Parlar bene e vivere male

L’etica dell’uomo pubblico nella precettistica politica dell’Italia comunale (XIII sec.)

Federica Cengarle
Collana: Italia comunale e signorile, 16
Pubblicazione: Dicembre 2022
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Edizione cartacea
pp. 144, 15x21 cm, bross.
ISBN: 9791254693155
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Quattro opere fondamentali scandiscono l’elaborazione di un’etica pubblica nei comuni italiani del Duecento: l’Oculus pastoralis, il De regimine civitatum di Giovanni da Viterbo, il De regimine et sapientia potestatis di Orfino da Lodi e la cosiddetta Politica di Brunetto Latini.

Nelle loro pagine si legge il passaggio dall’ethos cetuale del podestà come aristocratico cavaliere a una specifica deontologia pensata per il giudice e reggitore della città. Ancora, dall’iniziale preoccupazione di sradicare i vizi umani del governante (Giovanni da Viterbo) si segue l’aprirsi a una concezione più ottimistica, che culmina nella fiducia di Brunetto nell’agire virtuoso dell’uomo politico.

A partire da questi nuclei tematici, il libro mostra come gli autori abbiano partecipato al più generale dibattito di una stagione di fervida creatività istituzionale e intellettuale, che ha affrontato in modi estremamente vivi i grandi dilemmi della responsabilità, della libertà, della coscienza personale del bene e del male nello spazio concreto della convivenza civile.

  • Introduzione
  • 1. Il disconoscimento di un’etica cetuale nell’Oculus pastoralis
    • 1. Le male pratiche a cui è necessario porre rimedio
    • 2. Il podestà e il miles che è in lui
    • 3. Il podestà chiamato in giudizio per il proprio operato
    • 4. Qualche suggestione
  • 2. Governo della città e auto-governo del rettore nel Liber de regimine civitatum
    • 1. I criteri con cui le città devono selezionare gli eligendi
    • 2. I criteri con cui l’eletto deve scegliere i membri della sua curia
    • 3. Un trattato nel trattato?
    • 4. Il Liber de septem viciis et septem virtutibus dell’abate Giovanni
    • 5. Una rivisitazione professionale del settenario
    • 6. Andando oltre il settenario
    • 7. Rettori e giudici: un’identificazione etica e professionale
    • 8. Dal foro interno della coscienza al sindacato dei cittadini
    • 9. Qualche suggestione
  • 3. Sapientia al governo nel poemetto di Orfino da Lodi
    • 1. Un poemetto civile
    • 2. Il ruolo della Sapienza
    • 3. Istruzioni in positivo e in negativo
    • 4. Il governante tra società cittadina e società cortese
    • 5. Giudici, arbitri, causidici e notai
    • 6. Qualche suggestione
  • 4. L’etica in positivo del Tresor: una parentesi eterodossa?
    • 1. I criteri con cui i cittadini devono selezionare gli eligendi
    • 2. Dalla voluntas di Giovanni da Viterbo alle ses volentez di Brunetto
    • 3. Altri criteri di elezione
    • 4. Un’etica in positivo
    • 5. L’autonoma coscienza del bene e del male
    • 6. La Penetenza come abiura?
    • 7. Qualche suggestione
  • Brevi osservazioni generali
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi

In copertina: Vrigiet de solas, Paris, Bibliothèque nationale de France, fr. 9220, c. 6 r.

Federica Cengarle

Federica Cengarle insegna Storia medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Studiosa di storia delle istituzioni e della cultura politica, ha pubblicato, tra l’altro, Immagine di potere e prassi di governo. La politica feudale di Filippo Maria Visconti (Roma 2006); Feudi e feudatari del duca Filippo Maria Visconti. Repertorio (Milano 2007); Lesa maestà all’ombra del Biscione. Dalle città lombarde ad una ‘monarchia’ europea (1335-1447) (Roma 2014).

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