post-war reconstruction. The third part deals with the failure of the Unrra’s plan to finance the camp, and the fourth with the agreement entered into by the Eomm and the Italian Women’s Center, which allowed the resumption of activities at Castel Raniero from 1950 to 1955.


Vacanze estive in Appennino reggiano negli anni Settanta. Il Campeggio internazionale dell’amicizia Papà Cervi
Gabriella Gotti

Fin dalla costituzione dell’Api (Associazione pionieri d’Italia), il suo fondatore e presidente, il santilariese Carlo Pagliarini, promosse e incentivò contatti tra l’associazione e Casa Cervi, fino a innescare uno stretto legame in particolare con la figura del patriarca Alcide, “Papà Cervi”. Questo saggio è il risultato di una prima ricerca, basata su fonti d’archivio, sull’esperienza estiva del Campeggio internazionale dell’amicizia intitolato a Papà Cervi, che fu attivo a Casalino di Ligonchio, nell’Appennino reggiano, a partire dagli anni Settanta.

Since the establishment of the Api (Associazione pionieri d’Italia), its founder and president, Carlo Pagliarini from Sant’Ilario d’Enza, promoted and encouraged contacts between the association and Casa Cervi, to the point of starting a close bond especially with the figure of the patriarch Alcide, “Papà Cervi”. This essay is the result of an initial research, based on archival sources, about the summer experience of the International friendship campsite entitled to Papa Cervi, which was active in Casalino di Ligonchio, in the Reggio Emilia Apennines, since the Seventies.


Articolare l’individuale e il collettivo. L’architettura delle colonie per l’infanzia del dopoguerra italiano (1945-1965)
Valter Balducci

Nell’Italia del secondo dopoguerra le istanze di rinnovamento delle pratiche educative dell’infanzia e la ricerca di identità dell’architettura convergono ed emerge un cambiamento nella concezione dell’architettura delle colonie di vacanza. Dopo un inquadramento della diffusione delle colonie nel contesto italiano, l’analisi di due concorsi di architettura permette di mettere a fuoco la relazione tra dinamiche di socializzazione, pratiche educative e articolazione degli spazi architettonici degli edifici, alla luce della duplice dimensione esistenziale individuale e collettiva che il bambino sperimenta durante il soggiorno in colonia.

In post-war Italy, the requests for renewal of childhood educational practices and the search for architectural identity converge and a change emerges in the conception of the architecture of holiday camps. The essay provides an overview of the diffusion of the colonies in the Italian context, and, through the analysis of two architecture competitions, focuses on the relationship between socialization dynamics, educational practices and the articulation of the architectural spaces of buildings, in the light of the dual individual and collective existential dimension that the child experiences during the stay in the colony.


Sergio Neri, un pioniere dell’outdoor education nella provincia di Modena
Giulia Ricci

Sergio Neri (21 agosto 1937 – 18 ottobre 2000), maestro, direttore didattico, formatore, ispettore scolastico. Nel 1958 il gemellaggio fra il Comune francese di Villejuif e quello di Mirandola, per uno scambio fra gruppi di ragazzi nel periodo estivo, orienta il suo percorso di formazione e sollecita l’acquisizione di una metodologia che informerà la sua successiva gestione dei servizi educativi. Nella colonia francese di Saint-Hilaire-de-Riez Neri ha la possibilità di conoscere e rielaborare esperienze pedagogiche extrascolastiche, in grado di garantire un rapporto diretto con il mondo reale e il coinvolgimento del soggetto in formazione nella sua interezza.

Sergio Neri (August 21, 1937 - October 18, 2000), teacher, educational director, trainer, school inspector. In 1958 the twinning between the French municipality of Villejuif and that of Mirandola, for an exchange between groups of children during the summer period, oriented his training and prompted the acquisition of a methodology that would inform his subsequent management of educational services. In the French colony of Saint-Hilaire-de-Riez, Neri has the opportunity to learn about and rework extracurricular pedagogical experiences that can ensure a direct relationship with the real world and the involvement of the subject in training in its entirety.


La colonia Bolognese a Miramare di Rimini nel secondo dopoguerra, tra continuità pedagogica e (scarsa) discontinuità
Mirella D’Ascenzo

In questo contributo ci si sofferma sulla genesi e sullo sviluppo delle colonie estive avviate dal Comune di Bologna dalla fine dell’Ottocento in poi. Si concentra l’attenzione sulla rinascita delle colonie bolognesi nel secondo dopoguerra, con particolare riguardo alle vicende della colonia di Miramare di Rimini, nota come la Bolognese, tra storia e memoria educativa di un modello pedagogico di lunga durata.

In this contribution we focus on the genesis and development of the summer colonies initiated by the Municipality of Bologna from the late 19th century onwards. The focus is on the renaissance of the Bolognese colonies after Second World War, with regard to the events of the colony of Miramare di Rimini, known as the Bolognese, between history and educational memory of a long-lasting pedagogical model.


In vacanza con il papa. La pedagogia delle colonie di vacanza della Pca-Poa (1945-1960)
Luca Comerio

La Chiesa cattolica nei primi anni del secondo dopoguerra acquista un ruolo preponderante nell’organizzazione delle colonie di vacanza, prendendo possesso di un’ampia parte delle ex strutture fasciste. Questo contributo presenta le principali coordinate storiche, pedagogiche e organizzative che caratterizzano le iniziative delle istituzioni pontificie negli anni 1945-1960; nell’ultima parte del lavoro si propone un accenno sulla Colonia pontificia bresciana Leone XIII di Cesenatico (1952).

The Catholic Church in the first years after World War 2 acquired a preponderant role in the organisation of holiday camps, taking over a large part of the former fascist structures. This contribution presents the main historical, pedagogical and organisational coordinates that characterised the initiatives of the pontifical institutions in the period 1945-1960; in the last part of the paper there is an introduction to the Colonia pontificia bresciana Leone XIII in Cesenatico (1952).


Una repubblica di bambini e di giovani educatori. La Colonia felice dei Pionieri tra anni Quaranta e Cinquanta
Marco Fincardi

Dal dopoguerra agli anni Cinquanta l’Associazione pionieri d’Italia propone a Comuni e associazioni di sinistra un programma di attivismo pedagogico per gestire colonie di vacanza. Il metodo adottato costituisce un avanzato sistema di collaborazione tra adulti e ragazzi, di formazione civica secondo valori socialisti, che nel gioco di gruppo educa i fanciulli alla comprensione della società e dell’ambiente circostante. Per decenni avrà ricadute significative nelle strutture ludico-ricreative per fanciulli.

From the second post-war period to the 1950s, the Pioneers of Italy Association proposed a program of pedagogical activism to manage holiday camps to municipalities and left-wing associations. The method adopted constitutes an advanced system of collaboration between adults and childrens, of civic training according to socialist values, of education methods to make children understand society and the surrounding environment through group play. For decades it will have significant repercussions in playful-recreational facilities for children.


Un patrimonio sociale. Cosa rimane delle ex colonie per l’infanzia in Italia
Sofia Nannini

Lungo elenco di ruderi nel paesaggio o oggetto di trasformazioni più o meno aggressive, il patrimonio architettonico e immobiliare delle ex colonie per l’infanzia in Italia è eterogeneo per località, forme, tecniche costruttive e finalità originarie. Questo contributo intende tratteggiare, a grandi linee, l’attuale stato di conservazione delle più importanti colonie che costellano il territorio italiano. Evidenziando esempi di riuso virtuoso, criticità e stati di abbandono, il testo vuole sottolineare l’importante eredità architettonica e sociale delle ex colonie e il ruolo strategico che queste strutture possono ancora giocare nell’interesse della collettività.

A long series of ruins in the landscape or objects of transformations, the architectural heritage of former holiday camps for children in Italy is very heterogeneous in terms of locations, forms, construction techniques and original purposes. This contribution aims at retracing the current state of conservation of the most important holiday camps scattered along the Italian peninsula. By highlighting virtuous examples of reuse and critical states of abandonment, the essay aims at analyzing the importance of this architectural and social heritage, and the strategic role that former holiday camps can still play as public goods.


L’impegno della Provincia di Bologna per l’istituzione e lo sviluppo delle colonie estive
Rossella Raimondo

L’articolo intende ricostruire la storia delle colonie marine gestite dalla Provincia di Bologna, con particolare riferimento a quelle avviate per accogliere i bambini illegittimi e poveri, assistiti dall’Istituto provinciale per l’infanzia e la maternità (Ipim). Si è ricorso principalmente alle carte conservate presso l’Archivio storico della Città metropolitana di Bologna che permettono di mettere in luce quei cambiamenti che, tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta del Novecento, hanno favorito il passaggio da una impostazione prevalentemente assistenziale e igienico-sanitaria – ancora predominante nei primi anni dell’Italia repubblicana – a una di maggiore qualificazione sul piano educativo, fino a prediligere nuove forme di servizi extrascolastici rivolti all’infanzia e all’adolescenza.

The article intends to reconstruct the history of the summer camps managed by the Province of Bologna, with particular reference to those set up to host illegitimate and poor children, assisted by the Provincial institute for childhood and motherhood (Ipim). Through the use of documents held in the Historical archive of Bologna Città metropolitana the essay highlights the changes that, from the 1950s to the 1970s, enabled these institutions to go beyond the charitable and health settings, still predominant in the early years of republican Italy, to become extra-school services characterised by increasing qualification on the educational level.


Gli spazi educativi di Loris Malaguzzi. Intervista a Nicola Barbieri
Simona Salustri

L’intervista a Nicola Barbieri, professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ripercorre la storia di Loris Malaguzzi (1920-1994), noto pedagogista emiliano ideatore dei nidi d’infanzia a Reggio Emilia. Nel suo metodo ha un ruolo fondamentale il rapporto con il mondo esterno elaborato anche attraverso l’esperienza delle case di vacanza (colonie) a Reggio Emilia e Cesenatico. La filosofia educativa di Malaguzzi, che ha dato vita al Reggio Emilia approach, è oggi conservata e proposta dal Centro internazionale Loris Malaguzzi dove è stata filmata l’intervista.

The interview with Nicola Barbieri, professor at the University of Modena and Reggio Emilia, traces the story of Loris Malaguzzi (1920-1994), a well-known Emilian pedagogist who created nursery schools in Reggio Emilia. The relationship with the outside world, also developed through the experience of holiday homes (children holiday camps) in Reggio Emilia and in Cesenatico, plays a fundamental role in Malaguzzi’s method. His educational philosophy, which gave birth to the Reggio Emilia Approach, is today preserved and proposed by the Loris Malaguzzi International Center where the interview was filmed.


Percorsi di storia orale tra lotte partigiane ed emigrazione: la seconda scuola Aiso nel paesaggio di Fanano e Sestola
Francesco Bignardi Baracchi

L’articolo descrive l’esperienza della seconda scuola di storia orale svolta presso le città di Fanano e Sestola (Modena) l’1-2-3 luglio 2022, esaminando gli aspetti tematici, metodologici e pratici che l’hanno caratterizzata. Nello specifico, vengono illustrate brevemente le basi epistemologiche su cui la scuola articola i suoi percorsi e viene realizzato un resoconto cronologico delle attività svolte, riflettendo sui diversi contenuti affrontati.

The article describes Aiso’s aecond oral history school’s experience in the cities of Fanano and Sestola (Modena) on 1st-2nd-3rd July 2022, examining the thematic, methodological and practical elements which defined it. In details, the article briefly explains the epistemological ground on which the school structures its itineraries and it chronologically reports the activities, reflecting on the different contents the school treated.


Memorie magnetiche. Videointerviste a testimoni e protagonisti delle barricate di Parma del 1922
Lorenzo Tore, Carlo Ugolotti, Domenico Vitale

Memorie magnetiche è un progetto di indicizzazione e digitalizzazione di 18 videointerviste a testimoni e protagonisti delle barricate di Parma dell’agosto 1922. Realizzate nel 1982, le interviste costituiscono un importante documento audiovisivo, oggi liberamente fruibile online. Questo articolo presenta gli esiti e alcuni possibili approfondimenti del progetto.

Memorie magnetiche is a project that aims to index and digitally preserve 18 video interviews to witnesses and protagonists of the barricades in Parma barricades (1922). The interviews were originally recorded in 1982 and they are now freely available on line.


Il nuovo Museo Cervi. Di semine e di raccolti
Paola Elena Boccalatte, Paola Varesi

Il 28 dicembre 2021 ha riaperto il Museo di Casa Cervi, luogo simbolo di antifascismo e di Resistenza ma anche di impegno e di costruzione di nuove intenzioni democratiche e di partecipazione. Il percorso museale, rinnovato nei linguaggi e nei dispositivi, racconta ai pubblici consolidati e ad auspicabili nuovi pubblici la vicenda della famiglia Cervi mettendo al centro l’attualità dei valori che l’hanno caratterizzata.

On December 28th, 2021, the Museum of Casa Cervi, symbol of anti-fascism and Resistance but also of participation and commitment for new democratic aims, reopens. The museum path, renewed in terms of languages and devices, tells the story of the Cervi family to regular and possible new audiences, focusing on the relevance of the values that have characterized it.


Tradurre l’archivio in una media library. La valorizzazione digitale della Cronaca Pedrazzi e dei fondi Brigate partigiane
Beatrice Tioli

In questo articolo viene presentato il progetto di valorizzazione di due fondi conservati presso l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena. Il progetto è consistito nella riproduzione digitale e metadatazione delle carte del complesso di fondi Brigate partigiane e nella messa a valore della Cronaca dell’occupazione nazi-fascista di Modena (MCMXLIII-MCMXLV) di Adamo Pedrazzi, tramite la creazione di due collezioni sulla digital library Lodovico. La presentazione del progetto è corredata da un breve excursus sugli strumenti adottati e da una riflessione sulle potenzialità e i limiti delle digital library.

This paper presents the project of valorization of two archives of the Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Modena. The project consisted of the digital reproduction and description of the Partisan Brigades’ Archive and in the valorization of the Cronaca dell’occupazione nazi-fascista di Modena (MCMXLIII-MCMXLV) by Adamo Pedrazzi, with the creation of two collections on the digital library Lodovico. Moreover, the paper presents a short excursus on the adopted tools and on digital libraries’ potentialities and weaknesses.


Ri[E]voluzioni Novecento: la Public history racconta i grandi cambiamenti del XX secolo a passo di danza
Federica Bonacini

Ri[E]voluzioni Novecento. Oggetti in movimento è andato in scena al Teatro comunale Pavarotti-Freni di Modena il 22 maggio 2022. Lo spettacolo porta in scena i grandi cambiamenti del XX secolo in un connubio tra danza e storia. L’articolo ne prende in esame i tratti salienti alla luce della Public history, di cui costituisce un esempio concreto dalle tante potenzialità.

Ri[E]voluzioni Novecento. Oggetti in movimento brings the greatest changes of the 20th century on stage, in a clear example of Public History. The article examines the main traits of this peculiar way of engaging with history beyond traditional environments.


Per una storia popolare di Parma: cinque racconti per immagini di una città che non c’è più
Carlo Ugolotti

L’articolo presenta il progetto Per una storia popolare di Parma, cinque cortometraggi prodotti dall’istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma, realizzati da altrettanti registi in collaborazione con un gruppo di storici, incentrati su diversi aspetti della storia della città. I diversi film vengono analizzati singolarmente per le loro specificità tecniche e contenutistiche. Nella conclusione vengono tratte alcune considerazioni sull’insieme nella sua totalità individuando i tratti comuni tra le diverse opere.

Per una Storia Popolare di Parma: Five Visual Stories about a City that no Longer Exists The article critically presents the Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea’s project Per una Storia Popolare di Parma - five short films by five different directors, in collaboration with a group of historians focusing on different aspects of the city’s history. The films are analysed individually for their technical and content specificities. In the conclusion some considerations are made on the whole, identifying the common traits among the different works.


Corpi, oggetti, strutture: la pluralità di visioni del cinema di regime nella giornata di studi "Schermi neri"
Carlotta Guido

La giornata di studi Schermi neri – il cinema fascista tra eredità e rimozione, svoltasi il 27 maggio 2023 presso il Palazzo del Governatore di Parma a cura del Centro studi movimenti, ha visto la partecipazione di studiose e studiosi provenienti da diverse realtà per indagare quanto e come le modalità di creazione e produzione cinematografica del ventennio fascista abbiano generato reazioni di correlazione o rimozione rispetto al cinema successivo. Tra narrazione e auto-narrazione il cinema cosiddetto di regime può essere indagato secondo una pluralità di aspetti che va al di là della propria definizione.

The study day Schermi neri – il cinema fascista tra eredità e rimozione has been held on May 27, 2023 at Palazzo del Governatore in Parma by Centro studi movimenti. The conference was attended by many scholars from different realities to investigate how much the methods of cinematographic creation and production of the Fascist period generated reactions of correlation or removal with respect to subsequent cinema. Between narration and self-narration, the so-called “cinema di regime” can be investigated according to a plurality of aspects that go beyond its own definition.


Le cartelle cliniche dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia.
Chiara Bombardieri, Gaddomaria Grassi, Francesco Paolella

Le cartelle cliniche dell’ex Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia sono state depositate presso la Biblioteca scientifica “Carlo Livi” dell’ex Ospedale psichiatrico “San Lazzaro” di Reggio Emilia. Sono documenti di assoluto valore per la ricerca storica, dal punto di vista psichiatrico e giuridico, ma anche da quello della storia sociale. Il contributo delinea la storia dell’istituzione, descrive la storia archivistica del materiale e presenta le attuali attività di valorizzazione.

The case files from the forensic psychiatric hospital of Reggio Emilia are now located in the “Carlo Livi” library. These records have a great value for the historians, especially for research in history of forensic psychiatry. Authors reconstruct the history of this institution and outline possible future researches.