La prima attestazione della versione VA del Milione (ms. 3999 della Biblioteca Casanatense di Roma) : edizione del testo
Alvaro Barbieri
La prima attestazione della versione VA del Milione (ms. 3999 della
Biblioteca Casanatense di Roma). Edizione del testo
Nella complessa e ramificata tradizione manoscritta del Milione
di Marco Polo, la redazione veneta di VA occupa una posizione
di primo piano, per l’ampiezza delle sue attestazioni e l’importanza
delle sue risonanze. Lo stato di grave deterioramento e le profonde
divergenze (di forma e di sostanza) riscontrabili nei testimoni pervenutici
non ci permettono di ricostruire la fisionomia del VA primitivo
(tradotto dal francese all’inizio del XIV secolo) sulla base
dei materiali tràditi. È possibile però seguire un’altra strada, editando
un singolo testimone come specimen rappresentativo dei lineamenti
assunti da VA in una certa epoca e in un determinato milieu
socioculturale. In questa angolatura acquista un preciso significato
la pubblicazione del frammento poliano conservato dal ms.
3999 della Biblioteca Casanatense di Roma, che documenta lo
stato in cui circolava la versione VA nella fascia cronologica primo-
trecentesca, cioè a ridosso della stesura originaria.
In the complex, ramified manuscript tradition of The Travels
of Marco Polo, the foremost place goes to the Venetian edition of
VA because of its great renown and its vast consensus. Owing to
the great deterioration of the texts and the divergences (in both
form and substance) to be found in the versions that have come
down to us, it is impossible to reconstruct the physiognomy of the
primitive VA (translated from French at the beginning of the XIV
century) on the basis of the translations. We can, however, follow a
different method, and edit a single example as a representative
specimen of the aspect that VA assumed in a certain periods and in
a determinate sociocultural milieu. From this viewpoint, the publication
of Polo’s fragment preserved in the ms. 3999 of the Casanatense
Library in Rome has turned out to be particularly significant,
because it witnesses to the state in which the VA version circulated
in the early fourteenth-century period, that is to say, at about the
time when it was originally drafted.
Julián Santano Moreno
L’articolo offre argomentazioni di ordine sintattico in supporto
di una nuova classificazione grammaticale della struttura
The article provides an argument of a syntactic kind for a new
grammatical classification of the structure
Le finalità del comico: una nuova proposta per l'interpretazione della intitulatio della Commedia
Silvia Conte
Le finalità del comico: una nuova proposta per l’interpretazione
della intitulatio della Commedia
Sulla base dei richiami culturali che costituiscono la complessa
trama intertestuale di Hier. Epist. 54, 9, 5, come anche del suo
contorno glossografico e del suo Fortleben medievale, l’A. evidenzia
un significato di comicus, e quindi di comoedia – presente in
Girolamo, ma anche in altri contesti –, che non era mai stato messo
in luce dalla critica: la possibilità dell’assimilazione tra le finalità
del comicus nell’opera di Terenzio e quelle di Omero. Entrambi,
infatti, avrebbero mirato con le loro opere a conoscere e a describere
i popoli e i loro mores. L’A. ricava, quindi, da questo dato una
nuova proposta per l’interpretazione della intitulatio della Commedia,
che si pone in linea con la teoria formulata da Barański, secondo
la quale la comoedia per Dante doveva equivalere alla letteratura
in generale.
Dating the cultural references that form the intertextual complex
plan of Hier. Epist. 54, 9, 5, as well as its glossographic contour
and its medieval Forleben, the A. shows the presence in
Jerome of a particular meaning of comicus and comoedia – that is
in Jerome but also in other contexts –, that was never exhibited befor
from textual criticism: a probable assimilation between the finality
of comicus, as in Terence, and the finality of Homer. Infact,
they both would aimed with their works to know and describere
people and his mores. Hence, the A. deduces from it a hypotesis
concerning the Commedia’s intitulatio, that agrees with Barański’s
theory in the idea that for Dante the concept of the word comoedia
must be the equivalent of literature in general.
Riscontri iconografici nell'Epistola a Cangrande
Giovannella Desideri
Riscontri iconografici nell’Epistola a Cangrande
L’affresco della torre abbaziale della chiesa di San Zeno (Verona)
può essere messo in relazione con la citazione scritturale che
apre l’Epistola a Cangrande.
The fresco in the Abbey Tower in the church of San Zeno
(Verona) can be related to the scriptural quotation that opens the
Epistola a Cangrande.
Theodore Silverstein, Dante e la Leggenda del Mi'r...j : il problema dell'influsso islamico nella letteratura escatologica cristiana
Theodore Silverstein, Paolo Cherchi