Critica del testo. IV/3, 2001.

Testata: Critica del testo • Anno di pubblicazione: 2001
Edizione cartacea
pp. 174 (493-666), ISBN: 9788883340697
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PDF • 9788883348617
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La prima attestazione della versione VA del Milione (ms. 3999 della Biblioteca Casanatense di Roma) : edizione del testo
Alvaro Barbieri

La prima attestazione della versione VA del Milione (ms. 3999 della Biblioteca Casanatense di Roma). Edizione del testo
Nella complessa e ramificata tradizione manoscritta del Milione di Marco Polo, la redazione veneta di VA occupa una posizione di primo piano, per l’ampiezza delle sue attestazioni e l’importanza delle sue risonanze. Lo stato di grave deterioramento e le profonde divergenze (di forma e di sostanza) riscontrabili nei testimoni pervenutici non ci permettono di ricostruire la fisionomia del VA primitivo (tradotto dal francese all’inizio del XIV secolo) sulla base dei materiali tràditi. È possibile però seguire un’altra strada, editando un singolo testimone come specimen rappresentativo dei lineamenti assunti da VA in una certa epoca e in un determinato milieu socioculturale. In questa angolatura acquista un preciso significato la pubblicazione del frammento poliano conservato dal ms. 3999 della Biblioteca Casanatense di Roma, che documenta lo stato in cui circolava la versione VA nella fascia cronologica primo- trecentesca, cioè a ridosso della stesura originaria.

In the complex, ramified manuscript tradition of The Travels of Marco Polo, the foremost place goes to the Venetian edition of VA because of its great renown and its vast consensus. Owing to the great deterioration of the texts and the divergences (in both form and substance) to be found in the versions that have come down to us, it is impossible to reconstruct the physiognomy of the primitive VA (translated from French at the beginning of the XIV century) on the basis of the translations. We can, however, follow a different method, and edit a single example as a representative specimen of the aspect that VA assumed in a certain periods and in a determinate sociocultural milieu. From this viewpoint, the publication of Polo’s fragment preserved in the ms. 3999 of the Casanatense Library in Rome has turned out to be particularly significant, because it witnesses to the state in which the VA version circulated in the early fourteenth-century period, that is to say, at about the time when it was originally drafted.


. El problema de una categoría gramatical en español
Julián Santano Moreno

. El problema de una categoría gramatical en español
L’articolo offre argomentazioni di ordine sintattico in supporto di una nuova classificazione grammaticale della struttura in alcune varietà dello spagnolo. L’assenza nello spagnolo standard di un uso preposizionale specifico quale il latino “apud”, il francese “chez” e l’italiano “da” è all’origine dell’uso di “donde” insieme a certi sintagmi nominali. L’analisi sintattica poggia sul modello della cosiddetta sintassi X-barra della grammatica generativa.

The article provides an argument of a syntactic kind for a new grammatical classification of the structure in some varieties of Spanish. The lack in standard Spanish to a specific prepositional fuction like “apud” in Latin, “chez” in French and “da” in Italian lies at the origin of the use of “donde” with certain noun phrases. The syntactic analysis is based on the pattern of socalled “X-barra” in generative grammar.


Le finalità del comico: una nuova proposta per l'interpretazione della intitulatio della Commedia
Silvia Conte

Le finalità del comico: una nuova proposta per l’interpretazione della intitulatio della Commedia
Sulla base dei richiami culturali che costituiscono la complessa trama intertestuale di Hier. Epist. 54, 9, 5, come anche del suo contorno glossografico e del suo Fortleben medievale, l’A. evidenzia un significato di comicus, e quindi di comoedia – presente in Girolamo, ma anche in altri contesti –, che non era mai stato messo in luce dalla critica: la possibilità dell’assimilazione tra le finalità del comicus nell’opera di Terenzio e quelle di Omero. Entrambi, infatti, avrebbero mirato con le loro opere a conoscere e a describere i popoli e i loro mores. L’A. ricava, quindi, da questo dato una nuova proposta per l’interpretazione della intitulatio della Commedia, che si pone in linea con la teoria formulata da Barański, secondo la quale la comoedia per Dante doveva equivalere alla letteratura in generale.

Dating the cultural references that form the intertextual complex plan of Hier. Epist. 54, 9, 5, as well as its glossographic contour and its medieval Forleben, the A. shows the presence in Jerome of a particular meaning of comicus and comoedia – that is in Jerome but also in other contexts –, that was never exhibited befor from textual criticism: a probable assimilation between the finality of comicus, as in Terence, and the finality of Homer. Infact, they both would aimed with their works to know and describere people and his mores. Hence, the A. deduces from it a hypotesis concerning the Commedia’s intitulatio, that agrees with Barański’s theory in the idea that for Dante the concept of the word comoedia must be the equivalent of literature in general.


Riscontri iconografici nell'Epistola a Cangrande
Giovannella Desideri

Riscontri iconografici nell’Epistola a Cangrande
L’affresco della torre abbaziale della chiesa di San Zeno (Verona) può essere messo in relazione con la citazione scritturale che apre l’Epistola a Cangrande.

The fresco in the Abbey Tower in the church of San Zeno (Verona) can be related to the scriptural quotation that opens the Epistola a Cangrande.