Il testo fra Autore e Lettore
Roberto Antonelli
Il testo fra Autore e Lettore
L’A. pone in discussione il concetto e l’ideologia dell’auctor,
sia nei suoi presupposti storico-culturali sia nelle conseguenze che
tali presupposti hanno avuto nell’elaborazione della critica del testo
da Lachmann fino a Bédier e all’ecdotica post-bédieriana. Conclude
proponendo un’inversione di prospettiva: da una filologia dell’Autore
ad una filologia del Lettore.
The author discusses the very conception of the auctor, its
historical and cultural foundations and the influence such foundations
had on the theory of textual criticism from Lachmann to Bédier and
beyond. The proposal is to reverse the issue and attempt now not a
textual criticism based on the author but one based on the reader.
Impegni vecchi e nuovi per una disciplina di formazione, e il ruolo delle riviste
Valeria Bertolucci Pizzorusso
Impegni vecchi e nuovi per una disciplina di formazione, e il ruolo
delle riviste
Il saggio discute dei metodi della filologia romanza (arricchitasi
ultimamente degli strumenti d’indagine sui manoscritti medievali,
che forniscono una notevole quantità di nuovi dati all’elaborazione
del filologo) e della ricezione della disciplina nell’ordinamento degli
studi. In esso piuttosto che venire riconosciuta la sua indubbia funzione
formativa si tende a frammentare lo studio in settori separati,
consentendo solo qualche analisi comparatista in prospettiva europea.
L’autrice avanza anche proposte riguardo al ruolo delle riviste (cartacee e on-line) e fornisce una sintetica scheda di «Studi Mediolatini e
Volgari», rivista fondata del 1953, e attualmente da lei diretta.
The author discusses the methodology and scientific standing
of Romance Philology and its role within the university curriculum
which often – far from reflecting its cultural relevance – tends to
be fragmented in several disciplines which lend themselves only to
some comparative studies in a European perspective. The author
discusses also therole of periodicals (both on paper and on-line) and
provides a synthetic description of «Studi Mediolatini e Volgari»,
founded in 1953, and currently edited by her.
La centralità degli studi sul testo nella tradizione e nelle prospettive della filologia romanza
Luciana Borghi Cedrini
La centralità degli studi sul testo nella tradizione e nelle prospettive
della filologia romanza
Gli studi sul testo sono centrali nella tradizione e nelle prospettive
della filologia romanza; in questo senso, la visione comparatistica,
la collocazione storico-letteraria e l’attenzione alla forma linguistica
trovano la loro collocazione. Questo metodo “tradizionale”,
storicistico e positivo, ha consentito anche l’allargamento dei nostri
studi verso l’individuazione dei livelli di significato del testo, del
mutamento che la trasmissione vi introduce, della mentalità e dei
miti che vi sono sottesi e delle aspettative del suo pubblico. L’esperienza
scientifica di d’Arco Silvio Avalle ha mostrato a tutti dove
possono condurre degli studi fondati sul testo. Lo statuto storico e
positivo naturalmente può comportare delle restrizioni dal punto di
vista ricostruttivo e anche da quello critico, ma si tratta di limiti costitutivi,
aldilà dei quali, di fatto, la filologia cessa di essere tale.
Studies on the text are central in the tradition and in the future
of romance philology; in this view comparative remarks, literary
history and linguistic analysis will find their place from textual
studies. This traditional method, based on historical and positive
researches, has also enlarged the perspective of our studies toward
analysis of levels of signification of the text, of the changes made
by its tradition, of its culture and mythologies and the expectation
of its public. The scientific experience of d’Arco Silvio Avalle has
showed to all us where studies based on the text can lead to. The
historical and positive point of view can obviously involve some
restrictions in the fields of the reconstruction and the interpretation
of the text, but this concerns the status of our discipline, beyond
which philology simply cease to be.
La filologia e l’ora della leggibilità
Antonio Pioletti
La filologia e l’ora della leggibilità
Dall’esigenza di comprendere la natura della Crisi dell’oggi e i
caratteri del conflitto fra paradigmi culturali antitetici che attraversa
il campo dei saperi, lungo le suggestioni calviniane sul senso della
letteratura, si ripercorrono le acquisizioni maggiormente fondanti
che agli inizi del nuovo Millennio segnano il campo degli studi di
filologia romanza. La loro fecondità viene verificata rispetto ai terreni
della dialettica fra uno e molteplice, del rapporto fra presente e
passato, della ridefinizione della filologia come filologia della ricostruzione
della leggibilità.
This paper starts from the need to comprehend the nature
of today’s crisis and the characteristics of the conflict between
antithetical cultural paradigms which invests the field of knowledge.
It is inspired by Calvino’s suggestions on the meaning of literature.
The paper offers a survey of the most important acquisitions made
in the field of romance philology at the beginning of the new
Millennium. The fertility of these acquisitions is discussed in the
context of the dialectic between the one and the many, the relationship
between present and past, the redefinition of philology as philology
of reconstruction of readability.
Scienze del testo e scienze umane: prove di matrimonio
Nicolò Pasero
Scienze del testo e scienze umane: prove di matrimonio
L’intervento segue la storia della rivista «L’Immagine Riflessa
», dalla prima serie (sottotitolata «Rivista di sociologia dei testi»),
di predominante impostazione sociologico-letteraria, all’attuale
seconda serie (sottotitolata «Testi, società culture»), in cui occupa
maggior spazio l’antropologia della letteratura.
This paper sums up briefly the evolution of the journal
«L’Immagine Riflessa», from the first series (subtitled «Rivista
374 Riassunti – Summaries
di sociologia dei testi»), primarly interested in the sociology of
literature, to the current second series («Testi, società, culture»),
where a cultural-anthropological perspective prevails.
Filologia romanza e (è) letteratura comparata
Maria Luisa Meneghetti
Filologia romanza e (è) letteratura comparata
L’analisi di un volumetto poco conosciuto del filologo e glottologo
Giacomo De Gregorio (1893), nel quale per l’allora nuovissima
disciplina denominata Storia comparata delle Lingue e Letterature
neolatine veniva propugnato l’ancoraggio ai principi della comparatistica,
offre lo spunto per una riflessione su come possa oggi proporsi
il tema del rapporto tra la Filologia romanza e lo studio delle
Letterature comparate, o, meglio ancora, su quali possano essere le
migliori strategie e tipologie d’approccio di una solida ricerca di
tipo comparatistico condotta nell’ambito delle letterature romanze
medievali.
This paper deals with the analysis of a little known booklet
written by the philologist and glottologist Giacomo De Gregorio
(1893), in which he proposed to connect the very new branch
of learning named Storia comparata delle Lingue e Letterature
neolatine with the principles of the Comparative Litteratures. Such
an analysis suggests us how the topic of the relationship between
Romance Philology and the study of Comparative Litteratures can
be now proposed, or, rather, what are the best strategies and ways
to approach a sound research in the field of the medieval romance
litteratures from a comparative point of view.
«Verba» y la filología gallega
Ramón Lorenzo
«Verba» y la filología gallega
L’A. presenta la rivista «Verba» e analizza i motivi per cui è stata
creata, la sua struttura e i cambiamenti organizzativi realizzati nel
corso degli anni. Analizza, quindi, il contenuto dei volumi, facendo
riferimento alle lingue adoperate e al numero degli articoli dedicati
ad ogni lingua, con delle statistiche che dimostrano la preponderanza
degli studi sullo spagnolo. Continua con i 67 “Anessi” pubblicati,
in cui dominano gli studi sul gallego. Di seguito, si sofferma sull’indicazione dei lavori relativi alla filologia medievale, che
appaiono nella rivista e negli annessi; infine, descriva i parametri
di valutazione delle riviste, criticando lo scarso valore tributato alle
riviste di materie umanistiche.
The article consists of a brief exposition of «Verba», analysing
the reasons of its creation, its structure and the changes it underwent
over the years. Attention is also paid to the contents of the volumes
so far published and to the languages used and the number of articles
devoted to each language: the statistics indicate a preponderance
of studies on Spanish. Information in given about the 67 annexed
volumes in which studies on Galician language predominate and
the studies on Medieval Philology included in «Verba» and in its
annexed volumes. The article concludes with notes on the Reviews
Scoring System and Procedure which confirm their inadequacy for
the evaluation of journals devoted to the Humanities.
Rifondare la disciplina, al di là delle tecniche?
Luciano Rossi
Rifondare la disciplina, al di là delle tecniche?
L’articolo è incentrato sulla necessità di rivedere i rapporti fra
filologia, filosofia ed ermeneutica, al fine d’una rifondazione della
nostra disciplina che vada al di là delle tecniche oggi in auge. Una
riflessione particolare è riservata all’opera di Friedrich Schlegel.
The present article focuses on the need to review the relationship
between philology, philosophy and hermeneutics, in order to
revising a very extensive overhaul of our discipline, far beyond the
techniques now in wide use. Particularly detailed consideration is
given to the work of Friedrich Schlegel.
La storia paradossale di «Romance Philology» negli Stati Uniti
Barbara De Marco
La storia paradossale di «Romance Philology» negli Stati Uniti
La rivista «Romance Philology» fu fondata da Yakov Malkiel
nell’anno di 1947 all’Università di California, Berkeley, con lo scopo
di perpetuare una tradizione intellettuale interamente europea in
un ambiente del tutto americano. Negli anni seguenti, «Romance
Philology» aggiunse nuovi interessi a quelli tradizionali, in particolare
lo studio e la ricerca delle lingue romanze nelle Americhe.
La rivista continua a mettere in evidenza il duplice binario di ricerca
improntato sul Vecchio e sul Nuovo: nel 1996 uscì il numero
inaugurale di una nuova serie su “La Romania Mediterranea”; nel
contempo un folto numero di articoli su testi spagnoli sei- e settecenteschi
relativi al Sudovest americano attiravano nuovi lettori alla
rivista. Mentre la disciplina tradizionale di Filologia romanza sta cedendo
il passo negli Stati Uniti a ricerche più alla moda, «Romance
Philology» mantiene salda la sua posizione di rivista più prestigiosa
in ambito specialistico americano dedita allo studio delle Letterature
medievali romanze e alla Storia delle lingue romanze, con riferimento
all’Europa o alle Americhe.
The journal «Romance Philology» was founded by Yakov
Malkiel in 1947 at the University of California, Berkeley, for the
avowed purpose of continuing a completely European intellectual
tradition in a completely American setting. Over the course of
the next years, «Romance Philology», while still maintaining its
traditional interests, introduced a new consideration to the discipline
of philology: the history and development of the Romance languages
in the Americas. The journal continues to emphasize its twin focus on
the Old and New Worlds: 1996 saw the appearance of the inaugural
issue of a series on “Romania Mediterranea”; at the same time, a
concentration of articles on early Spanish texts from the American
Southwest gained a new audience for the journal. As the traditional
discipline of Romance philology yields to newer academic trends in
universities throughout the United States, the journal of «Romance
Philology» continues to maintain its position as the premier journal
for publishing studies of medieval Romance literatures and the
historical development of the Romance languages, whether that
history occurred in Europe or in the Americas.
La «Vox Romanica»: rivista di filologia svizzera e la visione di una filologia oltre i confini
Rita Franceschini
La «Vox Romanica»: rivista di filologia svizzera e la visione di una
filologia oltre i confini
Il contributo presenta una breve cronistoria della rivista di filologia
«Vox Romanica», di emanazione elvetica, fondata nel 1936
come risposta contro la chiusura intellettuale di quegli anni. Si illustrano
l’avvicendamento delle redazioni e le costanti delle linee
editoriali. Alla fine, si delinea una filologia linguistica aperta a fenomeni
di contatto, allo scambio comunicativo, da cui dovrebbe partire
ogni ricognizione filologica.
The contribution aims at presenting a brief chronicle of the
philological journal «Vox Romanica», which was founded in
Switzerland in 1936 in response to the intellectual restrictions of
those years. The article illustrates alternations in the editorial board,
and an underlying continuity in the editorial stance itself. The
contribution closes with some reflections regarding the future of
philology: a philology which is open to contact phenomena and the
interactive exchange from which each philological work should take
its departure.
Passato e prospettive delle «Lettres Romanes»
Gian Paolo Giudicetti
Passato e prospettive delle «Lettres Romanes» (1947-2010)
L’A. presenta alcune riflessioni sul rapporto fra Autore, Testo,
Lettore partendo dalla rivista dell’Università di Lovanio «Les Lettres
Romanes». In particolare si affrontano le seguenti questioni: il ruolo
del testo letterario nella società; l’individualità del testo letterario,
cioè il rapporto tra testo individuale e storia letteraria; il significato
del termine romanzo oggi, di che cosa voglia dire studi romanzi in
un paese come il Belgio.
The author discusses issues relating to the relationship between
Author, Text and Reader with reference to the periodical «Les Lettres
Romanes» published by the University of Louvain. In particular he
deals with the role of the literary text in society, the nature of the
literary text as the product of an individual text in a given literary
context, the meaning of the term romance today and what does
romance studies mean in a country like Belgium today.
Le XXIe siecle: le crépuscule de la philologie romane en Allemagne?
Franz Lebsanft
Le XXIe siècle: le crépuscule de la philologie romane en Allemagne?
Attualmente, la critica del testo non gode di un posto preponderante
nella «Romanische Forschungen», una delle riviste scientifiche
più antiche nel campo degli Studi romanzi. Allo scopo di
comprendere tale situazione, il saggio si propone di offrire un qua378
Riassunti – Summaries
dro breve della storia della critica del testo negli Studi romanzi in
Germania. Nel periodo fra le due guerre, la critica del testo perde
la centralità scientifica di cui godeva durante il precedente Impero
germanico. A partire dal 1920 in poi, gli Studi romanzi in Germania
si rivolgono sempre di più a studi di linguistica e di letteratura
con orientamento sincronico. Se la critica del testo mantiene una
sua posizione dopo la seconda guerra mondiale, questo è dovuto
a importanti progetti a lungo termine nella lessicografia storica
e alla ripresa di un orientamento teorico degli studi medievistici.
Negli anni Novanta il dibattito fruttuoso sulla “New Philology” ha
condotto ad un rivalorizzazione della critica del testo negli studi
romanzi tedeschi, sostenuto dall’attuale “politica editoriale” della
«Romanische Forschungen».
Today, textual criticism does not hold a preponderant place in
«Romanische Forschungen», one of the oldest existing scientific
journals in the field of Romance studies. In order to understand this
situation, the paper gives a short overview on the history of textual
criticism in Romance studies in Germany. In the period of the
“Entre-deux-guerres”, textual criticism lost its scientific leadership
position which had made the pride of the humanities during the
former German Empire. From the 1920s onward, Romance studies
in Germany turned more and more to synchronically-oriented
linguistics and to literary studies. If textual criticism maintained
a certain position after World War II, this was due to important
and long-running projects in historical lexicography and to the
theoretically-oriented renewal of medieval studies. In the 1990s, the
fructuous debate on the “New Philology” has led to a revalorisation
of textual criticism in German Romance studies, supported by the
actual “editorial politics” of «Romanische Forschungen».
Le triomphe du texte et la disparition du lecteur
Michel Zink
Le triomphe du texte et la disparition du lecteur
En France, l’ecdotique a trop longtemps été considérée comme
une science auxiliaire au service de l’histoire, de la critique et de la
théorie littéraire. La situation est aujourd’hui entièrement retournée.
C’est précisément l’effondrement de la théorie littéraire à la fin du
XXe siècle qui a ramené l’attention sur les manuscrits et leur édition, comme la philologie italienne n’avait jamais cessé de le faire.
Mais, à une époque où les belles-lettres ne sont plus au centre des
préoccupations, même dans les élites cultivées, l’extrême focalisation
sur ces questions érudites présente aussi un danger: le danger de
voir une poignée de spécialistes consacrer une science minutieuse,
querelleuse et maniaque à l’établissement impeccable de textes qui
n’ont plus de lecteurs.
In France textual criticism has been considered for too long as
a service science for history and literary criticism. The situation is
totally reversed today. The progression of theoretical and critical
studies of literature at the end of the XXth c. have pointed towards
the relevance of the study of manuscripts and their edition, an
approach which has always been familiar to Italian philologists.
However, today – at a time when literature is no longer at the heart
of cultural concerns – the extreme focalisation on such issues does
afford also the danger of seeing a handful of extremely specialized
scholars dedicated to a pedantic science devoted to the impeccable
edition of texts which no longer have any readers.
La Filologia romanza formato quaderno
Luciano Formisano
La Filologia romanza formato quaderno
Presentazione dei «Quaderni di Filologia romanza» (Università
di Bologna): bilancio e prospettive.
«Quaderni di Filologia romanza» (University of Bologna):
history and prospects.
De la nécessité de changer pour rester fidèle: la «Revue des langues romanes» cent-quarante ans après
Gérard Gouiran
De la nécessité de changer pour rester fidèle: la «Revue des langues
romanes» cent-quarante ans après
L’A. riattraversa la storia della «Revue des langues romanes»
e delle diverse sollecitazioni che l’hanno condotta ad assumere la
sua fisionomia di rivista con un’attenzione specifica al provenzale e
all’antico-francese pur mantenendosi aperta ad altre proposte d’impianto
linguistico.
The author reasses the cultural project and the various decisions
which have led the «Revue des langues romanes» to privilege
Provençal and old French studies over other linguistic issues,
towards which, however, it still remains open.
«Estudis Romànics» y la lingüística románica
Joan Veny
«Estudis Romànics» y la lingüística románica
On analyse les deux phases de la revue «Estudis Romànics», avec
ses précédents, on procède à un commentaire critique des critères èvaluation
des revues en ce qui concerne les Humanités et on rend compte
de l’intérêt des chercheurs catalans pour la linguistique romane
We analyze the two periods of the journal «Estudis Romànics»,
with its previous bases, we proceed to a critical remark about the
evaluation criteria of journals regarding Humanities and we reflect
the interest of Catalan researchers for Romance linguistics.
Filologia editoriale e lessicografia storica
Wolfgang Schweickard
Filologia editoriale e lessicografia storica
L’articolo tratta di alcuni aspetti della filologia italiana e romanza
dal punto di vista della linguistica storica e della lessicografia. Il punto
di riferimento principale sono i testi a stampa, non i manoscritti, Nella
prima parte del saggio si discutono pregi e difetti delle edizioni esistenti
e si elencano le edizioni che andrebbero fatte. Nella seconda si descrive
l’influenza che i corpora elettronici hanno sulla critica testuale.
The article deals with some aspects of Italian and Romance
textual philology, from the point of view of historical linguistics
and lexicography. The main reference point are printed texts, not
manuscripts. In the first part, the advantages and disadvantages of
the existing editions are discussed and remaining desiderata are
listed. In the second part, the influence of electronic corpora on the
development of textual philology is described.
Les «Cahiers de Civilisation Médiévale», la philologie romane et l’interdisciplinarité
Martin Aurell
Les «Cahiers de Civilisation Médiévale», la philologie romane et
l’interdisciplinarité
Si les «Cahiers de Civilisation Médiévale» n’appartiennent pas
à la catégorie de revues de philologie, un tiers de ses articles concernent
la littérature et la linguistique médiévales. Leur histoire se mêle
inextricablement au Centre d’Études Supérieures de Civilisation
Médiévale, né, il y a environ cinquante ans, à l’Université de Poitiers
par la volonté décentralisatrice des autorités françaises. Leur
signe distinctif est l’interdisciplinarité et l’ouverture aux chercheurs
étrangers, auteurs jusqu’à présent de deux tiers des articles. L’ancienneté
de la revue ne nous empêche pas de l’adapter aux nouvelles
techniques, surtout par l’informatisation de sa bibliographie.
If the «Cahiers de Civilisation Médiévale» do not belong to the
category of reviews on philology, one third of their articles is related
to medieval literature and linguistics. Their history is inextricably
mingled with the Centre d’Études Supérieures de Civilisation
Médiévale, born around fifty years ago at the University of Poitiers
by a decentralizing decision of French authorities. Their hallmark
is interdisciplinarity and openness to foreign researchers, authors
until now of two thirds of the articles. Even old, the «Cahiers»
adapt to new technologies, especially the computerization of their
bibliography.
Filologia e Medioevo romanzo
Lino Leonardi
Filologia e Medioevo romanzo
Riflettendo sul ruolo e sulle prospettive della filologia applicata al
Medioevo romanzo, si propone di reagire alla tendenza che negli ultimi
anni ha visto prevalere le ragioni del manoscritto in quanto oggetto
(sincronia) sulle ragioni del manoscritto in quanto momento della tradizione
di un testo (diacronia). Solo un approccio che assuma come
valore l’anacronismo della ricostruzione filologica, come proprio di
ogni storiografia consapevole, può riaprire la strada per una più efficace
comprensione della tradizione testuale e letteraria del Medioevo.
It is time to say that the study of medieval manuscripts as
objects (synchrony) more than as witnesses of a textual tradition
(diachrony) leads to a weakness of the philological approach face
to the fragmentation of medieval culture. If we don’t want to
follow the main stream of European cultural politics, viewing the
manuscripts only in their value as “cultural heritage”, we should
foster a methodological issue that emphasize anachronism as an
achievement of modern storiography.
«Studj romanzi», dalle origini a oggi
Roberto Antonelli, Fabrizio Beggiato
«Studj romanzi», dalle origini a oggi
Gli A. ripercorrono la storia della Rivista «Studj romanzi», a
partire dalla sua fase di fondazione (il primo numero è del 1903)
fino alla ripresa avvenuta nel 2005 quando la rivista è ricominciata
ad uscire con cadenza periodica.
The authors review the history of «Studj romanzi» from 1903 to
the new series started in 2005 when the periodical resumed regular
publications.
La «Revista de Filología Española» en el contexto románico
Pilar García Mouton
La «Revista de Filología Española» en el contexto románico
Estas páginas suponen un recorrido sintético por los casi cien
años de la «Revista de Filología Española» («RFE») – fundada por
Ramón Menéndez Pidal y editada en Madrid (España) por el Consejo
Superior de Investigaciones Científicas –, considerando sus distintas
etapas, suadaptación a la situación actual y su lugar en el marco de la
Filología Románica. Las últimas páginas se ocupan de cómo afrontar
el futuro de la disciplina y cómo sobrevivir sin perder las marcas
de identidad en un entorno que impone a las revistas filológicas unos
patrones que hasta hace pocos a ños les eran ajenos.
The article provides a brief survey of the100 years of publication
of the «Revista de Filología Española» («RFE») established by
Ramón Menéndez Pidal and published in Madrid by the Consejo
Superior de Investigaciones Científicas, with a view to establishing
its place today in Romance Language studies. In conclusion the
article deals with the challenges which are ahead for our discipline
and how it could survive without losing its distinct character at a
time when philological periodicals need to meet requirements which
until now have never been considered as essential.
Il Testo e la mente
Paolo Canettieri
Il Testo e la mente
Si discutono le numerose prospettive di incontro fra Scienze del
Testo e Scienze della Mente, mostrando come la Filologia, intesa in
termini tradizionali, abbia in questo particolare periodo, per ragioni
storiche, più possibilità di rinnovamento di altre discipline e possa
fornire un contributo fondamentale alle Scienze Cognitive.
The article discusses possible intersections between Textual
Sciences and Cognitive Science. Traditional textual criticism is
being rethought and it could provide a fundamental contribution
also to the advancement of research on the functioning of the brain.
La Filologia romanza. Crisi e futuro
Vicenç Beltran
La Filologia romanza. Crisi e futuro
La crisi degli studi di Filologia romanza non è dovuta tanto
a un debilitamento dei nostri metodi o del nostro campo di ricerca
quanto a un cambiamento incontrollabile della società che ha
reso prioritari altri temi, altre aree di lavoro e altre lingue, e alla
conseguente trasformazione dei piani di studio e della struttura
amministrativa dell’Università; d’altro canto, la solidità scientifica
della disciplina e la sua forte tradizione hanno ostacolato la nostra
capacità di adattamento a tali trasformazioni. Tuttavia, i nostri metodi
continuano a essere validi e sono adottati anche da studiosi di
altri settori; il nostro terreno tradizionale di ricerca, sebbene spesso
ignorato dalle autorità accademiche, esercita ancora un certo
fascino sugli studenti e sulla società, e disponiamo di un immenso
capitale accumulato in forma di studiosi di grande prestigio, scuole
filologiche molto attive, biblioteche e pubblicazioni specializzate
di altissimo livello. Sebbene il momento sia molto complesso, dovremmo
cercare di sfruttare la crisi per ampliare il nostro campo
di ricerca inserendo aree e metodi poco diffusi, applicando altresì
le nuove tecnologie e rivendicando la nostra presenza in tutte le
comunità accademiche.
The crisis of Romance Philology studies is not due so much to a
crisis of our methods or of our field of study, as to an uncontrollable
change in our society, which has prioritized other issues or subjects,
other areas of work and other languages, and to the consequent
adaptation of the study programs and the administrative structure
of the University. In turn, the scientific solidity of the discipline
and its strong tradition have impeded our ability to adapt to the
changes. However, our methods are still valid and are being used
by scholars in other fields; our traditional field of research, often
ignored by academic authorities, is still attractive to students and
to society, and we have an immense capital accumulated in form of
highly regarded scholars, very active philological schools, libraries
and specialized journals whose level is undisputed. Although at
this time we have to go against the tide, we need to use the crisis
to expand our field of research incorporating areas and methods
little known, to apply new technologies and assert our presence in
all academic forums.
La Filologia romanza nei periodici. Dossier sperimentale
Furio Brugnolo, Fabio Sangiovanni
La Filologia romanza nei periodici. Dossier sperimentale
Il contributo intende presentare e discutere i materiali di un primo,
provvisorio censimento dei periodici tuttora attivi, nazionali ed
internazionali, afferenti anche parzialmente al dominio della Filologia
romanza. Il proposito è di natura statistico-classificatoria: si
avvia dunque una tassonomia sperimentale (in cinque classi) della
romanistica trattata nelle riviste, con relativa discussione dei dati
inferibili (distribuzione geografica, settoriale e dimensione diacronica).
Ne risulta un quadro orientativo e quantitativo della trattazione
della disciplina allo stato attuale.
The paper aims to present and to discuss materials concerning
a first, provisional census of national and international journals
dealing with Romance Philology. Statistics and classification are the
main purpose by means of an experimental taxonomy (based on five
classes) related to the presence of the discipline, with a discussion
about respective data (geographical and sectorial distribution,
diachronic proportion), trying to verify the current status of the
treatment of Romance Philology in journals and mostly aiming at
quantitative analyses.
«Ecdotica»
Francisco Rico
«Ecdotica»
L’A. descrive le prospettive scientifiche che sottendono la rivista
«Ecdotica», sottolineando come l’ecdotica che la rivista contempla come proprio orizzonte non si limiti alla critica testuale ma si
estenda a tutti gli elementi che segnano l’intero cammino di un testo
dall’autore ai lettori (o fruitori).
The author describes the scientific perspectives of the periodical
«Ecdotica», stressing the fact that the “ecdotica” there pursued is
not limited to traditional textual criticism, but encompasses all the
processes leading a text from its author to the readers.