La tavola rotonda (che funzionerà anche come lezione “aperta”) - inserita nel percorso organizzato dall’Università Iulm per l’edizione di Bookcity 2017, incentrato sul tema del rapporto tra mass media, società e impianti morali-valoriali nel corso del Novecento (a partire dallo spunto “Perché oggi piacciono i cattivi?) – vuole riflettere sul rapporto tra criminalità e religione, prendendo spunto dal recente volume a cura di Lucia Ceci e Tommaso Caliò, L’immaginario devoto tra mafie e antimafia. Come scrive Pietro Grasso nella prefazione del volume «come può un mafioso dichiararsi cristiano?», un tema che, ribaltato, si è rivelato essenziale anche nel processo di beatificazione di don Pino Puglisi (e in termini non troppo diversi perfino dell’arcivescovo salvadoregno oscar Romero). Eppure, dal controllo dei culti patronali ai riti di affiliazione, dalla sacralizzazione dei boss all’esibizione devozionale, le diverse forme di criminalità organizzata hanno spesso cercato una legittimazione nel religioso, funzionale al controllo del territorio. La tavola rotonda, che metterà a confronto storici ed esperti, si snoderà intorno a una relazione principale, affidata a Massimo Naro, direttore del Centro-studi sulla cooperazione A. Cammarata di Palermo, cui seguiranno i commenti in forma di discussant di Maria Benzoni e Massimo De Giuseppe (che allargheranno lo sguardo anche sulle persistenze e mutazioni di lungo periodo e sulla realtà internazionale). Coordinerà il tutto lo storico contemporaneista Guido Formigoni.
Con:
Massimo Naro (direttore del Centro studi A. Cammarata di Palermo)
Maria Matilde Benzoni (Università degli studi di Milano)
Massimo De Giuseppe (Iulm, Milano)
Lucia Ceci (Università di Roma Tor Vergata)
Tommaso Caliò (Università di Roma Tor Vergata)
Coordina:
Guido Formigoni (Iulm, Milano)