Maistre (certa) : niveaux de savoir et conception du monde chez Guillaume IX d'Aquitaine
Maria Luisa Meneghetti
“Maistre (Certa)”: niveaux de savoir et conception du monde
chez Guillaume IX d’Aquitaine
Partendo da uno studio di M. Black (Models and Archetypes,
1958) si esamina la possibilità di ampliare quella prospettiva euristica
al campo della letteratura. In particolare viene analizzato un testo di
Guglielmo IX nel quale il trovatore sembra identificarsi con Dio.
Starting with a study by M. Black (Models and Archetypes,
1958), the author examines the possibility of broadening this heuristic
perspective to include literature. In particular, she analyses a
text by William IX, in which the troubadour seems to identify with
God.
Sulle tracce dei Tartari di Giovanni di Pian di Carpine
Matteo Milani
Sulle tracce dei Tartari di Giovanni di Pian di Carpine
Alcuni capitoli dell’Historia Mongalorum di Giovanni di Pian
di Carpine trovano spazio, in forma di libera parafrasi, entro i confini
narrativi e codicologici di una delle versioni italiane del Secretum
secretorum, ampio trattato pseudoaristotelico: nel contributo
vengono messe in luce le modalità di questa interessante intersezione
testuale, che trova ulteriore sviluppo nella diffrazione testimoniale
dei codici italiani; in appendice, il testo critico della sezione
in esame, per la prima volta edita.
Some chapters of the Historia Mongalorum by Giovanni di Pian
di Carpine can be traced back, as a free paraphrase, to the codicological
and narrative boundaries of one of the Italian versions of the
Secretum secretorum, a wide pseudo-Aristotelian treatise: the contribution
highlights the methods of this interesting textual intersection,
that is further developed into the testimonial diffraction of
the Italian manuscripts; the appendix contains the edition of the examined
section, published for the first time.
Io mi son giovinetta (Dec. IX, Concl., 8-12) : testo in figura e in musica in una stanza della memoria della fortezza di Sorano
Marco Cursi, Raffaella Zanni
«Io mi son giovinetta» (Dec. IX, Concl., 8-12): testo in figura e in
musica in una stanza della memoria della fortezza di Sorano
Il contributo pone l’attenzione sugli affreschi che decorano
una stanza della Fortezza Orsini di Sorano, fortuitamente scoperti
nel 1967. Un successivo restauro (che ne ha comportato il distacco)
ha messo in luce la struttura dell’apparato illustrativo (risalente alla
metà del Cinquecento) costituito da soggetti di ispirazione epicomitologica,
ai quali si affiancano quattro cartigli contenenti il rifacimento
in madrigale della ballata decameroniana Io mi son giovinetta,
corredata di notazioni musicali. Gli autori presentano l’edizione
del testo superstite ed un’ analisi grafica e iconografica elaborando
nuove ipotesi riguardanti l’originaria collocazione e la
possibile interpretazione del piccolo ciclo figurativo.
This contribution draws attention to the frescoes decorating
one room of the Orsini Fortress in Sorano which were discovered
quite accidentally in 1967. The subsequent restauration (including
the detachment) brought to light the whole figurative structure, dating
from the middle of the sixteenth century and based on epic and
mythological subjects.
They are accompanied by four architectural cartouches inscribed
with the Decameronian ballad Io mi son giovinetta, together
with a musical notation. The authors of this article present
the edition that has survived of the text, together with a graphic and
iconographic analysis, and put forward new hypotheses regarding
the original collocation and possible interpretation of the small illustrative
cycle.
Il francese negli Stati Crociati : testi e contesti
Laura Minervini
Il francese negli Stati Crociati: testi e contesti
L’articolo tratta della diffusione del francese negli Stati Crociati
attraverso un’analisi delle diverse tipologie di testi in cui esso
è impiegato. A esemplificare questa (poco studiata) varietà linguistica,
si offre la nuova edizione di un documento conservato
presso l’Archivio Segreto Vaticano (Instrumenta Miscellanea
403), che presenta elementi d’interesse tanto per la storia politica
del Regno di Cipro, quanto per la storia culturale del mondo romanzo.
The article deals with the spreading of the French language
throughout the Crusader Kingdoms, and undertakes an analysis of
text typologies in which it is employed. The new edition of a document
preserved in the secret archives of Vatican Library (Instrumenta
Miscellanea 403) is presented as an example of this linguistic
variety, which has been studied very little. The document is of
interest both for the political history of the Kingdom of Cyprus and
for the cultural history of the Romance world.
La Vie seinte Audree : un nuovo tassello per ricostruire l'identità di Maria di Francia?
Carla Rossi
La Vie seinte Audree: un nuovo tassello per ricostruire l’identità
di Maria di Francia?
L’articolo contesta, su base documentaria d’archivio, l’identificazione
di Maria di Francia con Maria di Meulan ed inoltre propone
una nuova ipotesi che collegherebbe la produzione di Maria
alla figura della badessa di Barking, Maria Becket.
On the basis of documents from the archives, the author argues
that Maria of France cannot be identified with Maria of Meulan,
and puts forward a new hypothesis connecting Maria’s work with
that of the Abbess of Barking, Maria Becket.
Gli Ossi di seppia e la disunità dell'io : retorica e grammatica dell'anonimia
Andrea Malagamba
Gli Ossi di seppia e la disunità dell’io: retorica e grammatica dell’anonimia
L’articolo analizza alcuni procedimenti grammaticali e retorici
che consentono a Montale, negli Ossi di seppia, di rappresentare un
particolare momento nella costruzione di un io testuale. Sineddochi,
ipallagi, metafore e l’uso di soggetti impersonali mostrano la
disunità dell’io lirico montaliano come un principio compositivo
che percorre sottotraccia l’intera raccolta poetica.
This article analyses certain rhetorical and grammatical procedures
that enable Montale, in the Ossi di Seppia, to represent a particular
moment in the construction of the textual Ego. The use of
synecdoche, hypallage, metaphor and that of an impersonal subject all
go to show that the lack of unity in Montale’s lyrical ego was a
principle underlying the composition of the whole collection of poems.